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TRE ATTORI TALENTUOSI, "BEN HUR" INFIAMMA IL VENTIDIO BASSO

di Redazione Picenotime

domenica 14 aprile 2013


La storia è ambientata a Roma e racconta la vita di due fratelli precari che cercano di sbarcare il lunario con lavori di fortuna. Sergio (Nicola Pistoia), ex stuntman, dopo un grave incidente nel film "Salvate il soldato Ryan" di Spielberg si ritrova a fare il Centurione davanti al Colosseo. La sorella, Maria (Elisabetta De Vito), lavora in una chat erotica telefonica. Questa attività viene svolta mentre fa i lavori domestici, creando non poca ilarità nel pubblico quando risponde al telefono lascivamente con la frase "Sono tutta nuda" con indosso la solita mise: ciabatte, vestaglia sgualcita e capelli in disordine raccolti da un mollettone colorato. Un aspetto che è dissonante con questo lavoro che lei vive in maniera frustrante; frequenti sono infatti i pianti di disperazione. Pianti suscitati anche dai litigi con il fratello. Le discussioni però non sono mai aggressive, anzi. I due fratelli durante i litigi, e non solo, riescono a strapparci risate prolungate e davvero incontenibili. Sono delle risate immediate e incontrollate, anche su momenti di disperazione, frutto di una sapiente regia, scrittura del testo e tre talentuosi attori che ci fanno riflettere solo in un secondo momento sulla tragicità del fatto in sè, forse proprio quando usciamo dal teatro. Solo fuori da teatro ripensiamo che si sono affrontati temi importanti, come quello dell'immigrazione, del razzismo e del precariato.

Durante lo spettacolo non facciamo altro che affezionarci a questo loro modo di vivere: alla romanità, ai loro litigi, al loro modo di far pace e di volersi bene, a quella semplicità di persone che nella vita non hanno niente e conoscono molto bene il concetto di essenziale, ai sofficini cucinati quasi ogni sera da Maria e detestati da Sergio, a tutti quei gratta e vinci comprati da Maria... E, in fondo, noi ci speriamo che possano davvero vincere qualcosa, dimenticando per un attimo che siamo a teatro. Come direbbe Anna Magnani: "E chi può dirlo dove finisce il teatro e inizia la vita?".

La quotidianità della vita dei due fratelli viene interrotta dall'arrivo di Milan (Paolo Triestino), un ingegnere bielorusso arrivato in Italia da qualche giorno che si adatta a fare qualunque lavoro per la sua famiglia lontana: anche sostituire Sergio (o come lo chiama Milan: Serghio) nel ruolo di Centurione davanti al Colosseo. Presto Sergio, comprende che dietro quell'aria impacciata e umile di chi pensa di non contare nulla, si nasconde un uomo instancabile capace di fare qualsiasi lavoro nel migliore dei modi. Così Sergio, forte del fatto che Milan sia un immigrato irregolare, inizia a far lavorare Milan al suo posto sia come Centurione che per altri lavoretti. Milan è bravo e serio e riesce a portare tanti soldi a Sergio che dividerà secondo la formula 70% - 30%. Inutile dirvi a chi andrà il 70% dei soldi. Milan ha anche tante idee, per esempio quella di una biga con cavalli, come in Ben Hur, per i turisti romani, idea che riuscirà a far guadagnare tanti soldi ad entrambi.

Scrive Tolstoj in Anna Karenina: "Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo".

Cast: Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Elisabetta De Vito. Di Gianni Clementi, regia di Nicola Pistoia.

Il primo maggio uscirà al cinema il film ispirato a questo testo teatrale.

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