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Porto d'Ascoli, inaugurata nuova sede ''Caritas parrocchiale'' nel quartiere Ragnola

di Redazione Picenotime

giovedì 06 dicembre 2018

Con la solenne benedizione ed il classico taglio di nastro, don Francesco Ciabattoni ha inaugurato domenica 2 dicembre la nuova sede della “Caritas parrocchiale” nel quartiere Ragnola a Porto d'Ascoli. Ora può contare su un magazzino di più ampia metratura per il deposito e la distribuzione dei vestiti e degli alimenti, l’accoglienza delle famiglie.

"La “Caritas” è il centro della solidarietà della nostra comunità parrocchiale – dichiara don Francesco Ciabattoni, parroco della Sacra Famiglia di Ragnola –. La nuova collocazione era un deposito inutilizzato, nella zona antistante il campetto parrocchiale. Questa è solo la prima pietra in un luogo del cuore. Il progetto completo prevede la realizzazione di altri spazi a servizio delle persone più svantaggiate con bagni e docce che serviranno anche ai bambini che giocano nel campetto parrocchiale, una saletta con cucina e delle camerette adibite a soggiorni brevi e di emergenza. Verrà istituito un servizio per il sostegno familiare e per la cura di aspetti amministrativi per chi ne necessita".

Nell’ultimo anno la Caritas parrocchiale, che conta sei volontari attivi da più di dieci anni, ha assistito in media 40 famiglie in modo continuativo e 20 saltuariamente, per un totale di 180 persone circa alla settimana. Le attività principali sono la distribuzione di vestiti e delle borse della spesa, in collaborazione con il Magazzino del Banco Alimentare.

"Come gruppo parrocchiale – sottolinea Anna Bernardini Mozzoni, la coordinatrice – lavoriamo in stretto contatto con la Caritas diocesana. L’intento è aiutare le persone che hanno effettivo bisogno, soprattutto famiglie con bambini piccoli. Il 50% sono italiani, poi ci sono quelli che vengono dall’Albania e dal Marocco. Cerchiamo di instaurare prima di tutto una relazione e con alcune famiglie, seguite da anni, si è creato un vero legame. Spesso ci raccontano la loro vita, le loro esperienze, i loro problemi. Li conosciamo tutti per nome e qualche volta vengono a trovarci non per chiedere abiti o pacchi, ma semplicemente per trascorrere un po’ di tempo, per un abbraccio, una mano sulla spalla, un orecchio attento ad ascoltarli. Non siamo in grado di dare grandi risposte concrete, ma li accogliamo con calore, con una tazza di thè o un caffè, un sorriso ed una parola di speranza".

Dopo l’inaugurazione ufficiale, un lauto buffet ha festeggiato la nuova struttura. Per alcune famiglie indigenti, inoltre, la Parrocchia ha offerto un pranzo comunitario, con il supporto dei gruppi parrocchiali.



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