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Non solo Bitcoin: quali sono le principali criptovalute al mondo

di Redazione Picenotime

sabato 24 febbraio 2018

Partiamo da una definizione. Una criptovaluta è una valuta decentralizzata, paritaria e digitale che permette standard di sicurezza elevati garantiti dalla crittografia e che utilizza schemi “proof of work” e tecnologie “peer to peer” per la protezione di ogni transazione. Sviluppatesi a partire dall'invenzione di Bitcoin nel 2009, le criptovalute hanno acquisito negli ultimi anni un'importanza tale da aver creato un vero e proprio mercato parallelo alle valute tradizionali. Ma quali sono le più importanti al mondo oltre a quella ideata da Satoshi Nakamoto? E quali sono i meccanismi di funzionamento delle monete virtuali?

Se il Bitcoin resiste come moneta virtuale più celebre e diffusa, in tempi recenti si sono sviluppate variazioni sul tema e nuove criptovalute in forte ascesa. Basate su database distribuiti e condivisi e sulla tecnologia blockchain, queste nuove monete si differenziano dal capostipite per il tipo di algoritmo di base, per la quantità massima di “pezzi” creabili e per la dimensione variabile dei blocchi di dati inviati.

Una delle concorrenti principali di Bitcoin è Ripple (XRP). Indicata dagli analisti di mercato come criptovaluta con i più ampi margini di crescita, Ripple è in grado di fornire soluzioni efficienti e puntuali per le transazioni economiche. Tanto che il mondo finanziario ha già iniziato a chiedere informazioni per utilizzare la tecnologia di base, RippleNet, per le proprie operazioni. Ripple ha una struttura centralizzata con oltre cento partner in rete, tra cui nomi importanti come Visa e American Express.

Tra i meriti di Ethereum, sistema criptovalutativo basato sulla rete blockchain, c'è quello di aver introdotto i contratti intelligenti e le applicazioni decentralizzate in rete. Un ambiente importante per tutti quegli sviluppatori che vogliono lavorare sulla propria catena di dati e che vogliono creare token liberamente trasferibili. Ethereum è la catena di blocchi alla base di Ether, criptovaluta che a differenza dei Bitcoin ha come scopo, oltre a quello di creare una moneta alternativa, quello di creare una varietà di applicazioni “locali”.

Grazie alla validità in questi due campi, Ether è uno dei nomi di punta delle monete virtuali. In tempi recentissimi un consorzio di banche formato da Ubs, Barclays e Credit Suisse ha deciso di puntare proprio su Ethereum per la gestione delle transazioni e dei dati, in attesa dell'entrata in vigore della direttiva Mifid II. Banche ma non solo. Cresce costantemente il numero di piattaforme online di ogni settore, dall'intrattenimento al gaming, che ha deciso di accettare Ether come valuta di riferimento. Nel gaming è significativo l'esempio di CoinPoker, dove questa criptovaluta consente transazioni immediate e sicure. Una tecnologia che aumenta gli standard di sicurezza per gli utenti, tutelando dati personali e portafogli elettronici.

Diretta emanazione di Bitcoin, Bitcoin Cash è nata con lo scopo di risolvere i problemi di scalabilità con blocchi di 2 MB, il doppio di quelli garantiti dalla “sorella maggiore”. Il primo agosto dello scorso anno i possessori di Bitcoin hanno ricevuto una quantità uguale di Bitcoin Cash, una nuova versione della criptovaluta sostenuta da importanti investitori come Craig Wright, Jihan Wu e Roger Ver.

Nel 2011 Charlie Lee, ex dipendente di Google e laureato al Mit, prende spunto da Bitcoin per creare una nuova criptovaluta denominata Litecoin. Una moneta peer-to-peer che grazie alla sua tecnologia di base ha permesso la nascita di altre entità monetarie virtuali. Come quelle elencate in precedenza, Litecoin non è emessa da autorità centrali ma viene originata dal mining. Per ogni utente che risolve e verifica un blocco vengono consegnati 50 Litecoin. In questa blockchain ogni 2,5 minuti viene generato un blocco mentre per Bitcoin sono necessari 10 minuti. Un meccanismo che fa sì che il numero di Litecoin in circolazione possa arrivare a quattro volte quello dei Bitcoin.


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