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Riti voodoo per sfruttamento prostituzione, arrestata nigeriana di Monsampolo

di Redazione Picenotime

mercoledì 21 settembre 2016

L’attività di polizia giudiziaria della Squadra Mobile di Ascoli Piceno, nell’ambito di un’indagine delicata e complessa contro lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, nella persona del Dr. Lorenzo Destro, si è conclusa oggi con l’esecuzione di due misure cautelari nei confronti di:

- A.G., nigeriana del 1986, domiciliata a Monsampolo del Tronto, ristretta in carcere, perchè ritenuta responsabile di aver promosso ed organizzato, in violazione delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine, il trasporto nel territorio dello stato di almeno 6 connazionali, costringendole alla prostituzione con violenze e minacce, anche attraverso i familiari e di aver reclutato le giovani nigeriane al fine di farle prostituire, sfruttando  detta attivita’.

- C.M., teramano del 67, residente ad Alba Adriatica, ristretto agli arresti domiciliari, per aver, in concorso con l’indagata alla quale era legato sentimentalmente, favorito il reclutamento delle giovani vittime,  consentendo il loro ingresso illegale sul territorio per essere destinate alla prostituzione, mettendo a disposizione della predetta risorse economiche. Inoltre il Castiglioni è ritenuto responsabile anche di aver favorito la prostituzione per aver accompagnato e controllato, insieme alla coindagata, le giovani vittime.

I fatti sono stati accertati da maggio a settembre 2015 e sono accaduti a Stella di Monsampolo e Controguerra (TE).

L’attivita’ di indagine aveva avuto origine dalla segnalazione fatta da un’associazione locale che si occupa di immigrazione ed ha avuto riscontro anche attraverso documenti che hanno dimostrato come l’indagata organizzasse i viaggi dalla Nigeria delle giovani connazionali. 

Queste, una volta giunte in italia, venivano sottoposte al rito voodoo, al fine di mantenerle in condizioni di soggezione, per poi costringerle all’esercizio della prostituzione. L’uomo, fidanzato dell’indagata, in più circostanze, si era prestato consapevolmente ad andare a prendere le vittime, una volta giunte in italia, per portarle a casa della godfit e, in diverse occasioni, le aveva accompagnate sulla SS provinciale cosiddetta "Bonifica", dove venivano fatte prostituire.

L’operazione è la continuazione dell’attività investigata iniziata nel luglio scorso  dalla Polizia di Stato a seguito di una serie di servizi mirati per arginare il fenomeno della prostituzione sulla tratta di competenza della strada  Bonifica del Tronto nel Comune di Maltignano.

Erano infatti giunte numerose segnalazioni da parte di cittadini, circa la presenza sulla citata strada di varie donne che in abiti succinti ed in maniera molto plateale importunavano gli automobilisti in transito.


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Commenti

Francostars
mercoledì 21 settembre 2016

A prescindere dai riti woodoo, in ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.