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Leoni presenta Cesena-Ascoli: “Domenica ne vedremo delle belle, Cacia ex col dente avvelenato”

di Redazione Picenotime

giovedì 21 settembre 2017

Abbiamo affidato alla penna di Cristopher Leoni, giornalista del "Corriere di Romagna", la presentazione dalla sponda romagnola del match tra Cesena e Ascoli Picchio in programma Domenica 24 Settembre alle ore 17:30 all'Orologel Stadium "Dino Manuzzi" per la sesta giornata del campionato di Serie B.

Protagonisti d'autore, intrecci e colpi di scena: quando Cesena e Ascoli si affrontano al Manuzzi non è mai una partita banale. Chiedete a chi ha visto le ultime tre, disputate in B dall'inizio di questo decennio. Reperto A, 6 marzo 2013. La neve aveva fatto slittare il match di dieci giorni e un impaziente Cesena non perse tempo: in 3 minuti un gol annullato e un gol buono sembravano presagi di trionfo, ma neanche il tempo di immaginarsi con tre punti in più e gli ospiti pareggiarono con Simone Zaza, proprio lui, quello che mentre martedì i romagnoli venivano presi a pallate dal Cittadella ne ha fatti tre al Malaga con la maglia del Valencia. Ah, quel 6 marzo l'ex Sassuolo e Juventus “si fermò” a due, sufficienti a gelare ulteriormente il Manuzzi e ribaltare il Cesena, ma non ad evitare la retrocessione. Per un altro Cesena-Ascoli si deve attendere il 30 gennaio 2016. Tre anni che sono sembrati un secolo: i bianconeri di Romagna tornavano dalla Serie A, quelli marchigiani salivano dalla terza serie. La partita non è esistita: 3-0 Cesena, con l'Ascoli “leggermente” furioso con l'arbitro Baracani per i due espulsi nella prima mezz'ora che di fatto spensero ogni velleità. Tra questi anche Jakub Jankto, che oggi giganteggia nell'Udinese e piace al Milan. Un anno quasi esatto dopo quel tris pomeridiano ecco l'ultimo Cesena-Ascoli in ordine di tempo: due volte avanti, i romagnoli vengono rimontati con altrettanti tiri dal dischetto. L'ultimo in pieno recupero, visto che al Cesena l'anno scorso piaceva buttare i punti in zona Cesarini. E oggi?

Tristezza. Oggi il Cesena può essere per l'Ascoli l'avversario giusto e sbagliato da affrontare: da un lato il Picchio affronterà una squadra quasi in balia di se stessa e incapace di trovare certezze granitiche, dall'altra c'è il fattore Manuzzi che soprattutto negli ultimi anni di prestazioni e risultati altalenanti ha trasformato dei micetti da trasferta in lupi assatanati tra le mure amiche, specie quando c'è da riscattare un tonfo pauroso, nella fattispecie il bugiardissimo 4-0 di Cittadella. Bugiardissimo perché il Cesena visto al Tombolato poteva serenamente prenderne 7-8 e nessuno avrebbe avuto da ridire. Parlavamo di certezze granitiche, ebbene ad oggi l'unica degna di tale epiteto è triste da far paura: non è per niente facile trovare cinque squadre che possano finire dietro al Cesena, almeno a questo Cesena. Può far ben sperare il fatto che anche l'anno scorso (sì, anche dopo Cesena-Ascoli) i pensieri erano più o meno gli stessi, ma la missione della nuova rosa bianconera sembra alla luce dei fatti decisamente più ardua. Ad ogni modo guai a sputare sentenze calcisticamente tragiche già a fine settembre: ci sono ragioni che giustificano allo stesso modo pessimismo e ottimismo.

Bicchiere mezzo vuoto. Togliamoci subito di torno le brutte notizie: questo Cesena non può pensare di salvarsi se scende in campo solo al Manuzzi. In tre trasferte gli uomini di Andrea Camplone sono stati presi a pesci in faccia da Bari e Cittadella, mentre a Terni (in quello che potrebbe facilmente rappresentare uno scontro diretto) la reazione al gol subìto in apertura praticamente non c'è stata, segnale non meno allarmante. Quali sono i problemi? Innanzitutto quasi mezza rosa deve ancora ritrovare la giusta condizione: su tutti Cacia (ci arriveremo) e Rigione, che devono recuperare la preparazione, poi anche elementi come Cascione, Di Noia, Scognamiglio, Jallow, Dalmonte (squalifica finita ieri), Donkor, Esposito, tutta gente che per un motivo o per l'altro non è ancora al meglio. Il centrocampo è ad oggi l'incognita più grossa: si sono messi tutti le mani nei capelli per la cessione di Crimi, e finora il tandem di mezzali Vita-Sbrissa non ha proprio incantato, per quanto Sbrissa migliori di gara in gara. Sugli esterni le mani nei capelli se le mette Camplone: a Cittadella Fazzi ed Eguelfi sono stati al limite del dannoso e Kupisz ha finora deluso le attese (e ha già iniziato a fare panchina). Non se la passa meglio la difesa, la terza più battuta della B e che al Tombolato ha concesso 22 tiri totali di cui 11 nello specchio: Cascione da centrale è un esperimento che non sta funzionando, Scognamiglio deve aumentare i giri nel proprio motore e gli altri, Rigione a parte, sono (o sono stati) infortunati: Esposito è appena rientrato e Perticone e Donkor sono ancora ai box. Là davanti Gliozzi e Moncini hanno sbattuto pienamente la faccia contro un campionato di B che non sembra ricordare neppure da lontano la Lega Pro, e Panico non è partito coi giri giusti. Ma, come anticipato, non è tutto da buttare.

Bicchiere mezzo pieno. Se il Cesena da trasferta è un pianto, al Manuzzi finora sono arrivati quattro punti e soprattutto una bella prova contro l'Avellino, dove al netto di un tasso di sofferenza troppo alto nel finale si è comunque visto quel Cesena che può lottare per salvarsi anche quest'anno, trascinato da alcuni elementi partiti di slancio. Su tutti il portiere Andrea Fulignati, che ha accumulato errori e incertezze nell'esordio di Bari per poi risultare sempre tra i migliori (o tra gli incolpevoli) dal Venezia in poi: porta blindata nel match contro gli Inzaghi-boys e importantissima deviazione col piede sul rigore di Ardemagni venerdì scorso in una sliding door forse non solo di quella partita. A Terni se nessuno marca dietro è difficilmente ipotizzabile evitare il gol di Angiulli, mentre a Cittadella è finita solo 4-0 perché l'ex portiere del Palermo ha fatto anche i miracoli per evitare umiliazioni peggiori. Aveva anche parato un altro rigore, ma stavolta la ribattuta gli ha detto male. Avere un portiere reattivo è comunque un buon punto di partenza. Il migliore tra gli esterni è finora quello su cui nessuno avrebbe speso una lira: Davide Mordini, 21enne prodotto del vivaio arrivato in cadetteria dopo un anno di Serie D con la Recanatese, tra l'altro chiuso con la retrocessione. Tra il Mordini visto con l'Avellino e l'Eguelfi di Cittadella sembra esserci una categoria di differenza. Ma a vantaggio del marchigiano. Bene (o comunque non male) anche Di Noia nel reparto mezzali, anche lui tra i migliori venerdì scorso e pieno di energie dopo aver riposato martedì sera. Ed eccoci al reparto clou, quello offensivo: Nicola Dalmonte ha scontato la squalifica per doping ed è carico più che mai per lasciare un segno, mentre Lamin Jallow ha già mostrato di avere la gamba per fare la differenza e per scoperchiare le partite. E poi...

Il più atteso. E poi c'è lui, il secondo top scorer di sempre della B. Daniele Cacia è il classico ex col dente avvelenato: pungolato da Sky dopo la doppietta all'Avellino, ha gentilmente chiesto a chi di dovere (sponda Ascoli, quindi) di avere il coraggio di dire come sono realmente andate le cose. Come suo solito, anche a Cesena non ha promesso niente se non il massimo impegno, essendo uno a cui piace parlare coi fatti. Anche lui martedì ha riposato e se, come ha detto, le energie mentali fanno una gran differenza, sfidare il suo recente passato con in mente una chiusura di rapporto non felice non può che caricarlo a mille. Il nuovo 10 del Cesena ha già messo la sua firma alla prima da titolare nel suo nuovo stadio e con altri due centri diventerà il bomber più prolifico nella storia del campionato cadetto. Insomma, diciamo che le motivazioni non gli mancano, e se un predatore nell'area di 34 anni si nutre di motivazioni, allora domenica ne vedremo delle belle.


Cristopher Leoni

Cristopher Leoni

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Commenti

Picchio74
venerdì 22 settembre 2017

Io sono e sarò sempre una delle tante "vedove" di Cacia. Sarà inevitabile che Daniele la viva nel modo descritto dal giornalista. Ancora non mi è andata giù la sua cessione e ancor più il modo con cui è stato trattato. Spero che raggiunga il record contro di noi... ma che il Picchio poi ne faccia almeno tre! Con l'aria che tira è plausibile che si realizzi la prima più che la seconda ipotesi. Forza Picchio sempre


Paolo65
venerdì 22 settembre 2017

Picchio74, Sei troppo giovane , quì ne sono passati tanti e molto meglio di Cacia , il mio rammarico è non aver completato una rosa in difesa e centrocampo.


IO
venerdì 22 settembre 2017

Picchio74, l'Ascoli non ha trattato bene Cacia, e va bene, ma sai come Cacia ha trattatol'Ascoli ? sai cosa c'è dietro? conosci il comportamento di un professionista strapagato in determinate situazioni? ....se non si conoscono certe cose, è meglio non parlare, invece di augurarsi che ci segni contro!


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