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DE VINCENTIIS SICURO: "NEL 2013 ALBERTAZZI A LIVELLI INTERNAZIONALI"

di Redazione Picenotime

venerdì 07 dicembre 2012


Armando De Vincentiis è stato senza ombra di dubbio uno degli atleti più importanti nella storia dello sport ascolano, con ben 48 presenze nella Nazionale italiana di atletica leggera e due partecipazioni nel lancio del disco ai Giochi Olimpici (Monaco di Baviera 1972 e Montreal 1976). Appeso il disco al chiodo, il cinque volte campione italiano della specialità è diventato il responsabile tecnico del settore lanci dell'Asa Ascoli, importante sodalizio del capoluogo piceno che vanta una storia blasonata ed un manipolo di ragazzi molto interessanti. Nel 2012 è salito alla ribalta delle cronache sportive il 21enne Eduardo Albertazzi, talentuoso discobolo ascolano che ha vinto il titolo tricolore a Bressanone ed ha migliorato il suo primato personale fino ad arrivare a 62,80 metri. In esclusiva per Picenotime.it il maestro De Vincentiis ha parlato delle prospettive per il 2013 di Albertazzi ed in generale dei tanti lanciatori piceni che si stanno affacciando alla ribalta nazionale.

Nel 2012 è sbocciato tutto il talento di Albertazzi, cosa dobbiamo aspettarci per la stagione ventura?

Il 2013 deve essere l'anno del salto di categoria. Eduardo è diventato il numero uno in Italia nel disco, ora deve ambire ai massimi livelli europei e mondiali. La stagione sarà pienissima di appuntamenti, a partire dalla Coppa Europa Invernale a Smirne, passando per i Giochi del Mediterraneo a Mersin, la Coppa Europa per Nazioni ed i Campionati Europei Under 23 ad Helsinki, fino ad arrivare ai Campionati Mondiali Assoluti di Mosca. In Russia vogliamo esserci e ci sono tutte le carte in regola per garantirci il minimo d'accesso, l'obiettivo è avvicinarsi il più possibile ai 65 metri.

In pochi in Italia conoscono bene come te la specialità del disco. Siamo di fronte ad un "fenomeno"?

Modestamente conosco bene la materia... Senza troppa enfasi posso dirti che Eduardo ha mezzi fisici e tecnici eccezionali, sta maturando molto e si impegna tantissimo negli allenamenti. Crede in quello che fa ed ha una grande voglia di emergere. Vedo determinazione nei suoi occhi, insieme abbiamo iniziato un programma quadriennale che deve catapultarlo fino alle Olimpiadi di Rio del 2016. In Brasile vogliamo esserci, ma non per partecipare, bensì per puntare ad una medaglia.

All'ombra di Eduardo stanno crescendo tanti altri atleti interessanti ad Ascoli.

Puoi dirlo forte! Abbiamo un Nazzareno Di Marco in grande spolvero nel disco, nel 2013 puntiamo a vederlo sul podio ai Campionati Italiani. Tra i più giovani brilla Simone Comini, il migliore tra i classe 1998 in Italia nel lancio del giavellotto. Sempre nel giavellotto sta facendo cose egregie lo junior Joel Enrico Giorgi, così come Ilario Santucci nel disco a livello juniores.

L'Asa Ascoli Piceno continua a confermarsi un bel serbatoio per l'atletica italiana.

Qui si lavora bene, con competenza e passione. Abbiamo a disposizione un bell'impianto e tante risorse umane. Possiamo godere anche della preziosa collaborazione di Nicola Silvaggi, tra l'altro mio ex atleta, che da noi cura principalmente il martello ed il peso ma che a livello nazionale fa parte della triade dei responsabli tecnici, con compiti specifici in riferimento all'approccio scientifico e metodico degli allenamenti.

È Alfio Giomi il nuovo presidente della Federazione italiana di atletica leggera, soddisfatto della sua elezione?

È stata una bellissima notizia, serviva una persona di questo livello alla guida del movimento dopo i mediocri risultati ottenuti alle Olimpiadi di Londra. Conosco molto bene Giomi e non a caso è già venuto a farci visita ad Ascoli. Intende fare del nostro settore lanci un centro nazionale di riferimento, dove poter far crescere i migliori atleti italiani. È un uomo molto positivo e sono certo che sarà un piacere collaborare con lui, apprezza molto il nostro modo di operare e sa bene che l'Asa rappresenta un'eccellenza per l'atletica nazionale. Abbiamo parlato ovviamente anche di Albertazzi, sul quale punta tantissimo per rilanciare il movimento azzurro a livello mondiale, incentivando sia lui che gli altri giovani atleti talentuosi sparsi in Italia con supporti tecnici adeguati, borse di studio e premi in relazione ai risultati raggiunti.

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