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Impianti riscaldamento, Cna Ascoli: “Catasto termico per monitorare inquinamento da gas serra”

di Redazione Picenotime

mercoledì 13 marzo 2019

Ancora adempimenti, ancora incertezze a fronte di date che incombono e necessitano di organizzare le imprese. Una situazione che alimenta preoccupazione negli installatori e manutentori di impianti termici e di climatizzazione che si sono dati convegno a San Benedetto del Tronto su iniziativa della Cna territoriale Picena mestieri Impiantisti e caldaisti.

Con gli interventi di Marco Bilei, responsabile Cna Regionale Marche per il settore impianti ed edilizia, Giuseppe Biancucci Portavoce territoriale Settore Impianti Ascoli Piceno, Daniele Clerici, portavoce territoriale Cna Caldaisti manutentori di Ascoli Piceno sono stati affrontati i temi di maggiore impatto sulle attività della categoria sia dal punto di vista tecnico che amministrativo e normativo.

Con l’entrata in vigore  del nuovo DPR 146/2018 recante attuazione del regolamento (CE) n. 517/2014 sui gas fluorurati ad effetto serra e che abroga il regolamento (CE) n. 842/2006.  In vigore dal 24 gennaio 2019 il decreto in questione sostituisce totalmente la vecchia normativa afferente l’utilizzo di Gas Florurati previgente, il DPR 43/2012.  Il decreto, nel definire le modalità attuative nell’ordinamento italiano del predetto Regolamento relativo ai gas fluorurati a effetto serra utilizzati come refrigeranti, agenti estinguenti, espandenti, propulsori e isolanti nelle apparecchiature elettriche istituisce una Banca Dati per la raccolta e la conservazione delle informazioni su tali gas e, tra l’altro, interviene sul sistema di certificazione e di formazione delle persone e sul Registro telematico nazionale specifico. 

Il nuovo Regolamento amplia il novero delle persone che sono soggette all’obbligo della certificazione ed istituisce una Banca Dati sui gas fluorurati gestita dalle Camere di Commercio per adempiere al nuovo obbligo di comunicare le vendite di f-gas, di apparecchiature che contengono Fgas, le attività di assistenza, manutenzione, installazione, riparazione e smantellamento. Inoltre andranno comunicate le vendite svolte dai rivenditori, compresi i numeri dei certificati, nonché indicazioni sugli utilizzatori finali in caso di precaricate.

Per Giuseppe Biancucci non ci sono esitazione perché “si tratta di un passaggio importante ma tanti colleghi lamentano l’accrescersi di adempimenti in capo alle aziende regolari senza parallelamente vedere una seria lotta all’abusivismo ed al contrasto di interventi effettuati da dopolavoristi che si improvvisano tecnici del settore”.

L’incontro è stata anche l’occasione per un aggiornamento puntuale sullo stato d’avanzamento del progetto di nuovo catasto termico regionale, in forte ritardo sulla sua attivazione. Daniele Clerici ricorda che “i tavoli tecnici hanno messo a punto modifiche al portale che sarà il punto di contatto tra manutentori, cittadinanza, Autorità competenti (nella Regione Marche i comuni sopra 40.000 abitanti e le Amministrazioni Provinciali) e Regione Marche, nella logica di un sistema integrato volto alla sicurezza degli impianti, efficienza energetica e rispetto ambientale. Ma ora occorre procedere ed anche incaricare i soggetti previsti per il controllo effettivo delle attività sugli impianti, come pure sulle anomalie riscontrate in sede di attività manutentive”. Secondo il Direttore della Cna Picena Francesco Balloni: “Il sistema, per il quale i cittadini già pagano il cosiddetto “bollino verde”, va immediatamente messo in esercizio, senza ulteriori esitazioni: è questa la richiesta che è venuta dai manutentori piceni e che so ben interpretata dai nostri rappresentati sul tavolo regionale del comparto”. “Abbiamo un panorama differenziato a livello regionale - sostiene Marco Bilei di Cna Marche - ma da tutti viene la richiesta di non tardare ulteriormente, rinviando la messa a punto di qualche inevitabile correttivo dopo l’avvio effettivo del sistema. La disponibilità dei funzionari regionali ci fa ben sperare ed anzi iniziamo ad organizzarci per fornire tutta la formazione necessaria alle imprese che ce ne faranno richiesta, a seconda della varietà di situazioni territoriali che abbiamo registrato in regione”. 


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