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Allarme bomba all'Oasi di Ascoli, identificato e denunciato responsabile

di Redazione Picenotime

lunedì 21 dicembre 2015

Alle ore e 09:10 circa di Sabato 19 Dicembre giungeva sulla linea telefonica di soccorso pubblico 113 una brevissima telefonata con la quale un anonimo interlocutore con voce camuffata segnalava la presenza di un ordigno esplosivo all’interno del Centro commerciale OASI di Ascoli piceno

Immediatamente venivano attivati tutti i protocolli antiterrorismo, recentemente rafforzati a seguito degli eventi internazionali, inviando sul posto unità operative della Polizia di Stato al fine di gestire la situazione ed evitare situazioni di panico in una giornata in cui il centro commerciale era affollatissimo.

Il personale che aveva ricevuto la telefonata verificava immediatamente che la stessa era stata effettuata dal posto di telefonia pubblico ubicato all’interno del centro commerciale OASI.

Con l’ausilio degli addetti alla sicurezza del centro commerciale venivano quindi acquisite le immagini registrate dall’impianto interno di video sorveglianza, grazie alle quali si è potuto documentare il momento in cui è stata effettuata la telefonata. Si riusciva quindi a seguire l’autore dall’ingresso all’uscita dal centro commerciale verificando nell’immediatezza che non avesse lasciato pacchi o oggetti all’interno dei locali.  Inoltre dalle prime informali informazioni assunte dalla Squadra mobile e Digos della Questura immediatamente giunte la persona risultava essere un italiano cliente abituale del centro commerciale.

Gli accertamenti esperiti e lo scambio di informazioni con l’Arma Carabinieri, corroborate anche da raffronti tra la documentazione video-fotografica acquisita e quella presente nel web ed in particolare presso il social network Facebook, in tarda serata hanno portato all’identificazione dell’autore della telefonata che risulta essere L.R. cittadino italiano nato e residente a Ascoli Piceno di anni 40.

Veniva quindi effettuata a casa della persona una perquisizione ai sensi dell’art 41 del T.U.L.P.S. e venivano rinvenuti e sequestrati gli elementi di abbigliamento che permettevano di identificare perfettamente la persona come l’autore della telefonata.

La persona condotta in questi uffici si assumeva la totale responsabilità del gesto e veniva pertanto denunciato all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art.658 c.p..  


© Riproduzione riservata

Commenti

Ale CurvaSud
lunedì 21 dicembre 2015

...ma io dico... si può essere più def...enti? Credo di no.


andrea
lunedì 21 dicembre 2015

vai a lavorare idiota!