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Dipendenza dai giochi: cause e conseguenze

di Redazione Picenotime

martedì 28 novembre 2017

I giochi rappresentano ormai una delle attività più diffuse soprattutto tra gli adolescenti, ma si tratta di un fenomeno che pur con percentuali diverse, riguarda praticamente ogni fascia di età. La disponibilità di dispositivi tecnologici sempre più avanzati, ha di fatto consentito un’irruzione dei videogame, in tutte le loro declinazioni, praticamente in ogni angolo della vita quotidiana. Non è un caso, infatti, che nonostante la crisi i numeri del settore giochi siano sempre positivi.

Qualunque piattaforma si prenda in considerazione, i giochi sono sempre più realistici, anche perché devono venire incontro ai bisogni sempre più “ossessivi” dei videogamer, alcuni dei quali sono diventati professionisti e si sono uniti nei team che partecipano ai cosiddetti tornei eSports. È una nuova disciplina sulla quale si può anche scommettere e che dopo l’apertura del CIO potremmo presto vedere tra gli altri sport tradizionali ai Giochi Olimpici. Insomma, i giochi sono sempre più stimolanti e coinvolgenti e di conseguenza aumentano anche coloro i quali ne divengono dipendenti.

In Spagna, dal 2007, c’è una struttura che accoglie gli adolescenti che hanno problemi con sostanze stupefacenti, la cosiddetta Unità speciale dell’Ospedale Sant Joan de Deu. Ebbene, dal 2008-2009 il 20-25% di richieste di aiuto sono giunte anche da ragazzi con problemi di dipendenza dai giochi online. Fino a qualche anno fa il fenomeno veniva forse sottovalutato, ma anche in altre parti del mondo, non solo in Spagna, le richieste di consulenze sono diventate più frequenti, tanto che l’Unità sul gioco patologico e le dipendenze comportamentali del Bellvitge Hospital nel 2013 ha registrato il 17% di richieste contro l’1% del 2005.

Dipendenza dal gioco: non sono tutti uguali

Ovviamente, non tutte le dipendenze dal gioco sono uguali, perché bisogna distinguere tra uso problematico dei giochi che colpisce tra il 15-40% degli adolescenti, e dipendenza vera e propria che riguarda circa l’1,5-8% della popolazione, per lo più ragazzi, dediti più che altro a sessioni di gioco in multyplayer. Sono in crescita anche quei giovani dipendenti dai casino online e le slot machine, anche se come riferisce il portale Giochidislots.com, solo il 3% dei giocatori online arriva ad un punto tale da essere considerato “tossicodipendente”.

Gioco patologico: la risposta delle Marche

Il 31 gennaio del 2017 la Regione Marche ha approvato la nuova legge regionale che regola i giochi in modo tale da prevenire e trattare l’eventuale dipendenza, ma che si occupa anche dell’uso patologico dei social network e nuove tecnologie in generale. Le Marche son ostate la 17.a regione ad adottare una normativa specifica per questo tipo di problematica, a conferma della particolare sensibilità nei confronti di questo fenomeno in crescita. Lo Stato centrale, infatti, fornisce solo delle linee guida che spetta poi agli Enti Locali sviluppare nello specifico.

Il nuovo provvedimento della Regione Marche, in particolare, consta di una serie di interventi volti alla prevenzione, ma anche al recupero di individui affetti da gap. Entro il 31 dicembre 2019 entrerà in vigore il “distanziometro” con i Comuni che avranno la possibilità di limitare gli orari di apertura degli esercizi commerciali all’interno dei quali sono presenti macchinette e slot. E non è tutto, perché la Regione Marche ha fatto anche divieto di pubblicità sull’apertura ed esercizio delle sale da gioco.


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