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Madama Butterfly: intervista ai ballerini Melca e Negrini, interpreti dell'intermezzo ballato

di Redazione Picenotime

martedì 17 novembre 2015

Saranno i protagonisti del passo a due ad inizio terzo atto, un balletto in cui Cio-Cio-San sogna quasi ad occhi aperti l'abbraccio con il suo Pinkerton.

Loro sono i ballerini professionisti Federico Melca e Marta Negrini, interpreti dell'unico intermezzo ballato di Madama Butterfly, inserito dal regista Pier Luigi Pizzi (e solo da lui) subito dopo il celebre 'Coro a bocca chiusa'. Raccontano così la loro esperienza nella tournée che giovedì e sabato toccherà il Ventidio Basso di Ascoli.

“Un gioiello di teatro - esordiscono i due, entrambi 29enni -, in una città affascinante per storia e architettura, con scorci quasi magici. Rimaniamo incantati ogni volta che passeggiamo quando veniamo a provare”. “Il mio personaggio - spiega Marta, romana ma fabrianese d'adozione, e interprete di Cio-Cio-San - vive questa ferma speranza di rivedere il suo amato nonostante tutto e tutti dicono che non tornerà. La nostra scena rappresenta questa voglia di rincontrarsi e un lieto fine che non ci potrà essere, a suggellare un amore che resterà platonico”. “Ma anche nel sogno - aggiunge Federico che, da coreografo, ha curato i movimenti sulle idee del Maestro Pizzi - con il sorgere del sole Pinkerton se ne va, rivelando per la prima volta ciò che accadrà”. “Eppure lei vede solo ciò che vuol vedere - riprende Marta - quasi con un pizzico di follia, una disperazione che ho dovuto ricreare in me nel corpo e nell'anima”. Il loro passo a due è una sintesi dell'intero rapporto travagliato fra i protagonisti che dura per tutta l'opera pucciniana. “Nella prima prova di lunedì con l'orchestra mi sono quasi messa a piangere” confessa.

“Il mio personaggio - spiega Federico - vive quasi in un limbo: nel sogno di Madama Butterfly non è il cattivo, anche se sembra dire: 'Oggi ci sono, domani chissà'. Sono il Pinkerton proiettato nella sua mente”. Nato ad Olbia, ma residente a Milano, Federico spiega il rapporto con Marta: “Siamo in grande sintonia – dice -. Abbiamo dedicato molto tempo a come approcciare, nei movimenti e nei portamenti, la cultura orientale di Cio-Cio-San e quella occidentale di Pinkerton. Il tutto per trasmettere il pensiero che domina l'opera: l'audace desiderio di un ritorno impossibile”.

“Il grazie più grande va al genio di Puccini - concludono -. Ringraziamo, quindi, il Maestro Pizzi, con il quale abbiamo avuto l'orgoglio di lavorare e che consideriamo il 'maestro del dettaglio', attento alla personalità degli artisti. Quindi grazie al direttore Ciampa e Luciano Messi, senza il quale nulla sarebbe stato possibile”.

 Intanto, si profila il tutto esaurito per l'Anteprima di giovedì 19 novembre alle ore 17.00. Uno spettacolo interamente dedicato ai giovani delle scuole Medie e Superiori che ha visto l'adesione di numerosi istituti scolastici della Provincia di Ascoli e di quelle limitrofe. Sono otto le scuole che parteciperanno all'Anteprima con più di cinquecento studenti provenienti oltre che Ascoli anche dalla vallata, da San Benedetto e dalle scuole del teramano.

Nell'ambito del progetto, il Comune di Ascoli ha anche organizzato degli incontri formativi nelle scuole che hanno lo scopo di preparare ed avvicinare i ragazzi all'opera. Due gli appuntamenti previsti nella mattina di giovedì 19: il primo presso l'ISC SUD di San Benedetto del Tronto e l'altro presso la Scuola Media 'Luciani' di Ascoli. Gli incontri formativi saranno tenuti dalla prof. sa Maria Chiara Mazzi, che guiderà i ragazzi alla scoperta dell'affascinante mondo della lirica. La prof. sa Mazzi insegna Storia ed Estetica della Musica dal 1981.Attualmente è ordinario di Storia della musica presso il Conservatorio ‘G.Rossini’ di Pesaro.

 

 

 


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