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Paralimpiadi Rio, Legnante quarta nel disco. Koutiki non sfigura in finale

di Redazione Picenotime

sabato 10 settembre 2016

Assunta Legnante è ancora protagonista sulle pedane dei lanci. A Rio de Janeiro, alla sua seconda Paralimpiade, l’azzurra continua a sbalordire per la sua caparbietà e ottiene un eccellente quarto posto in una gara, il disco F11, che non è sicuramente la sua preferita. L’atleta non vedente, che si trascina i postumi di un intervento di ernia effettuato solo lo scorso maggio, ha lanciato da ferma, senza rotazione, riuscendo comunque a strappare alle avversarie un piazzamento che fa onore alla sua capacità di reazione nei momenti difficili. La sua gara inizia in punta di piedi con 27,21 migliorato nel terzo turno a 29,70 in un crescendo che, nella fase finale, la porta alla misura di 31,51 con il quinto tentativo. “Il sogno del podio è svanito - dichiara - questa non è la mia specialità, da vedente non l’ho quasi mai fatta. Ci ho provato, ma il mio problema è legato alla tecnica perché in gara il dolore sparisce. Se io fossi stata al 100%, un treno così, con una competizione riservata esclusivamente alla mia categoria senza le ipovedenti (F12), non me lo sarei mai fatto scappare. Ci ho sperato fino all’ultimo”. Per l’occasione ha indossato la mascherina di IT: “È un pagliaccio, perché io scendo in pedana per divertirmi e fare divertire. È un po’ cattivo e qui un pizzico, forse, lo sono stata”. L’appuntamento con il podio è solo rimandato a mercoledì 14 settembre (ore 15:15 in Italia) quando ci sarà il “suo” peso e ritornerà ad essere Diabolik: “Spero con un solo lancio di ammazzare la gara subito”. Sono state le due cinesi Zhang Liangmin e Tang Hongxia ad assicurarsi rispettivamente l’oro (36,65) e l’argento (35,01). Il bronzo è andato alla brasiliana Izabela Campos (32,60).

PRIMA FINALE CON KOUTIKI - Nella mattina, allo stadio Engenhao, settimo posto di Ruud Koutiki sui 400 T20. Il 26enne sprinter marchigiano nato in Congo è il primo azzurro con disabilità intellettiva-relazionale che riesce a disputare una finale paralimpica. Partito in prima corsia, il campione europeo del 2014 chiude il giro di pista con 51.14 in una gara rapidissima, vinta dal brasiliano Daniel Martins che firma il nuovo record mondiale di categoria (47.22). Argento al venezuelano Luis Arturo Paiva, bronzo per Gracelino Tavares Barbosa di Capo Verde. Il risultato del velocista dell’Anthropos Civitanova, allenato da Mauro Ficerai, ripaga un impegno costante che lo ha proiettato ai vertici dello scenario internazionale negli ultimi tre anni: “È stata una bella gara, ma io dentro mi sento triste. Potevo dare di più perché stavo bene però gli altri sono andati più forte. C’è un po’ di rimpianto, mi alleno sempre e duramente per arrivare a questo livello, ma non cerco scuse e ho dato tutto”. Koutiki però continua a coltivare un altro sogno nel cassetto: “Spero che in futuro arrivino altri ragazzi italiani con la mia stessa disabilità che corrano con me in Nazionale. Non voglio più stare da solo, mi piacerebbe condividere tutte queste esperienze con loro”. Sabato 10 settembre la scena sarà tutta per la portabandiera azzurra Martina Caironi che si cimenterà nel lungo T42 alle 18:27 locali (le 23:27 italiane). L’argento iridato di Doha 2015 punterà a regalare la prima medaglia paralimpica di Rio 2016 all’atletica tricolore.

DURAND REGINA DELLO SPRINT - L’atleta paralimpica più veloce di sempre si migliora di nuovo. Con un favoloso 11.40 (+0.2) sui 100 metri, la cubana Omara Durand toglie altri otto centesimi al suo primato mondiale della categoria T12, quella per gli ipovedenti con guida (in gara viene accompagnata da Yuniol Kindelan). Venticinque anni da compiere tra due mesi, è diventata mamma dopo i successi del 2012 fra le T13 (senza guida) e poi è tornata in pista, per correre ancora più forte nonostante l’ulteriore peggioramento della vista. Nella spettacolare sfida dei 100 T44 si conferma il britannico Jonnie Peacock in 10.81 (+0.1), che a Londra vinse da 19enne davanti al pubblico di casa e a Rio eguaglia il record paralimpico da lui stabilito in batteria, mentre Jason Smyth - che ha partecipato quest’anno agli Europei di Amsterdam con la 4x100 irlandese - fa tripletta di ori sui 100 T13 in 10.64 (0.0). La statunitense Tatyana McFadden, star delle maratone in carrozzina, nella prima delle sette gare che ha in programma si deve accontentare dell’argento con 16.13 sui 100 T54, preceduta dalla cinese Liu Wenjun che conquista il titolo in 16.00 (+0.2). Nuova impresa della francese Marie-Amélie Le Fur, con il record del mondo nel lungo T44 portato a 5,83 (-0.5).


Assunta Legnante

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