Nuovo singolo dei Moderat e considerazioni sul caso

di Redazione Picenotime

venerdì 05 febbraio 2016

Eccoci servito solo l’antipasto, quel poco che basta per placare un minimo la bramosia. Eh sì, per il pasto completo bisognerà attendere il primo Aprile.

È disponibile in streaming “Reminder”, il nuovo singolo dei Moderat, trio tedesco composto dai Modeselektor e Apparat. Il nuovo album, dal titolo poco originale, si chiamerà Moderat III, dopo Moderat II del 2013 e Moderat del 2009. Trilogia? Staremo a vedere, intanto godiamoci questo singolo dai toni, oserei dire, più dolci rispetto ai due precedenti album.

Sono state annunciate le date del tour nelle principali città europee e negli Stati Uniti. Con grande sorpresa verranno a trovarci anche in Italia con una doppia data: il 28 Aprile all’Alcatraz di Milano e il 29 a Roma allo Spazio 900.

Già sold out Parigi, Amsterdam, Londra, Bristol, Dublino, Bruxelles, Copenaghen, Varsavia, Nantes, Lausanne e Montreal. 


Qual è il valore che si dà oggi alla musica elettronica? La si può accreditare tra le forme d’arte o rimane solo un edonico diversivo da clubber berlinese sotto cassa?


Le opinioni sono tante e diverse. Sta di fatto che lo sviluppo e il perfezionamento di questo genere va di pari passo con le evoluzioni della tecnologia che continua a fare passi da gigante.

Non sempre vi è predisposizione per la novità e le scuole di pensiero a riguardo, con annessi e connessi sottogruppi, sono principalmente sempre due: i nostalgici del “si stava meglio quando si stava peggio” e i fautori del progresso in tutte le sue forme. Ma, da che mondo è mondo, il vecchio va sempre a sommarsi al nuovo ed è un processo che si perpetuerà fino all’infinito. Non lo si può arrestare, sarebbe come mettere in pausa i nostri cervelli e le nostre idee.

Federico da Montefeltro, quando il tedesco Jhoannes Gutemberg inventò la stampa a caratteri mobili, non riteneva i libri stampati degni di stare accanto ai preziosi manoscritti. Tempo qualche anno e gli sviluppi di questa invenzione, uniti a vari mutamenti economici e sociali, diedero risultati strabilianti.

La stampa riusciva a fare in qualche mese quello che gli amanuensi facevano in tre anni. Nonostante questo la bellezza di un carattere da stampa stava nel sembrare “scritto a penna”. Il nuovo si ispira al vecchio, ma il vecchio talvolta viene perfezionato dal nuovo.

E quando Thomas Alva Edison inventò il fonografo nel 1877, apparecchio destinato alla raccolta di messaggi vocali, non poteva immaginare che avrebbe avuto implicazioni nel campo musicale e che altri, dopo di lui e da lui ispirati, avrebbero ampliato il raggio d’azione di quella scoperta e inventato quindi il grammofono, il magnetofono e via dicendo.

Ovvio che non tutto il nuovo è portatore di valore aggiunto. 


Come distinguere, quindi, il nuovo meritevole?


Per quanto riguarda la musica, quella elettronica in questo caso, ma anche tutti gli altri generi e categorie, credo che sia importante e prioritario diffondere e sviluppare una cultura dell’ascolto che presupponga al suo interno la conoscenza degli strumenti, dei metodi e delle tecniche utilizzate. Questo per far sì che ognuno possa imparare, nel suo piccolo, a discernere quello che vale da quello che non vale.


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