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Ascoli Picchio, conferenza stampa presentazione Cosmi con Bellini e Giaretta

di Redazione Picenotime

giovedì 07 dicembre 2017

Nel tardo pomeriggio di oggi il presidente Francesco Bellini ed il direttore sportivo Cristiano Giaretta hanno presentato il nuovo allenatore dell'Ascoli Picchio Serse Cosmi, che da oggi prende ufficialmente il posto dell'esonerato Fulvio Fiorin. Ecco le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa (in allegato a fondo news i video dei loro interventi). Seduti in sala stampa il nuovo vice allenatore Fabio Bazzani, il nuovo preparatore atletico Manuel De Maria ed il dirigente bianconero Andrea Cardinaletti. 


BELLINI: "Considero ora Cosmi un amico, mi piaceva da quando l'ho incontrato a Trapani. Sono stato il primo ad averlo chiamato in questa situazione d'emergenza. Sono convinto che resterà con noi per molto tempo, mi ricordo di lui ai tempi del Perugia di Gaucci. E' stato sempre folcloristico e duro, sono sicuro che ci porterà alla salvezza e anche di più, dall'anno prossimo ricominceremo a ricostruire per andare in Serie A. Serse ha detto che è una squadra giovane e valida che avrà bisogno di qualche innesto a gennaio, cosa che noi pensavamo di fare lo stesso visti tutti gli infortuni che abbiamo avuto. Credo che ci sarà una buona chimica tra noi due, me e Serse. I due gruppi di lavoro si integreranno bene insieme, sia il vecchio staff che il nuovo. Mi dispiace per Maresca e Fiorin, era l'inizio di un nuovo progetto. Maresca è stato trattato male sul piano personale dalla stampa, è stato disgustoso quello che gli hanno fatto, gli aspetto personali non vanno mai toccati. Tutte le persone possono avere avuto delle difficoltà o dei problemi in passato, ma vanno aiutate, non scrivere le loro cose sui giornali nella pagina sportiva. Questo ha causato l'addio di Maresca, ma sono contento per l'arrivo di Cosmi. Vendere la Società? C'è una relazione speciale tra me e Cosmi, in questo momento ci sono offerte per acquistare la Società, penso che resterò ancora per un po' di tempo e guarderò le cose come andranno. Voi giornalisti dovete scrivere le cose reali, tutti insieme facciamo in modo che le cose vadano bene. Prendo tutte le critiche, però debbono essere solide. Siamo dei professionisti, io sono un professionista, di giornalisti ne ho visti tanti, dal Wall Street Journal al Sole 24 Ore. E' importante che voi abbiate fiducia in me e io in voi. C'erano delle ragioni per cui la squadra andava male, tanti infortuni e spesso abbiamo giocato 10. Prima di Bari giocavamo bene, poi un arbitro stupidamente a Bari espelle Gigliotti e siamo andati in difficoltà. A Mignanelli gli spaccano un piede e prende solo un giallo il suo avversario. Questo è il calcio. Questa squadra ha avuto tanti problemi fisici, succede. Si ricomincia con una nuova persona e una nuova mentalità, la base di Maresca è molto utile anche per Cosmi, l'Ascoli ha qualità nel controllo della palla. I ragazzi nelle mani del Signor Cosmi faranno buone cose. Lasciare la Società? Ho dato una stretta di mano a Cosmi, vale più di mille parole. Le cose devono muoversi, quando ho parlato di voler vendere è stata una reazione a caldo a certe cose scritte . Io non cerco di venderla, per i prossimi due anni non c'è problema, entreranno soldi nuovi e ci sono persone importanti che vogliono investire con me nella Società. Dovete però essere consapevoli che se mi fate arrabbiare un'altra volta io qui non ci sto più". 

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COSMI: "Grazie al presidente, quando non si allena è molto difficile, il campo ti manca tanto. Speri sempre che arrivi una chiamata che possa toglierti da quel momento in cui ti senti quasi ai margini e vorresti essere protagonista. Ci sono state due fasi per questa chiamata, la prima 15 giorni fa, poi c'è stata una situazione di stallo e ieri è arrivata la chiamata definitiva. Sono felice per tanti motivi. Uno dei miei limiti è di rendere meno in uno di quei posti in cui il calcio non viene vissuto come una religione. Qui ad Ascoli c'è amore, passione, ci sono giustamente tante pretese, questo club ha vissuto nel tempo momenti straordinari. In questi posti penso e spero di poter dare il meglio di me stesso. La situazione di classifica ci vede in difficoltà in questo momento, se ho accettato la proposta è perchè ci sono tutte le componenti per poter risalire, a partire dall'attaccamento dei tifosi per questa squadra. So di avere vicino gente che mi può aiutare, con una Società solida sia economicamente che sul piano della semplicità. Il calcio rimane un gioco, dove gli attori non sono più gli stessi di una volta e bisogna averne consapevolezza. I giocatori sono cambiati, è rimasta però una cosa: le squadre che fanno risultati positivi e danno un'immagine idonea mettono in campo voglia, coraggio, spensieratezza e cattiveria agonistica. Queste componenti nel calcio sono rimaste tali, da 50 anni ad oggi. Ringrazio di nuovo per la chiamata il presidente e tutti voi, sia stampa che tifosi. Il mio unico pensiero è quello di proporre una squadra che sia in grado di identificarsi nella gente che va allo stadio. Vogliamo assumere questa forza, sarà il lavoro più difficile ma sono sicuro che ci riusciremo. Mi nutro di emozioni e sensazioni, l'essere desiderato dalla piazza e dai tifosi mi ha dato maggiormente la forza per accettare questa nuova avventura. Il Crotone? Non c'è stato nessuno contatto, è uscito il mio nome, ma è il solito gioco del totoallenatore che spesso è spinto dagli amici degli amici. Io non mi reputo inferiore all'80% degli allenatori che sono in Serie A, senza mancare di rispetto alla mia categoria. Tutti gli allenatori, tanto, penseranno di essere in quel 20%... Io non mi ci sento. A me piace metterci la faccia e misurarmi con il campo, i giocatori, i tifosi, gli avversari e i risultati. L'ambizione di tornare in Serie A la abbiamo tutti, questa città vuole tornarci, io ancora più della città, mi sembra di aver intuito che sia anche un desiderio del presidente, ma per raggiungere risultati così importanti bisogna attraversare certe situazioni che a me non spaventano. Finita una rivoluzione se ne fa un'altra. Ho visto giocare l'Ascoli, anche se è una delle pochissime rose in cui non ci sono giocatori che ho allenato. Solo Rosseti era nella Primavera del Siena quando io ero lì. Stanotte ho viaggiato molto, ho dormito poco, mi sono svegliato alle 2 e su Sky stavano trasmettendo la partita Perugia-Ascoli, ho visto quindi il match. Stiamo raccogliendo dati e informazioni, Bazzani è molto attento a tutte le squadre. Ho visto il modulo dell'ultima partita, cercheremo di adeguarci, non è detto che bisogna fare necessariamente il 3-5-2. Mi è stato dato questo marchio di fabbrica ma non è stato sempre così, ho più volte giocato a 4. Oggi è impossibile parlare di modulo, ci dovremo riaggiornare in merito la prossima settimana. Mercato? La Società ha delle strategie e l'allenatore dà dei suggerimenti. Le dinamiche del calciomercato sono strane, questa è una squadra giovane e quello deve rimanere il marchio di fabbrica, amo allenare le squadre giovani. Non posso stravolgere questa politica societaria, non posso arrivare io e cambiare tutto, sarebbe una follia. Va integrata una rosa che ha subito delle perdite con degli infortuni importanti. Favilli, ad esempio, è uno dei migliori attaccanti della categoria. Bisogna inserire qualche giocatore in grado di poter dare esperienza necessaria ma anche giovani. Petkovic? Impossibile da raggiungere, è un giocatore che sta in Serie A e credp che abbia voglia di rimanere in A, non è il tipo di giocatore che possiamo ipotizzare per l'Ascoli. Calcisticamente nasco nel mio paese di Pontevecchio, l'unica esperienza nei professionisti l'ho fatta nella Ternana nei Berretti. Entella? Una delle 5 migliori squadre di questo campionato, la loro classifica non dice il vero valore della squadra. Conosco diversi giocatori, ha qualità, esperienza. Con Aglietti ci siamo sfidati più volte. Lavorerò sulla testa dei ragazzi, adesso diventa una necessità, il resto è tutta una conseguenza. Maresca? L'ho affrontato da calciatore tante volte, mi servirà comunque il suo lavoro, potrei fargli da padre da questo punto di vista. E' la prima esperienza da allenatore, non è finita per lui come avrebbe sperato, ma il calcio per fortuna sua è molto più lungo di quello che spetta a me. Ringrazio, da allenatore, sia lui che Fiorin, avrà modo di parlare con loro. Capisco il dolore di Maresca, per noi allenatori quando finisce un'avventura sembra che finisce la vita. E' successo anche a me, capisco il suo stato d'animo e non guardo i punti in eredità. Sono convinto che farà bene nel prosieguo della carriera". 

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GIARETTA: "Il gioco che facevamo prima dell'arrivo nuovo allenatore può essere un valore, l'impronta rimane e si è visto anche quando nelle ultime gare abbiamo cambiato modulo. Penso che il lavoro di Maresca e Fiorin possa essere utile anche per quello che è il credo calcistico di mister Cosmi. E' il primo nome che ha fatto il presidente, mi ha dato lui il mandato di partire per ingaggiarlo. E' una scelta che ho approvato assolutamente, siamo convinti che questa scelta sia la più importante che potevamo fare. Cosmi è una prima scelta, la sarebbe stata anche a Luglio, è un allenatore top a prescindere dal momento della stagione".

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Giaretta, Cosmi e Bellini

Giaretta, Cosmi e Bellini

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Commenti

Paolo65
giovedì 07 dicembre 2017

È tutto un altro Bellini , e vorremmo rimanesse tale a parlare di progetti , l Ascoli è un bene che va tutelato ed amato. Cosmi può star tranquillo ad Ascoli si vive di pane e calcio presto lo vivrà. IN BOCCA AL LUPO. Io rinnovo l abbonamento.


Giuseppe da cagliari
giovedì 07 dicembre 2017

avete sentito il capo lui per il momento non molla e solo dispiaciuto per l'aggressione verbale da parte di tutti noi. Unica nota stonata, se posso, nessun azionista era presente e me ne RAMMARICO. qualcuno sa dirmi i motivi. Grazie Forza picchio


remo
giovedì 07 dicembre 2017

Bellini cambia idea troppo spesso, ma mi fido di Serse! Ora e sempre Forza Picchio, noi vogliamo questa salvezza!!!


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