San Benedetto, docufilm su Harry Schindler al liceo Rosetti

di Redazione Picenotime

venerdì 13 gennaio 2017

“La mia guerra non è finita” il libro di Harry Shindler e Marco Patucchi pubblicato in Italia nel 2011 e tradotto nel 2016 in inglese (“My war is not over”) diventa un docufilm in cui compariranno volti e luoghi del liceo scientifico Rosetti. Il signor Harry Schindler, classe 1921, veterano inglese della Seconda guerra mondiale, da anni residente a Porto d’Ascoli, cittadino onorario di San Benedetto definito ‘il cacciatore di ricordi’ per la sua attività legata al recupero di persone, situazioni e luoghi del terribile evento bellico, è stato ospite dell’istituto superiore nella mattinata del 10 gennaio.

Accompagnato dal giornalista di Repubblica Marco Patucchi e dal regista del documentario, Bruno Bigoni, l’ultranovantenne Schindler ha vissuto all’interno della scuola vari momenti che sono stati ripresi e confluiranno nel documentario che testimonia l’eccezionale percorso di vita dell’ex geniere britannico. Questi ha incontrato i ragazzi della classe IV G che hanno ascoltato il suo racconto, centrato su una straordinaria esperienza umana, tutta tesa non solo a dare corpo ai ricordi di chi, direttamente e non (soldati inglesi e loro familiari, ma anche partigiani come i sambenedettesi Tremaroli e Nebbia), è rimasto coinvolto nel conflitto, ma anche a perpetuare la memoria di quell’orrenda stagione della storia mondiale, a monito per le giovani generazioni. La lezione è stata possibile grazie al contatto tra la famiglia di un alunno della classe, Stefano Vignoli, e lo stesso Schindler; da qui il coinvolgimento del liceo attraverso le figure della dirigente scolastica, Stefania Marini, e della professoressa Adelia Micozzi. 

‘Investigatore’ per dovere morale, più che per passione, Schindler ha raccontato alcune delle sue più eclatanti scoperte, tra cui quella che ha coinvolto il bassista dei Pink Floyd, Roger Flechter Waters, il cui padre era scomparso nello sbarco alleato ad Anzio; grazie alle ricerche del suo connazionale, Waters ha finalmente saputo dove e come morì suo padre, da qui anche la visita del musicista in Riviera lo scorso luglio, per il 95° compleanno del reduce.

La presenza di Schindler ha fornito agli studenti la singolare opportunità di conoscere un testimone diretto della II Guerra mondiale, che della ricerca della verità e della conservazione della memoria ha fatto la sua ragione di vita. In questo senso la sua esperienza è stata letta anche da alcuni  ragazzi che fanno parte della redazione di Radio Jeans Rosetti, Chiara Malavolta, Lucrezia Curzi, Patrizia Illuminati, Stefano Olivieri, Fabrizio Marino, Andrea Parato; questi, dopo aver assistito alla lezione in classe, hanno intervistato l’anziano reduce nel locale della scuola adibito a studio radiofonico. “La lezione di Schindler è importantissima – la sintesi dei giovani redattori – perché ha sottolineato che bisogna sì mantenere la memoria della guerra ma soprattutto la memoria del perché c’è stata la guerra. Per noi ragazzi le guerre sono una cosa lontana ma non è così: the war is not over”. 





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