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Più sicurezza sulle strade d’Europa: soccorsi veloci grazie all’eCall

di Redazione Picenotime

giovedì 19 aprile 2018

Chi bisogna chiamare in caso di incidente? Sono circa 2500 le persone che ogni anno in Europa perdono la vita a causa dei mancati soccorsi dopo un incidente stradale. Non tutti gli automobilisti sono in grado di comporre un numero telefonico dopo un sinistro, e a volte risulta difficile scoprire dove si trova un’auto con le sole indicazioni fornite per telefono dal guidatore.

Che cercare soccorso in situazioni di emergenza non sia facile lo sa benissimo anche l’Unione Europea, che con il regolamento 2015/758 ha reso obbligatoria una nuova misura: a partire dal 31 marzo 2018 sulle auto di nuova omologazione verrà introdotto un nuovo modulo su ogni auto immatricolata. È il cosiddetto “eCall”, un sistema di chiamata elettronica grazie al quale sarà possibile segnalare alle forze dell’ordine la posizione dell’auto in caso di incidente.

L’eCall può essere attivato con un tasto sulla plafoniera del tetto, oppure automaticamente: in ogni caso il sistema fa partire una chiamata di soccorso grazie alla Sim integrata nel modulo radiomobile di emergenza, mentre l’antenna satellitare effettua la geolocalizzazione della macchina. E così i tempi di intervento si riducono notevolmente, soprattutto nelle strade poco trafficate dove l’aiuto dei passanti occasionali non può aiutare.

Tutto bene quel che finisce bene? Più o meno, visto che non mancano le preoccupazioni per la privacy. Molti temono che l’eCall comunichi informazioni sugli spostamenti degli automobilisti, ma l’Unione Europea rassicura: questo nuovo sistema comunicherà solo in caso di incidente o di guasti meccanici seri. Durante i percorsi normali gli spostamenti della vettura non vengono tracciati, nessun tipo di dato viene trasmesso a nessuno.

Il sistema eCall, invece, segnalerà la necessità di intervento solo dopo aver collaborato con il sistema di diagnostica dell’auto: i dati registrati dai sensori d’urto, ad esempio, possono aiutare i servizi di emergenza ad avere un’idea più chiara dello stato del veicolo e della natura dell’incidente; oppure l’attivazione degli airbag o la fuoriuscita dalla carreggiata possono essere un ottimo indicatore dello stato dell’auto, facendo intuire il livello di urgenza richiesto. L’auto viene identificata comunicando dati chiave come posizione, numero di targa e telaio.

E chi possiede un modello vecchio? Chi non ha un’auto nuova può farsi fare una quotazione auto e vendere il vecchio modello, oppure installare il sistema rivolgendosi ai tanti produttori sul mercato o alle case automobilistiche. E qui la scelta non manca: Opel con il suo OnStar propone un operatore disponibile ogni giorno 24 ore su 24, la veneta Texa Care permette di inviare la diagnostica al proprio smartphone, Mercedes offre anche il supporto degli SMS e dell’infotainment a bordo.

Che l’eCall sia davvero la soluzione tanto cercata per ridurre gli incidenti è difficile dirlo, ma i dati sembrano incoraggianti. Secondo la Commissione Europea i tempi di attivazione saranno ridotti del 40% nelle aree urbane e del 50% nelle aree rurali: saranno oltre 2500 le vittime della strada salvate ogni anno.



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