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Terremoto, Caritas: “Un milione di euro a diocesi colpite per sostenere emergenze”

di Redazione Picenotime

giovedì 10 novembre 2016

''Rimettere la comunità al centro degli obiettivi da realizzare, restare comunque accanto e a servizio delle persone colpite, in qualsiasi luogo si trovino, valorizzando la presenza della Chiesa locale anche vicino a quanti si sono dovuti allontanare dal territorio". Queste per don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, restano le linee di fondo dell'intervento Caritas. Nelle zone colpite dal terremoto hanno intanto preso il via i gemellaggi che vedono il coinvolgimento di tutte le Caritas, da Nord a Sud: con la diocesi di Rieti si sono gemellate le Caritas di Lazio, Lombardia, Basilicata, Toscana e Puglia; con le sei diocesi delle Marche colpite dal sisma si sono gemellate le altre Caritas delle Marche e le Caritas di Piemonte-Valle d''Aosta, Emilia Romagna, Calabria, Liguria; con la diocesi di Spoleto-Norcia le altre Caritas dell'' Umbria, le Caritas del Triveneto, Campania e Sardegna; infine con le diocesi di L'Aquila e Teramo-Atri si sono gemellate le altre Caritas di Abruzzo-Molise e le Caritas della Sicilia. Già lo scorso 24 Ottobre presso la curia vescovile di Rieti, alla presenza del vescovo S.E. Mons. Domenico Pompili, si è svolto un incontro con le Delegazioni Caritas gemellate e le altre Caritas del Lazio per avviare un percorso di aiuto e formazione.

Lo scorso 8 Novembre, nella sede Caritas di San Benedetto del Tronto, si è svolto l'incontro tra la Caritas Italiana e le delegazioni Caritas delle Marche, del Piemonte-Valle d'Aosta, della Liguria, dell'Emilia Romagna e della Calabria. Accanto alle Caritas delle Diocesi marchigiane colpite dal sisma - Ascoli Piceno, Camerino-San Severino Marche, Fabriano-Matelica, Fermo, Macerata-Tolentino-RecanatiCingoli-Treia, San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto - erano presenti anche tutte le altre Caritas della regione. Durante l'incontro si è condiviso il modello organizzativo e di intervento messo a punto a livello regionale per gestire la presenza in loco a sostegno della complessità che vivono le diocesi colpite. L'incontro è proseguito anche il giorno successivo con la visita ad alcuni luoghi-segno. Durante l'incontro, la delegazione ha presentato il NOE - Nucleo Operativo Emergenze che si è attivato a partire dal 3 Novembre scorso con l'obiettivo di sostenere le Caritas diocesane colpite, sia nella fase acuta dell'emergenza che in quella successiva. 

Dopo che il direttore di Caritas Italiana ha espresso sentimenti di particolare apprezzamento per quanto le Caritas diocesane e la delegazione regionale hanno fatto in questi due mesi di intervento, tutte le Caritas e le delegazioni gemellate hanno manifestato la disponibilità ad attivare le risorse diocesane, in base alle reali esigenze che si manifesteranno. Molteplici le attenzioni emerse: alle persone accolte nei numerosi alberghi di tutta la costa marchigiana per mantenere unite le comunità ora disperse, alla necessità di puntare sulla ripresa immediata - soprattutto economica - del territorio per evitarne lo spopolamento definitivo, alle caritas diocesane fortemente impegnate su molteplici fronti, ai presbiteri terremotati (attraverso azioni di sostegno 00165 ROMA - via Aurelia, 796 - conto corrente postale n. 347013 tel. 06 661771 - fax 06 66177602 Ufficio Comunicazione: tel. 06 66177226 / 502 - mob. 348 5804275 comunicazione@caritas.it - www.caritas.it - @CaritasItaliana www.facebook.com/CaritasIt/ ed eventualmente di affiancamento pastorale temporaneo), ai numerosi volontari già presenti e che verranno in rappresentanza delle caritas gemellate, alla opportunità di un momento di preghiera comune rivolto a tutti, alla necessità di rafforzare efficaci strumenti di comunicazione capaci di raccontare le storie ed i volti di questo evento, mantenendo viva l'attenzione sul dramma che le popolazioni stanno vivendo.

Nella stessa giornata anche a Norcia, presso la tensostruttura adibita a Centro pastorale, si è svolto l'incontro tra Caritas di Spoleto-Norcia, Caritas Italiana e le delegazioni Caritas gemellate dell'Umbria, del Triveneto, della Campania e della Sardegna. L'obiettivo è stato quello di fare il punto sulla situazione delle zone colpite dal sisma e definire le priorità dell'azione Caritas. Presenti, oltre al direttore di Caritas Italiana, il direttore della Caritas di SpoletoNorcia, i rappresentanti di tutte le regioni gemellate, i parroci della zona diocesana colpita dal sisma, l'arcivescovo di Spoleto-Norcia, S.E. Mons. Renato Boccardo e il vescovo di Orvieto-Todi, S.E. Mons. Benedetto Tuzia, delegato della Conferenza episcopale umbra per il servizio della carità. 

Tutti hanno concordato sulla necessità di dare risposte concrete a bisogni concreti. In tempi certi, considerando anche che l'imminente arrivo dell'inverno provocherà un ulteriore appesantimento della situazione e delle condizioni psicologiche delle persone, fortemente provate dalle ripetute scosse. Le Caritas diocesane dell'Umbria organizzeranno gruppi di volontari da alternarsi a supporto del presidio fisso, così da garantire una adeguata presenza accanto alla gente. Saranno poi necessari interventi a sostegno delle attività economicocommerciali, così da restituire alla popolazione anche una dignità ed una identità legate all'aspetto produttivo. Anche il delegato delle Caritas di Abruzzo-Molise è entrato in contatto con le Caritas di L''Aquila e Teramo-Atri e si sta concordando un incontro con la delegazione Sicilia e le altre Caritas della regione per l'avvio del gemellaggio. Caritas Italiana ha già trasferito alle diocesi maggiormente colpite dal sisma il milione di euro messo a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana per i primi interventi in emergenza ed è pronta a sostenere ulteriori progetti che risulteranno prioritari nell'ambito dei gemellaggi avviati dalla rete Caritas. 

Intanto ieri, come riporta l'agenzia Dire, il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza episcopale italiana, si è recato tra i terremotati di Norcia e Preci per rinnovare la vicinanza e la preghiera dei Vescovi italiani e ha esortato a non abbandonare il territorio, auspicando che "l'attenzione del Paese non venga mai meno per queste zone, affinchè la vita possa continuare in questi magnifici borghi" dove "c'è bellezza di relazioni che durano nel tempo". 


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