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Ascoli: Giaretta a 360 gradi su futuro, Varela, Maresca, Palermo e rosso Nestorovski

di Redazione Picenotime

mercoledì 27 settembre 2017

Il direttore sportivo dell'Ascoli Picchio Cristiano Giaretta, in vista del match interno contro il Palermo valido per la settima giornata del campionato di Serie B, ha rilasciato un'interessante intervista esclusiva al portale Mediagol.it

Bilancio della nostra stagione? Ci sono state prestazioni positive nelle ultime uscite, dal Novara all’ultima contro il Frosinone dove in campo si è vista la squadra soprattutto nel secondo tempo. Abbiamo mancato delle opportunità nel segnare e come spesso succede al 95′ abbiamo subito la beffa, questo è il calcio. Dovevamo fare risultato, le belle prestazioni non fanno risultato ma certezze. Noi continueremo a lavorare su queste certezze, la squadra sta crescendo bene e ha una sua qualità di gioco nonché una propria identità e filosofia. Stiamo facendo molto di buono, abbiamo cambiato tanto e i giocatori nuovi sono ben 14. Dobbiamo avere pazienza, Ascoli in questo senso ha molta maturità. Obiettivo dell’Ascoli? Abbiamo iniziato la scorsa estate con una filosofia dettata dal presidente di puntare molto su squadre fresche e giovani, cerchiamo di acquisire giovani di proprietà perché siamo allergici ai prestiti. Sicuramente è un lavoro faticoso che richiede investimenti, ma la famiglia Bellini non ha mai fatto mancare nulla, basti pensare ad Orsolini e Favilli. Abbiamo giovani che nei prossimi anni diventeranno capitali societari, oggi abbiamo una rosa di 27 giocatori dei quali 25 sono di proprietà del Picchio. Per noi è un vanto, vogliamo costruire qualcosa di importante e tra l’anno scorso e quest’anno stiamo mettendo le basi con la speranza che nelle prossime 2-3 stagioni possa arrivare qualcosa che neanche vogliamo nominare. Il nostro obiettivo è quello. Maresca? Mi preme sottolineare che Enzo è qui come secondo allenatore, penso si sia calato nella parte con Fulvio Fiorin con grande personalità. Se devo descrivere Maresca utilizzerei la parola carisma: non ha bisogno di alzare la voce – ha dichiarato Giaretta –, è un leader e in campo mi ha favorevolmente impressionato: non ho notato alcun impasse nell’andare dal campo alla panchina. Maresca e Fiorin sono molto organizzati, dedicano gran parte delle loro giornate ai video, allo studio dell’avversario e al miglioramento della squadra. Sono molto soddisfatto. Lores Varela e Bentivegna? Sono due talenti. Nacho è maturato molto sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista della convinzione. A Palermo lo avete conosciuto, è un ragazzo molto sensibile e talvolta è troppo critico con se stesso. Questo è sì un aspetto importante, ma a volte pretende troppo. Quest’anno il nostro staff sta trovando la chiave giusta per Varela, lo vedo molto motivato e ha segnato due gol in sei match, è molto importante per lui. Nei campionati in B ha segnato al massimo un gol e ora è già a due, questo fa morale ed autostima, lui è un serpente che punge. Bentivegna? Altro talento che deve maturare dal punto di vista del carattere, non si deve affidare solo al talento. A volta si è superficiali utilizzando solamente quest’ultimo, lui deve essere rabbioso in campo perché, se riesce a compiere questo salto di qualità, potremmo parlare di un giocatore molto interessante e di prospettiva. Palermo tra promozione diretta e play-off? Se devo fare un’analisi a 360° per le pretendenti alla Serie A dico che Frosinone e Perugia sono davanti a tutte perché lavorano con lo stesso gruppo da 3-4 anni, i ciociari sono una corazzata nonostante il passo falso contro gli umbri. Loro hanno la stessa squadra della promozione in A e della retrocessione in B, così come il Perugia. In ragione di ciò, reputo queste due formazioni favorite rispetto ai rosa, subito dopo c’è assolutamente il Palermo e non potrebbe essere diversamente visto il livello dei calciatori di cui dispone in organico. In particolare mi riferisco a quei profili ricercati da club di massima serie che il Palermo è riuscito a trattenere nonostante le molte difficoltà. Se il Palermo non dovesse arrivare ai play-off,  sarà semplicemente perché avrà centrato la promozione diretta. Non vedo altre soluzioni, la compagine di Tedino disputerà comunque un torneo di vertice. Espulsione Nestorovski? Sono sincero, sono stato relativamente felice della sua espulsione. Fosse successo ad un’altra squadra dove le rose sono più corte allora sì, ma il Palermo, tolto Nestorovski, ha giocatori in panchina che lo possono sostituire. Penso ad Embalo, Trajkovski, la Gumina. Noi parliamo di un club di un’altra dimensione, Tedino non avrà problemi a sostituire un giocatore, seppur importante, come Nestorovski. In questo momento Ilija sta segnando tanto, ma direi che il Palermo ha la rosa giusta per andare in A. Questione rinvio gare? Sono sincero, quando costruiamo le squadre, qualsiasi sia la categoria di appartenenza, dobbiamo conoscere le date FIFA che devi per forza rispettare. Sono scelte che fai in estate, paghi lo scotto quando vuoi fare una squadra forte con tanti nazionali, ma lo sai prima. Lo scorso anno sapevo che prendendo giocatori giovani del 97′, che per noi sarebbero stati importanti, sarebbero mancanti per diverse gare perché nel giro fisso dell’under 20. Orsolini, Cassata, Felicioli e Favilli, che magari per altre squadre non destano interesse, per noi erano fondamentali. Queste sono cose che si devono sapere in sede di mercato, alla fine le date FIFA sono quattro e su 42 hai 38 gare nelle quali hai a disposizione i tuoi giocatori, non penso sia un problema. Coronado-Gnahoré? Due operazioni brillanti di Lupo. Coronado può spostare gli equilibri, probabilmente la sua assenza contro la Pro Vercelli si è fatta sentire, contro squadre che si chiudono molto hai bisogno di talenti capaci di saltare l’uomo e creare superiorità numerica come Coronado. Lo stesso Gnahoré sa abbinare qualità e quantità e parliamo di due profili di grande valore, giocatori molto importanti per provare la scalata in A. Io al Palermo? Onestamente non c’è stato nessun contatto. Si è parlato di questa ipotetica opportunità, ma non c’è stato nulla con Zamparini. Il presidente è un furbo del calcio, nel senso positivo del termine: conosce bene il mestiere e ha pescato fior di giocatori sin dai tempi del Venezia. Mantenere una squadra in Serie A per così tanti anni non è facile, vuol dire che sai lavorare bene e sai essere manager anche nella pittoresca immagine che dai quando  affronti ed interpreti brillantemente questo ruolo. Con Zamparini ci lavorerei di sicuro, da uno come lui c’è tanto da imparare”.


Cristiano Giaretta

Cristiano Giaretta

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Commenti

LORENZO CAPRO'
mercoledì 27 settembre 2017

AVANTI COSI, DIRETTORE SEI FORTE , IL FUTURO SARÀ NOSTRO. FORZA MAGICO PICCHIO


Alvaro da Osimo
mercoledì 27 settembre 2017

Già retta di cose belle le hai dette tante .Basta che manteniamo la categoria . Ascoli merita di più .Ciao tutti tifosi del picchio.


Jacopo
mercoledì 27 settembre 2017

Beato chi ti crede


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