Ascoli Calcio, un po' di Picchio nella Germania campione del mondo
di Redazione Picenotime
lunedì 14 luglio 2014
Molti tifosi dell'Ascoli avranno avuto un piccolo sussulto nel vedere Oliver Bierhoff festeggiare insieme a tecnici e giocatori, sul prato del mitico Maracanà, la vittoria del quarto titolo mondiale della Germania.
Il 46enne general manager e capo delegazione della Nazionale tedesca ha potuto così alzare al cielo da dirigente quella Coppa del Mondo che gli era sempre sfuggita da giocatore, con un'eliminazione ai quarti di finale a Francia 1998 (edizione in cui mise a segno 3 reti) ed un doloroso ko in finale in Corea e Giappone 2002 (gol nel primo turno all'Arabia Saudita) contro il Brasile di Ronaldo e Rivaldo.
Ma se Bierhoff ha potuto affermarsi sia in Italia che a livello internazionale (decisiva la sua doppietta in finale contro la Repubblica Ceca nel Campionato Europeo 1996) lo si deve gran parte all'Ascoli e alla fantastica intuizione di Costantino Rozzi nell'estate del 1991. Il Presidentissimo riuscì a prelevare in prestito dall'Inter il possente panzer teutonico che nella stagione precedente aveva realizzato 23 reti in 32 presenze con l'Austria Salisburgo.
La prima stagione in bianconero non fu esaltante, con 17 partite e 2 soli gol in Serie A contro Foggia e proprio Inter. Ma dal susseguente anno in Serie B fu un "crescendo rossiniano", con 20 reti nel 1992/1993 (titolo di capocannoniere), 17 reti nel 1993/1994 (vicecapocannoniere) e 9 gol nel 1994/1995. Un totale di 48 marcature in maglia bianconera, un bottino incredibile che lo colloca al secondo posto nella classifica dei bomber dell'Ascoli di tutti i tempi alle spalle di Renato Campanini (primo a quota 74).
Nell'estate del 1995 Bierhoff passò all'Udinese, squadra in cui si affermò definitivamente nel grande calcio e si laureò capocannoniere in Serie A nel 1997/1998 con ben 27 reti. L'anno seguente arrivò la chiamata del Milan e del suo mentore Alberto Zaccheroni, con un bellissimo scudetto al primo colpo in rimonta sulla Lazio con 19 reti in 34 presenze.
Una carriera importante per un giocatore mai sopra le righe, che ha saputo portare avanti anche gli studi nonostante gli impegni calcistici, con una brillante laurea in economia che gli ha permesso di affrontare al meglio l'esperienza da dirigente, con tanto di primo posto nel Mondiale dei Mondiali...
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