• Eventi e Cultura
  • ''La vittoria di Lepanto'', la ristampa servirà a ricostruire la chiesa di Favalanciata

''La vittoria di Lepanto'', la ristampa servirà a ricostruire la chiesa di Favalanciata

di Redazione Picenotime

venerdì 28 luglio 2017

Venerdì 11 agosto alle ore 21:00 ad Acquasanta Terme sarà presentata la ristampa del cantico "La vittoria di Lepanto", scritto dal sacerdote Tommaso Mattei. La ristampa anastatica con l'inserto di alcune note biografiche sull'autore è stata curata da Matteo Mattei, pronipote di Tommaso, ed edita dal Gruppo Fas. Del cantico se ne conosce solo una copia conservata nella Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno. L’opera sarà presentata nel corso degli eventi estivi. Il ricavato della vendita del volume sarà poi devoluto in beneficenza, a favore della ricostruzione della chiesa di Favalanciata, distrutta dal sisma.

“Dopo i tragici fatti dei terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 – spiega l’autore Matteo Mattei - ho scoperto per caso una pubblicazione di un mio antenato. Questo libretto, unico esemplare noto, è custodito nella biblioteca comunale di Ascoli Piceno, e si tratta di un canto sulla battaglia di Lepanto. L’autore è un mio avo, Tommaso Mattei, Rettore del Ritiro Ecclesiastico e canonico della cattedrale di Ascoli Piceno, nonché Maestro di Rettorica, che, scrisse questo poemetto probabilmente in occasione dei 300 anni da Lepanto. Questa opera mira a mantenere viva la memoria storica legata all’alta valle del Tronto e alla frazione di Favalanciata e a raccogliere fondi a favore di questo paese, luogo di origine della mia famiglia”. 

“Una pubblicazione importante questa – ha spiegato Elisa Ionni, Assessore Cultura del Comune di Acquasanta Terme - che, a quasi un anno dal 24 agosto si fa testimone della voglia di guardare avanti e di farlo attraverso la riscoperta delle proprie origini, la conoscenza del passato e il rafforzamento della propria identità. Identità che da sempre innesta le proprie radici nella storia e nei luoghi che nel tempo ne fecero da palcoscenico. Figura eclettica quella di Tommasi Mattei che, nonostante le sventure familiari (rimase orfano di madre all’età di soli sei anni) trovò il giusto modo per esprimersi e far parlare di sé. Uomo di profonda cultura, spiccata sensibilità e innato talento seppe mettersi a disposizione degli altri e del proprio territorio. Ascoli Piceno divenne la sua città di adozione ma sempre tenne a mente quel paesino dell’Acquasantano dal quale proveniva e che profondamente amava. Favalanciata oggi come allora necessita di cura e attenzioni. Questa pubblicazione, frutto della passione e della curiosità di Matteo Mattei, suo discendente, oltre che ad assicurare alla memoria l’opera del canonico (testimonianza storica e letteraria di avvenimenti locali) contribuirà a raccogliere fondi in favore della Chiesa di San Sebastiano di Favalanciata resa purtroppo inagibile dagli eventi sismici e per la quale lo stesso Tommaso Mattei aveva manifestato un’attenzione particolare commissionandone un restauro terminato nel 1886”.

Tommaso Mattei nasce da Francesco e Apollonia nel borgo di Favalanciata l’11 giugno 1842, indirizzato dal premuroso padre agli studi latini sotto la guida del Parroco Putini a Colle di Arquata il quale vedeva nascere in lui di giorno in giorno una certa passione alla cultura, alla natura e all’arte del Signore. In quello stesso periodo all’età di 12 anni fu iscritto alla scuola dei Padri Gesuiti di Ascoli Piceno dove scoprì la vocazione al sacerdozio che lo portò a diventare alunno del Seminario Diocesano. Tommaso era un ragazzo intelligente e in poco tempo si fece notare dai suoi superiori, tra questi il docente di letteratura Cinaglia. Inizianò a realizzare composizioni letterarie degne di nota, come scriverà Riccardo Gabrielli: “Dotato di eletto ingegno, di fantasia vivace e gagliarda, si era talmente approfondito nello studio dei classici divenuti per lui famigliari”1. Ottenne ben presto la cattedra di rettorica nelle aule del seminario e la stima comune di ottimo maestro. Nel 1885, a 43 anni, S.E. Mons. Bartolomeo Ortolani lo volle Rettore del Ritiro Ecclesiastico, Divenne canonico della cattedrale di Ascoli all’età di 50 anni. Durante il suo mandato ebbe un occhio di riguardo alle bellezze artistiche e culturali cittadine restaurando a sue spese le cappelle barocche della chiesa di S. Maria della Carità, detta “la Scopa”; come testimoniato dal cartiglio posto nella parte alta della navata destra. Molte altre opere meritorie furono realizzate per suo volere, da ricordare anche l’importante restauro della chiesa del suo paese natio, quella di San Sebastiano a Favalanciata, i lavori terminarono il 23 ottobre 1886. Venne sepolto nella chiesa di Favalanciata. L’8 gennaio 2009, nella chiesa di Favalanciata, in occasione dei cento anni dalla sua morte, si è celebrata la messa a suffragio presieduta dal vescovo Mons. Silvano Montevecchi con la partecipazione del clero diocesano.


Commenti

Approfondisci