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Serie B, parte campagna a favore dei bambini con genitori detenuti

di Redazione Picenotime

giovedì 29 ottobre 2015

Dal 31 Ottobre all’8 Dicembre, dall’11esima alla 17esima giornata, la Serie B ConTe.it sostiene Bambinisenzasbarre Onlus. L'associazione da 12 anni tutela i diritti dei 100mila bambini con genitori detenuti per promuovere gli “Spazi Gialli”, luoghi di accoglienza all’interno delle carceri. La campagna è possibile grazie a B Solidale Onlus, progetto con il quale la LNPB e le 22 associate si confrontano con il Terzo Settore. 

7 giornate di Campionato, 77 partite da giocare a fianco dei figli di detenuti per realizzare nuovi Spazi Gialli negli Istituti penitenziari italiani che accolgano i bambini che entrano in carcere per incontrare il proprio genitore - ha dichiarato il presidente della Lega B Andrea Abodi –. Sostenere progetti come quello di Bambinisenzasbarre è lo strumento tramite cui B Solidale intende comunicare la valenza sociale del calcio”.

L'arbitro e i capitani delle 22 squadre scenderanno in campo con la maglietta dell'Associazione Bambinisenzasbarre. Sui maxischermi degli stadi, nei messaggi audio nel prepartita e nell'intervallo, sui siti web delle squadre, legab.it, di B Solidale e sui social network si inviterà a sostenere il progetto “Lo spazio giallo nel grigio del carcere” che permetterà di accogliere negli Spazi Gialli, degli Istituti penitenziari italiani, i bambini che si preparano al colloquio con il papà o la mamma detenuti.

Sono 100mila i minorenni che entrano nelle carceri italiane per dare continuità al legame affettivo con il proprio genitore in stato di detenzione. Sono bambini  vulnerabili a rischio di emarginazione per i pregiudizi, per le difficoltà economiche, per la vergogna sociale che la detenzione del proprio genitore comporta - ha sottolineato Lia Sacerdote presidente dell'Associazione Bambinisenzasbarre –. Siamo grati alla Lega B per essersi messa al loro fianco. Lo sport può essere un importante veicolo per sostenere progetti di inclusione sociale e contribuire a consolidare il processo di trasformazione culturale necessario per una società solidale dove i figli di genitoridetenuti non siano emarginati, dove la “Carta dei figli di genitori detenuti”, unica in Europa, sia applicata e il sistema carcerario consideri la presenza di questi minorenni e la necessità di mantenere e proteggere i legami del nucleo familiare”.  


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