Ripatransone, rubata una statua della Madonna di Loreto dalla parrocchia San Savino
di Redazione Picenotime
lunedì 22 ottobre 2018
Riportiamo il comunicato di Don Lanfranco Iachetti sul furto di Domenica 21 Ottobre di una Madonna che si trovava nella nicchia della frazione Merli a Ripatransone.
Si gusta la casa quando c’è una mamma che aspetta, che apre la porta, che ha preparato qualcosa di buono sulla tavola… E’ lei, che più di ogni altro da sapore alle relazioni e colore agli incontri.
Anche in Chiesa è cosi. Subito dopo il tabernacolo, la croce, lo sguardo cerca Maria, anzi spesso e volentieri è Lei stessa che pone davanti ai nostri occhi il Figlio Gesù, fratello e redentore nostro. E’ questa presenza materna che da il gusto dello stare insieme, fa assaporare la gioia del convenire e fa apprezzare la bellezza della condivisione.
Ma una madre non sta solo in casa, esce per le strade, cammina in cerca dei suoi figli, accompagna quando i sentieri sono pericolosi. E’ quanto ci ricordano le tantissime edicole mariane ai crocicchi delle strade o lungo i viottoli delle montagne.
Una di queste si trova nella Parrocchia di San Savino, all’incrocio tra le strade che portano verso la fattoria Merli e la Valtesino. Purtroppo qualche fratello, giorni fa, ha rubato l’immagine a cui tutti eravamo affezionarti. E siccome ci manca la sua presenza, domenica 21 ottobre alle ore 11.00 porremo nuova statua, non meno familiare alla nostra gente, un’opera in terracotta restaurata dall’artista Patrizio Moscardelli. La piccola statua della Madonna di Loreto, custodita fino ad oggi dalla famiglia Illuminati, verrà generosamente donata alla comunità. Essa porta con sé una storia interessante, infatti negli anni’50 il Sig. Italo Illuminati subì un incidente a causa di una botte caduta sopra i suoi piedi. Lo sfortunato accaduto compromise seriamente la sua deambulazione. Le stampelle divennero inevitabili, il tempo passava e il sig. Italo non riusciva a lasciarle. Un giorno con la moglie si recò a Loreto e davanti alla Santa Casa avvertì l’esigenza di fare a meno delle proprie stampelle. Così fece, lasciando come pegno i suoi sostegni alla Vergine Lauretana, tornò a casa senza. Dopo l’episodio installò una statua della Vergine nel suo mulino, in segno di devozione e gratitudine. Ora che il mulino non c’è più, la Vergine lauretana, torna a vegliare sulla nostra gente.
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