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Omaggio a Leopardi, tornano a Recanati ''I Giorni del Giovane Favoloso''

di Redazione Picenotime

martedì 24 maggio 2016

Dall’1° al 3 luglio tornano a Recanati I Giorni del Giovane Favoloso. In festa con Giacomo, tre giorni di festa dal pomeriggio a notte fonda - realizzati su iniziativa del Comune di Recanati in collaborazione con Centro Studi Leopardiani, AMAT e Camera di Commercio di Macerata e e con il sostegno di BCC Credito Cooperativo Recanati e Colmurano, I luoghi della scrittura, Astea e Acqua Roana - per evocare tra musica, costumi d’epoca, spettacoli, mercatini e degustazioni le atmosfere ottocentesche legate all’illustre e amatissimo concittadino. Accanto ai tanti appuntamenti che attendono i visitatori nel centro storico, una proposta dal sapore esclusivo è offerta da Sere all’Infinito, tre “chicche” proposte al Colle dell’Infinito che vedono protagonisti tre grandi interpreti del nostro tempo: Monica Guerritore, Peppe Servillo e Marina Massironi. I Giorni del Giovane Favoloso inaugurano anche un nuovo “spazio” a Palazzo Venieri, Aperitivi con l’autore realizzati in collaborazione con La Bibliofila di San Benedetto del Tronto. Tre appuntamenti dedicati al confronto e all’incontro con idee e pensatori di primo piano con le presentazioni che vedono protagonisti il 1 luglio Vito Mancuso con il suo "Dio e il suo destino" (Garzanti), il 2 luglio Mauro Mazza e “Il destino del papa Russo" (Fazi Editore) e il 3 luglio Massimo Polidoro con "Non guardare nell'abisso" (Piemme).

I giorni del Giovane Favoloso saranno anticipati il 29 giugno dal consueto appuntamento con i festeggiamenti per la ricorrenza del compleanno di Giacomo Leopardi, con la partecipazione quest’anno del regista e attore Saverio Marconi in un Recital di poesie leopardiane all’Orto dell’ex Convento Santo Stefano.

Ad aprire il trittico di Sere all’Infinito, che vive di una magia particolare grazie alla suggestiva location che li ospita, il Colle dell’Infinito carico di tante evocazioni, è venerdì 1 luglio Monica Guerritore, grande signora della scena con Dall’Inferno… all’Infinito un coinvolgente spettacolo che unisce testi tra loro apparentemente inconciliabili. Si parte con l'Inferno di Dante, per poi passare a Flaubert e arrivare a Leopardi; il tutto attraversato da citazioni di Pasolini, Proust, Cesare Pavese ed Elsa Morante. Ciò che lo rende straordinario è la maestria con cui la splendida Monica Guerritore conduce gli spettatori in questo viaggio, verso un infinito (evocato proprio dall'omonima poesia) che è la vita, un invito ad andare oltre la realtà. “A noi solo il merito di “esserci” e ”dire” e “ascoltare”. A voce alta… Col cuore e con la testa… - afferma Monica Guerritore - alla fine “e naufragar m’è dolce in questo mare/ e quindi uscimmo a riveder le stelle”. Forse...”

Peppe Servillo - leader degli storici Avion Travel, artista multiforme, cantante, attore, compositore e sceneggiatore – è sabato 2 luglio la voce recitante nell'Histoire du soldat di Stravinskij accompagnato da Pathos Ensemble: Silvia Mazzon al violino, Tommaso Lonquich al clarinetto e Marcello Mazzoni al pianoforte. Nel 1918, durante la prima guerra mondiale Igor Stravinskij musica Histoire du soldat, che è una fiaba russa tratta dalla celebre raccolta di Afanas’ev. Un soldato che torna a casa in licenza, incontra il diavolo che riesce a convincerlo a dargli il suo violino in cambio di un libro magico. Accortosi dell’imbroglio il soldatino recupera il violino, con il quale riesce a guarire e sposare una principessa, ma quando decide di tornare al suo villaggio, il diavolo lo porta via con una marcia trionfale. Il tutto tradotto in napoletano da Servillo che affascina per “la mimica del viso, i movimenti del corpo, la tessitura vocale e le indiscutibili capacità attoriali”. L’opera è composta da vari pezzi brevi, a carattere vivace, tipo marce, valzer, tango e ragtime ed è ispirata alle fiabe della tradizione russa che raccontano dell’eterna ambivalenza dell’uomo tra bene e male con un inatteso e singolare finale. 

Se a raccontarci l'Otello è Shakespeare, è una tragedia. Se ce la racconta Verdi in musica, è un melodramma. Se a raccontarla è un’attrice poliedrica come Marina Massironi, domenica 3 luglio sempre al Colle dell’Infinito, la fosca vicenda del Moro diventa un'esilarante cavalcata fra passioni e intrighi del Cinquecento e dell'Ottocento, con inaspettate e pungenti irruzioni nella stretta attualità. Un'ora e mezza di parole, musica, risate e pensieri per capire che alla domanda "Ma che razza di Otello?" – titolo anche dello spettacolo - c'è una sola risposta, quella di Albert Einstein: "Razza: umana".


Un contest aperto a tutti accompagna I Giorni del Giovane Favoloso: #infinito spazio / tempo #infinito / numero #infinito / verbo all’ #infinito / limite #infinito / #infinito silenzio/ orizzonte #infinito / retta all’ #infinito / poesia #infinita… La tua fantasia è infinita? Le tue foto sono favolose? Fotografa il tuo infinito, carica la foto su instagram, metti l’ashtag #infinito e vinci i biglietti per gli spettacoli delle Sere all’Infinito. Tagga @igersmarche @amatmarche. Info e regolamento su www.nuovascenamarche.it


Gli appuntamenti di Sere all’Infinito – che in caso di maltempo avranno luogo al Teatro Persiani - hanno inizio alle ore 21. Ingresso posto unico 15 euro, carnet per le tre sere 35 euro. Informazioni e biglietteria: Teatro Persiani 071 7579445, AMAT 071 2072439, www.comune.recanati.com, www.amatmarche.net.

 

MERCOLEDÌ 29 GIUGNO

ORTO EX CONVENTO SANTO STEFANO

ANNIVERSARIO

COMPLEANNO

GIACOMO LEOPARDI


RECITAL DI POESIE LEOPARDIANE

con Saverio Marconi


Saverio Marconi si forma alla Scuola di Recitazione di Dory Cei a Firenze e poi al Teatro Studio del Metastasio di Prato e ottiene la sua prima scrittura dai padri della commedia musicale, Garinei e Giovannini. Alla regia approda dopo diverse esperienze come attore di cinema, teatro, radio e tv. In teatro lavora con importanti registi come Franco Enriquez e Aldo Trionfo; nel cinema con Paolo e Vittorio Taviani è protagonista di Padre padrone (Palmares al Festival di Cannes e Nastro d’Argento come migliore interprete) e Il Prato; negli anni ’70/’80 registi come Gillo Pontecorvo, Luigi Comencini, Pasquale Squitieri lo dirigono come protagonista in numerosi film. Si sperimenta come regista teatrale con un piccolo gruppo marchigiano non professionista, attività che lo porterà a far nascere a Tolentino la Scuola di Recitazione di cui è ancora oggi Direttore Artistico e, poi, la Compagnia della Rancia. Firma la regia di quasi tutti i musical della Rancia e, oltre all’importazione di grandi successi internazionali, crea nuovi musical originali come Dance! e Pinocchio, che dopo un tour internazionale in Corea del Sud nel 2009, nell’ottobre 2010 approda anche a New York. All’estero ha diretto due musical a Parigi per il celebre Teatro Folies Bergère e, a Broadway, la fringe-presentation del musical originale Mac Gregor. Tra le diverse esperienze, cura la regia delle opere liriche Don Pasquale, L’elisir d’amore e Le Malentendu nell’ambito delle stagioni dello Sferisterio di Macerata, Le donne curiose di Ermanno Wolf-Ferrari per la stagione invernale della Fondazione Arena di Verona; la regia del concerto di Gianni Morandi Come fa bene l’amore e la regia dello spot pubblicitario per l’acqua minerale Brio Blu Rocchetta. Nel 2001 ha fatto parte della Giuria di Qualità del Festival di Sanremo e della Giuria dell’Oscar per la TV. Nel 2006 ha vinto il premio ETI Olimpici del teatro per The Producers, e nel 2007 Sweet Charity, da lui diretto, ha vinto il Premio I teatranti dell’anno – Vittorio Gassman. Nel 2005 inaugura la Scuola del Musical, un corso professionale in cui trasferisce la propria esperienza nel campo del musical alle nuove generazioni per creare performer dalla qualità e professionalità sempre maggiori. Nel febbraio 2009 riceve il premio musical L’Italia che Danza nell’ambito della manifestazione nazionale Danza In Fiera, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Prosegue l’esperienza nella regia lirica: nel 2010 firma la regia del Nabucco di Verdi, che inaugura la stagione del Teatro Massimo di Palermo e del Teatro Carlo Felice di Genova, e, nel 2011, Le convenienze e inconvenienze teatrali di Donizetti, coproduzione che vede insieme il Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro di Pisa, il Teatro Goldoni di Livorno e il Teatr Wielki-Opera di Poznan. Nella stagione 2011/12 torna alla prosa, firmando la regia dello spettacolo tratto dal film vincitore di 4 premi Oscar Rain Man, con Luca Lazzareschi e Luca Bastianello e, come attore, vestendo i panni del protagonista in Variazioni Enigmatiche di Éric - Emmanuel Schmitt. Nelle ultime due stagioni firma, insieme a Marco Iacomelli, la regia di Frankenstein Junior, della nuova edizione di Grease e di Cercasi Cenerentola. Nella stagione 2014/2015 ancora una prova d'attore in prosa con Re-fusi, un testo di Roberta Skerl per la regia di Vanessa Gasbarri e la regia dell’Elisir d’Amore per la Rete Lirica delle Marche. Nella stagione 2014/2015 ancora una prova d'attore in prosa con Re-fusi, un testo di Roberta Skerl per la regia di Vanessa Gasbarri e la regia de L’elisir d’amore per la Rete Lirica delle Marche. Nel 2015 debutta al Festival di Borgio Verezzi con Bianco o Nero - The Sunset Limited, per la regia di Gabriela Eleonori e al Todi Festival con Cabaret; vince l’Oscar Italiano del Musical 2015 come Miglior Regia per Frankenstein Junior e dirige il musical Sister Act.

APERITIVI CON L’AUTORE

VENERDÌ 1 LUGLIO

PALAZZO VENIERI


VITO MANCUSO

DIO E IL SUO DESTINO

[Garzanti]


«Credo in Dio, ma non più nel Dio della dottrina ufficiale della Chiesa cattolica. Non credo più nel Dio del Credo, il Padre “onnipotente”, colui che in questo libro denomino Deus» 


L’idea di Dio sembra essere scomparsa dall’orizzonte di noi occidentali, sempre più ossessionati da miti effimeri e ormai disposti a vendere al miglior offerente persino la nostra libertà. La sua assenza ci ha lasciati orfani di una guida in grado di orientare l’esistenza verso il bene e la giustizia, e per questo diventa necessario riflettere oggi sulla questione del divino. Ma quale Dio? Come possiamo ancora immaginarlo? E quale destino gli è riservato? Nelle pagine ambiziose di questo libro, Vito Mancuso conduce il lettore in un viaggio tra le problematiche raffigurazioni della divinità che nei secoli hanno accompagnato la nostra storia. E con coraggio ci sfida a liberarci dall’immagine tradizionale del Padre onnipotente assiso nell’alto dei cieli che ci viene ancora offerta da una Chiesa cattolica che sembra aver modificato il suo linguaggio ma non la sua rigida dottrina. Si riscopre così il valore di una divinità completamente partecipe nel processo umano, capace di comprendere i principi dell’impersonale e del femminile. Come ha scritto Agostino: «Sebbene non possa esistere alcunché senza Dio, nulla coincide con lui». Soltanto in questa consapevolezza risiede la possibilità di salvare dall’estinzione la spiritualità e la fede, e di far risorgere quella speranza e quella fiducia nella vita senza le quali non può esserci futuro per nessuna civiltà.


Vito Mancuso è un teologo italiano. È stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011. I suoi scritti hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico, in particolare L’anima e il suo destino (Raffaello Cortina, 2007), Io e Dio Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011), Il principio passione La forza che ci spinge ad amare (Garzanti 2013), tre bestseller da oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue e una poderosa rassegna stampa, radiofonica e televisiva. Il suo pensiero è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico. Dal 2009 è editorialista del quotidiano “la Repubblica”. Il suo ultimo libro è Dio e il suo destino (Garzanti Editore, novembre 2015). Dal 2013 al 2014 è stato docente di "Storia delle dottrine Teologiche" presso l'Università degli Studi di Padova.

 

SERE ALL'INFINITO

VENERDÌ 1 LUGLIO

COLLE DELL’INFINITO


DALL’INFERNO… ALL’INFINITO…


scritto e diretto da Monica Guerritore

regista assistente Lucilla Mininno

disegno luci Paolo Meglio

distribuzione Parmaconcerti srl


La potente forza creativa dell’Immaginazione delle pagine di Hillmann e Citati accompagnano e forse spiegano (in parte) la discesa nel nero, nell’intima natura umana, che Dante mette in versi nei canti iniziali dell’Inferno (Divina Commedia); la sua ricerca e il suo incontro con le parti del Sé. Nelle bellissime parole di Wagner, la forza della musica (che accompagna tutta la performance) diventa motore emotivo e precede, accompagna e amplifica il tormento delle passioni amorose (Paolo e Francesca), di abbandono (La Tentazione della Valduga), di ferocia come nel canto del conte Ugolino. Di abissi naturali che portano in scena anche figure materne e paterne: Pasolini, Morante. Tutto rende la ricerca e il racconto interiore e poetico di Maestri lontani tra loro per epoca, un'unica grande anima che racconta le infinite vie della testimonianza del Sé. Le parole di Umberto Eco e del grande psicanalista Galimberti accompagnano, noi uomini di oggi, nella comprensione del nostro Inferno interiore e dell’Infinito intuìto… Tutto percepito e a noi consegnato da un'unica fonte, l’Intuizione artistica, di uomini e donne che hanno “cercato se stessi” (Cesare Pavese). Nella mia intenzione, il desiderio forte di sradicare parole, testi, versi altissimi dalla loro collocazione “conosciuta” per restituirgli un “senso” originario e potente, sicura che la forza delle parole di Dante, togliendole dal canto e dalla storia, ci avrebbe restituito un senso originario, ci avrebbe condotto all’interno delle zone più dense, oscure e magnifiche dell’animo umano. Sicura che, seguendo un percorso di incontro con le sue figure di riferimento (Virgilio, il suo super-Io, Beatrice/Francesca e gli aspetti del Femminile, il Caos dell’Inferno, Ugolino, il Padre) si sarebbe potuta avvicinare intimamente l’ispirazione originale di Dante nell’affrontare la Divina Commedia. Senza paura dei tagli e senza paura di proseguire quel racconto con parole, e testi altissimi di altri autori, più vicini a noi, come Morante, Pasolini, Valduga. A noi solo il merito di “esserci” e ”dire” e “ascoltare”. A voce alta… Col cuore e con la testa… E alla fine “e naufragar m’è dolce in questo mare/ e quindi uscimmo a riveder le stelle”. Forse... Monica Guerritore


Testi [estratti]

Dante Alighieri La Divina Commedia

I canto; II canto (Incontro con Virgilio/Beatrice); III canto (Ingresso nell’Inferno); V canto (Paolo e Francesca)

XXXIII canto (Conte Ugolino ); XXXIV canto ( uscita dall'Inferno)

Pier Paolo Pasolini Supplica a mia madre  Elsa Morante Menzogna e sortilegio (inizio)

Patrizia Valduga Cento Quartine (la Tentazione)

Madame Bovary (estratto)  Victor Hugo Pathmos  Giacomo Leopardi L’Infinito  Cesare Pavese Ultimo scritto


Elenco delle musiche

Giya Kancheli Largo molto da Opera, diretto da Rudolf Werthen  Alberto Iglesias Alice vive

Ryūichi Sakamoto Heartbeat  Samuel Barber Adagio per archi e oboe, diretto da Leonard Bernstein

musica etnica indiana  Amalia Rodriguez Caminhos dos deus

Eleni Karaindrou Depart and Eternity theme  Craig Armstrong Laura’s Theme 

APERITIVI CON L’AUTORE

SABATO 2 LUGLIO

PALAZZO VENIERI


MAURO MAZZA

IL DESTINO DEL PAPA RUSSO

[Fazi Editore]


Roma, Città del Vaticano: alla fine di un lungo pontificato, papa Francesco è morto.

Dopo i funerali, trasmessi in diretta in ogni parte del globo, gli occhi del mondo sono ora puntati su San Pietro, dove i cardinali sono chiusi in conclave. La folla si accalca contro le transenne, i furgoni dei network televisivi ingombrano via della Conciliazione, opinionisti ed esperti spiegano regole e procedure, finché davanti alle telecamere non succede qualcosa che non era mai successo prima: dopo l’ennesimo scrutinio, il comignolo della Cappella Sistina rimane quieto. È solo un problema tecnico o c’è qualcosa di più? La risposta arriva la mattina dopo: con l’attesa fumata bianca, il mondo scopre che davvero è accaduto un fatto senza precedenti. Il nuovo papa si chiama Nikolaj Sofanov ed è il primo papa russo della storia, ma soprattutto – ed è questo che fa saltare sulla sedia i vaticanisti – in conclave non c’era. Al momento dell’elezione, addirittura, non era neanche cardinale. Perché proprio lui, allora?, si chiedono alcuni. Perché andare a prenderlo così lontano? C’entra il fatto che sia un amico d’infanzia di Vladimir Putin?

Quello che nessuno sa è che Sofanov custodisce un segreto che gli è stato svelato a Fatima e che, come una stella polare, orienta fin dal primo giorno la sua azione. Quello che vuole è la riunificazione con la Chiesa ortodossa, atto coraggioso ma anche – vista la sua intimità col presidente russo – gravido di implicazioni politiche. È così che, nelle stanze più scure del Vaticano, inizia una partita a scacchi tra il nuovo papa e i suoi avversari, figure misteriose con occhi e orecchie ovunque, decise a impedire l’accordo tra le due Chiese a ogni costo. Con ogni mezzo.

Un conclave dall’esito clamoroso, Putin e la veggente di Fatima, le trame di un’oscura, potentissima massoneria e i tradimenti dei cardinali: in questa storia, ambientata nel prossimo futuro, si mescolano realtà e fantasia, complotti immaginari e guerre in atto, il tutto narrato con una scrittura cinematografica che avvince il lettore fino all’ultima pagina.


Mauro Mazza è nato a Roma nel 1955. Ha pubblicato numerosi saggi di letteratura, televisione e cultura politica. Questo è il suo secondo romanzo. Con il primo, L’albero del mondo (Fazi, 2012), ha vinto il premio Acqui Storia. Giornalista dal 1977, ha diretto il Tg2, RaiUno e RaiSport.

 

SERE ALL'INFINITO

SABATO 2 LUGLIO

COLLE DELL’INFINITO


L’HISTOIRE DU SOLDAT


Peppe Servillo voce recitante

Pathos Ensemble

Silvia Mazzon violino

Tommaso Lonquich clarinetto

Marcello Mazzoni pianoforte


PROGRAMMA


Prima parte


Letture da Napoli ‘44

Entrato a Napoli nel 1943 con la Quinta Armata, il giovane ufficiale inglese Norman Lewis si trovò stupefatto al centro della città delle signorine e degli sciuscià, scena mobile della prostituzione universale, oltre che di un’arte

consumata dell’inventarsi la vita dal nulla. Come non bastasse, fu subito adibito a funzioni di polizia, quindi costretto a constatare ogni giorno le turbolenze, i fantasiosi maneggi e gli imbrogli che si celavano tra vicoli e marina. E capì subito che, di quanto gli accadeva, era il caso di prendere nota. Così, facendo della sua qualità principale, il saper «entrare e uscire da una stanza senza che nessuno se ne accorga», un fatto di stile, Lewis si

aggira in una Napoli trasformata dalla guerra in un immenso, miserabile mercato nero – e registra tutto sui suoi

taccuini. E questo ne fa «un’esperienza unica per il lettore così come deve essere stata un’esperienza unica per

chi lo ha scritto» (Graham Greene). Pubblicato in Inghilterra nel 1978, Napoli ’44 è stato definito «uno dei dieci libri da salvare sulla seconda guerra

mondiale» («The Saturday Review»).


Seconda parte:


I. Stravinsky (1882-1971) L'Histoire du Soldat (1918) (testi di Ramuz)

adattamento Peppe Servillo

Marche du soldat - Petit air au bord du ruisseau - Pastorale -

Marche royale - Petit concert - Tango - Valse - Ragtime -

Danse du diable - Grand chorale - Marche triomphale du diable


APERITIVI CON L’AUTORE

DOMENICA 3 LUGLIO

PALAZZO VENIERI


MASSIMO POLIDORO

NON GUARDARE NELL'ABISSO

[Piemme]


Non guardare nell’abisso è il titolo della seconda avventura che vede protagonista Bruno Jordan, cronista per la rivista Krimen, ironico segugio e piantagrane supremo. Seguito de Il passato è una bestia feroce (anche questo edito da Piemme), il romanzo sarà in libreria a partire dal 21 giugno 2016.


Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, Massimo Polidoro è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su “Focu”s e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti. Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie: il secondo si intitola Non guardare nell’abisso. 

 

SERE ALL'INFINITO

DOMENICA 3 LUGLIO

COLLE DELL’INFINITO


MA CHE RAZZA DI OTELLO?


testi Lia Celi 

con Marina Massironi

Fabio Battistelli clarinetto

Augusto Vismara violino

Neruda pianoforte

regia Massimo Navone

produzione mdspettacoli


Se a raccontarci l'Otello è Shakespeare, è una tragedia. Se ce la racconta Verdi in musica, è un melodramma. Se a raccontarla è un’attrice poliedrica come Marina Massironi, la fosca vicenda del Moro diventa un'esilarante cavalcata fra passioni e intrighi del Cinquecento e dell'Ottocento, con inaspettate e pungenti irruzioni nella stretta attualità. Un'ora e mezza di parole, musica, risate e pensieri per capire che alla domanda "Ma che razza di Otello?" c'è una sola risposta, quella di Albert Einstein: "Razza: umana".

Elio Germano - Giacomo Leopardi

Elio Germano - Giacomo Leopardi

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