• Ascoli Time
  • Leoni presenta Cesena-Ascoli: “Risalita romagnola può e deve ripartire da Cocco-Ciano”

Leoni presenta Cesena-Ascoli: “Risalita romagnola può e deve ripartire da Cocco-Ciano”

di Redazione Picenotime

martedì 24 gennaio 2017

Abbiamo affidato alla penna di Cristopher Leoni, giornalista del "Corriere di Romagna", la presentazione dalla sponda romagnola del match tra Cesena e Ascoli Picchio in programma Sabato 28 Gennaio alle ore 15 all'Orologel Stadium "Dino Manuzzi" per la 23esima giornata del campionato di Serie B.

Il Cesena ha cominciato il 2017 con due trasferte, una vinta in Coppa Italia e una pareggiata in campionato. A livello di risultati sicuramente un bel passo avanti per una squadra che aveva chiuso il girone d'andata con sei sconfitte esterne consecutive. I problemi però restano e non sono di poco conto: i bianconeri erano diciottesimi al giro di boa e ora, in virtù dei risultati maturati sabato, sono terzultimi, vale a dire in zona retrocessione diretta. Sabato al Manuzzi contro l'Ascoli il Cavalluccio cercherà il quinto successo interno filato in una partita non da dentro o fuori ma comunque solo da vincere. Lunedì, nel 3-3 di Perugia, si è visto il bello e il brutto di un Cesena alla caccia di una continuità a tutto tondo, non solo nei risultati.

Atteggiamento. Il tecnico Andrea Camplone non ha certo usato mezzi termini per analizzare il primo tempo giocato dai suoi al “Renato Curi”: lo ha definito vergognoso, aggiungendo che se avesse potuto avrebbe cambiato dieci giocatori già all'intervallo. Una squadra che gioca per salvarsi non può continuare ad approcciare le sfide in trasferta in modo così negativo e se il primo tempo di lunedì è finito con un passivo minimo è solo un caso: il Perugia non avrebbe rubato nulla se fosse rientrato negli spogliatoi vincendo almeno per 2-0. I bianconeri sono rimasti in partita ma i primi tempi lontano dal Manuzzi sono stati quasi tutti da cancellare: anche nella vittoria sul Sassuolo in Coppa Italia il Cesena aveva rischiato seriamente di incassare ben più di un gol nelle fasi iniziali, mentre a Verona e Novara la partita all'intervallo era già chiusa. Difficilissimo spiegare questa abissale differenza di rendimento tra le gare in casa e quelle fuori: è un problema già presente dallo scorso campionato, quando in squadra molti interpreti erano diversi così come era diverso l'allenatore, quel Massimo Drago poi esonerato dopo la sconfitta di Frosinone. Per provare a fare punti fuori casa è necessario innanzitutto aggredire la partita fin da subito e non dal secondo tempo in poi. Il sentore è che se arriverà questo cambio di passo lontano dalla Romagna la salvezza può essere alla portata. Non sarà facile ottenerla ma sistemando il rendimento in trasferta le carte in regola per puntare quota 50 ci sono tutte.

Numeri. Quello dei primi tempi è un problema in generale, per quanto al Manuzzi l'approccio sia spesso corretto ma a mancare nella frazione iniziale siano i gol: solo 6 contro i 20 siglati nei 22 secondi tempi della stagione. Se le partite durassero dal minuto 1 al minuto 45 il Cesena avrebbe appena 20 punti, se durassero dal 46' al 90' quei punti diventerebbero addirittura 34. I bianconeri si svegliano insomma sempre tardi ma spesso quel tardi diventa “troppo tardi”. L'atteggiamento, quindi, conta eccome. Altri numeri sottolineano le difficoltà del Cesena: contando l'intero girone d'andata i bianconeri sono terzi per tiri nello specchio e quinti per tiri in porta concessi, ma improntando tali statistiche alla concretezza le cose peggiorano e non di poco: dopo le prime 21 partite sui 120 tiri totali verso la porta ne sono entrati solo 23, quindi il Cesena ha bisogno di 5,20 tiri in porta prima di gonfiare la rete. Solo Spezia, Trapani e Pisa hanno fatto peggio. Brutte notizie anche per quanto concerne l'efficacia dei portieri: su appena 84 tiri in porta concessi sono stati incassati (sempre senza contare i 3 di Perugia) 24 gol, ovvero bastano 3,5 tiri nello specchio per esultare contro i romagnoli. Peggio del Cesena in questo dato solo Verona, Perugia e Trapani. Quest'ultima statistica è stata poi ulteriormente sporcata da quanto visto lunedì sera al “Curi”: l'errore di Agazzi in uscita ha portato al 3-3 di Forte quando il Cesena sembrava avere la partita in mano. Per momento della gara, momento della stagione e situazione di classifica tale infortunio è davvero imperdonabile.

Certezze. Il Cesena del 2017 ha cambiato disposizione in campo, passando dal 4-3-3 al 3-5-2, un modulo che Camplone interpreta in senso altamente offensivo chiedendo esterni sempre alti e stretto dialogo tra le due punte e tra queste e il centrocampo. Il forte bisogno di rimpinguare le casse societarie ha portato alla dolorosa ma necessaria cessione al Bristol City di Milan Djuric, una vera e propria colonna del Cesena che quest'anno aveva già siglato 6 reti. Il suo posto è stato preso da Andrea Cocco e se il buongiorno si vede dal mattino in Romagna si può sorridere eccome: entrato a mezz'ora dalla fine a Reggio Emilia col Sassuolo, si è procurato il rigore dell'1-1 che avrebbe dato il la alla rimonta firmata Laribi. Lunedì a Perugia è subentrato a Rodriguez all'intervallo e dopo due minuti è entrato nell'1-1 di Ciano per poi fornire l'assist del 2-2 a Kone e segnare di giustezza il 3-2. La risalita del Cesena può e deve ripartire dalla coppia d'attacco Cocco-Ciano: tenuto fuori dai titolari al Curi perchè ancora alla ricerca di un buon ritmo-partita, sarà quantomeno difficile fare ancora a meno di lui, specie pensando al rendimento totalmente negativo di Rodriguez nei primi 45 minuti di Perugia. Ad oggi il Cesena non può fare a meno neppure di Luca Garritano, per distacco il bianconero più in forma da inizio dicembre: il gol al Cittadella sembra averlo rivitalizzato ed è ormai diventato indispensabile. Nel 3-5-2 di Camplone sarà difficile vederlo impiegato in attacco ma per ovviare a ciò il tecnico pescarese lo ha provato con costanza nella posizione di mezzala destra, una collocazione che lo vede inserirsi in modo efficace e spendersi con grinta anche dietro. È anche da lui che il Cesena può e deve ripartire per costruire la salvezza. Come può ripartire anche da Camillo Ciano, il mancino di Marcianise arrivato già a 9 reti stagionali ma con ancora un grosso punto interrogativo sotto la voce “mercato”: a Cesena hanno chiarito più volte che il numero 10 partirebbe solo in caso di un'offerta dalla Serie A ma si è anche chiarito che c'è bisogno di far cassa con un'altra cessione eccellente. In ogni caso, sempre a costo zero, arriveranno altri rinforzi per puntare dritto alla salvezza, su tutti un difensore centrale under 21 capace di giocare con entrambi i moduli adottati in Romagna. Capire quale e come sarà la rosa di cui Camplone disporrà dal 1° febbraio in poi è ancora un mezzo rebus. Di certo il direttore sportivo Rino Foschi dovrà riuscire a gestire una delicatissima situazione in cui si rischia fortemente di indebolire una squadra che, se il campionato finisse oggi, sarebbe direttamente retrocessa.


Cristopher Leoni

Cristopher Leoni

© Riproduzione riservata

Commenti

SBN74
martedì 24 gennaio 2017

STAI TRANQUILLO .... TU HAI MESSO DENTRO UN COCCO CHE CON CIANO... FA UNA GRANDE COPPIA... POI MAGARI IN DIFESA NON HAI GROSSE SICUREZZE MA.... POI ARRIVEREMO A CESENA SENZA CACIA SENZA BIANCHI E MAGARI SENZA QUALCUN ALTRO CHE NON E IN CONDIZIONE DI SCENDERE IN CAMPO IN QUESTO MOMENTO .... ... E NON AVREMO GRANDI RICAMBI COME SUCCEDE DA MESI .....,,, TRANQUILLO


Paolo65
mercoledì 25 gennaio 2017

SBN74 Sei il solito ottimista , ma ricorda che le partite vanno sempre giocate .