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RANIERI CONQUISTA IL VENTIDIO CON UNA POTENTE PRESENZA SCENICA

di Redazione Picenotime

mercoledì 15 maggio 2013


Ventidio Basso. Massimo Ranieri in "Viviani Varietà". Il teatro di varietà nasce proprio nella Napoli di fine ´800. Teatro appartenente al cosiddetto intrattenimento "leggero". Il filosofo B. Pascal probabilmente applicherebbe l'etichetta di "divertissement" a questo genere di opera giudicandolo quindi come un teatro che allontana dal pensiero di sè e dalle proprie problematiche esistenziali.

Le miserie umane infatti vengono affrontate sempre con ironia e spensieratezza; il che molte volte è un bene per lo spirito. La scenografia è quella di un piroscafo, la storia si svolge interamente durante il viaggio che Raffaele Viviani (attore teatrale, drammaturgo, compositore, poeta italiano) intraprese con la sua compagnia da Napoli a Buenos Aires per l'importante tournée in America Latina.

Nel primo atto vediamo una sorta di backstage del loro spettacolo fatto di risate ma anche di amarezze e nostalgie. Nel secondo atto ecco lo spettacolo vero e proprio che questa compagnia dona ai passeggeri di terza classe del piroscafo. Ranieri in questa scena si rivolge al pubblico per chiedere un contributo economico per la compagnia e dirà in napoletano: "Ma questi sono più in crisi di noi...", riferendosi ambiguamente sia alla storia in sè, che era ambientata durante la crisi dovuta al crollo di Wall Street, sia alla crisi economica che sta attraversando attualmente il nostro paese, strappando quindi al pubblico del Ventidio un applauso caloroso e un sorriso amaro.

I riferimenti alla vita di Raffaele Viviani non mancano: la perseveranza nelle sue aspirazioni che gli sono costate l'allontanamento dalla moglie Maria, le difficoltà incontrate sia dal punto di vista artistico che economico, la sua vita da "scugnizzo" ed il ruolo di capocomico.

Ma mai, neanche per un momento, abbiamo visto un Viviani deciso a gettare la spugna. Sua infatti è la frase: "La lotta mi ha reso lottatore. Dicendo lotta intendo parlare, si capisce, non di quella greco romana che fa bene ai muscoli e stimola l'appetito, ma di quella sorda, quotidiana, spietata, implacabile che ogni giorno si è costretti a sostenere. E la mia vita fu tutta una lotta: lotta per il passato, lotta per il presente, lotta per l'avvenire. Con chi lotto? Non col pubblico, il quale anzi facilmente si fa mettere con le spalle al tappeto, ma con i mille elementi che sono nell'anticamera, prima di giungere al pubblico. Parlo del repertorio, delle imprese, dei trusts, dei trusts soprattutto. Oggi come ieri, l'uomo di teatro è in lotta continua con l'accaparramento dei teatri di tutta Italia, i quali sono tenuti e gestiti da pochissime mani, tutte strette fra loro".

Abbiamo avuto il privilegio di ri-scoprire un Viviani attuale più che mai e un Ranieri che oltre ad essere considerato dal grande pubblico un apprezzatissimo showman e cantante ha saputo rivelarsi anche un grande attore dalla potente presenza scenica.

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