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DI VENANZIO: "IL PICCHIO HA UNA SORTA DI BLOCCO PSICOLOGICO"

di Redazione Picenotime

martedì 30 aprile 2013

All'Ascoli servirebbero la corsa, l'ardore agonistico e la grinta che metteva in campo Fabio Di Venanzio per risollevarsi dopo le ultime deprimenti cinque sconfitte consecutive. "Cavallo Pazzo" (così lo chiamavano tutti i tifosi per il suo incedere forsennato sulla corsia mancina) ha scritto pagine importanti nella storia bianconera dal 2001 al 2004, pilastro di quel famoso gruppo dei "Diabolici" che regalò al capoluogo piceno il ritorno in Serie B dopo una lunga attesa. Contattato in esclusiva dalla redazione di Picenotime.it, Di Venanzio ci ha spiegato come sta vivendo questo difficilissimo momento del suo amato Picchio.

Fabio, tira una brutta aria, sei preoccupato?

Inutile nascondere che la situazione sia piuttosto allarmante, ma io sono ottimista di natura e voglio vedere ancora il bicchiere mezzo pieno. Dopo un grande girone d'andata la squadra si è come paralizzata, a partire da quell'assurda sconfitta contro lo Spezia. Pesano anche gli infortuni di due giocatori esperti e carismatici come Di Donato e Peccarisi.

Come spieghi le ultime sconcertanti prestazioni?

Credo sia subentrato una sorta di blocco psicologico, è successo qualcosa a livello mentale ma non conoscendo le dinamiche dello spogliatoio mi risulta difficile giudicare. Da ex calciatore professionista posso assicurare però che non esistono giocatori che non si impegnano, tirare indietro la gamba non serve a nessuno ed un'eventuale retrocessione creerebbe guai e grattacapi a tutti.

I tifosi sono delusi e furenti, come stai sentendo la piazza?

Mi relaziono quotidianamente con tanti supporters e capisco la frustrazione per questo momento di difficoltà. Il consiglio che mi sento di dar loro è quello di sostenere la squadra fino all'ultimo secondo dell'ultima partita, la città di Ascoli non può permettersi di perdere la Serie B, è un patrimonio per tutto il nostro territorio. Se poi, toccando ferro, dovesse essere retrocessione, allora i tifosi avranno tutte le ragioni per contestare e per far sentire civilmente la propria voce.

La staffetta in panchina tra Pergolizzi e Silva ha generato ancor più confusione?

Purtroppo i risultati parlano chiaro, anche fisicamente i ragazzi mi sembrano un po' giù di corda. Mi è dispiaciuto soprattutto per il mio amico Rosario, pensavo potesse fare molto bene, ma purtroppo le cose non sono girate per il verso giusto. Ora comunque affidiamoci a Silva, è un tecnico molto esperto e navigato e sono convinto che troverà la giusta chiave per uscire da questo momento complicato.

Come è andato il tuo campionato con l'Atletico Azzurra Colli? Giocherai anche l'anno prossimo?

Con il mio amico Mario Bonfiglio ci siamo divertiti in Prima Categoria, anche se siamo arrivati solamente quinti, un piazzamento un po' deludente per le ambizioni d'inizio stagione. Alla soglia dei 39 anni però credo sia arrivato il momento di dire basta con il calcio giocato, dopo tanti anni di professionismo certe dinamiche dei campionati dilettantistici iniziano a stufarmi, c'è poco fair-play, si parla troppo e a volte a sproposito... Credo che mi dedicherò esclusivamente alla mia Scuola Calcio Piccoli Diabolici, lavorare con i giovani mi dà grandi stimoli e mi regala soddisfazioni immense.

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