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La mania per le criptovalute in Corea del Sud diventa "fisica"

di Redazione Picenotime

giovedì 23 novembre 2017

All'interno di un edificio a Gangnam, precisamente al quinto piano, si trova un call center di oltre 200 dipendenti che opera 24 ore su 24 in quattro lingue. Non è un normale centro assistenza ma è il primo centro servizi di scambio di criptovalute della Corea del Sud. Benvenuti a Bithumb.

La compravendita di criptovalute, trattandosi di soldi digitali, non richiedono interazione umana e la maggior parte dei clienti Bithumb effettua transazioni senza parlare con una persona dal vivo. E’ noto che la Corea del Sud è un paese dove l’utilizzo delle criptovalute è molto diffuso: investire in Bitcoin, per intenderci, non è cosa affatto strana da quelle parti.

Bithumb, lanciato per la prima volta a gennaio 2014, ha registrato un'enorme crescita nell'ultimo semestre, con un volume medio giornaliero di scambi di 700 miliardi di won (circa 600 milioni di euro). È di gran lunga il più grande scambio di valuta virtuale in Corea del Sud, in Asia e uno dei più grandi al mondo.

Aperto per la prima volta ad inizio 2017, il centro assistenza contava soltanto 20 dipendenti. A causa della crescente domanda, è stato sposato in una struttura più grande e nel mese di luglio il numero di dipendenti è salito a 200. In Corea del Sud la qualità del servizio assistenza al cliente è piuttosto elevata e quindi per Bithumb è stato un ottimo affare. Il suo centro elabora circa 10.000 chiamate al giorno, principalmente sull'utilizzo del servizio, i problemi di identificazione e le domande generali di trading.

Il mercato delle criptovalute ha avuto una notevole impennata nel corrente anno, con gli analisti che hanno evidenziato che questo trend è dovuto all'aumento della domanda da parte di Giappone e Cina, nonché degli investitori istituzionali. Alcuni commercianti vedono la criptovaluta come alternativa al denaro contante, altri come un'opportunità di investimento.

Accanto al call center Bithumb c’è il primo centro di consulenza per la consultazione di criptovalute in Corea del Sud chiamato Bitcash, che fornisce consulenza specializzata a chi desidera un'interazione faccia a faccia.

Visitato da circa 200 persone giornalmente, la compagnia che gestisce Bitcash ha dichiarato di avere intenzione ad aprire un secondo centro a Seoul, seguito da altri a livello nazionale tra cui Busan, Daejeon, Gwangju, Incheon e Gyeonggi. Coinone, rivale nazionale di Bithumb, ha seguito l'esempio, creando di recente un nuovo centro offline nel quartiere Yeouido di Seoul.

Gli scambi della Corea del Sud si posizionano spesso nella top ten del mercato globale delle criptovalute in termini di volume degli scambi, con Bithumb di solito al vertice.

Come mai questa espansione offline? Secondo Jang Yoowi, direttore esecutivo di ICO Crowd Asia, una rivista specializzata in criptovalute, "le infrastrutture sono molto più forti in Corea del Sud. Le persone hanno molta più familiarità con l'utilizzo di KakaoTalk, KakaoBank e servizi di pagamento come Toss; trovano molto più facile usare gli investimenti virtuali. La Corea ha anche alcune delle migliori piattaforme di Mobile Trading System (MTS) nel mondo".

La Corea del Sud è davvero una delle società più collegate al mondo. Secondo un recente rapporto del Ministero della Scienza, delle TIC e del futuro della Corea del Sud, nel 2016 il 99,2 percento di tutte le famiglie aveva accesso a Internet, mentre il tasso di utilizzo degli smartphone della popolazione totale era dell'83,6 percento. La connessione internet a banda larga media è la più veloce del mondo a 28,6 Mbps, secondo Akamai, un fornitore di piattaforme cloud delivery.

Mentre molti altri paesi usano WhatsApp in stile MSN Messenger, i coreani sono su KakaoTalk, la più grande app di messaggistica istantanea del paese. Usando le stesse credenziali di login di Kakao, possono facilmente e comodamente registrarsi per utilizzare servizi come quelli bancari, download di musica, mappe, acquisti, compravendita di azioni e ora anche scambi di criptovaluta.


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