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Decreto Dignità: al via il divieto di pubblicità per il gioco d'azzardo

di Redazione Picenotime

sabato 13 luglio 2019

Nonostante le voci di una proroga, per ora non confermate, dal 14 luglio il Decreto Dignità voluto dal governo di Lega e M5S limita le pubblicità del gioco d'azzardo nel nostro paese. Per spiegarci bene le conseguenze del Decreto sull'industria del gioco e sui giocatori, abbiamo chiesto a Luigi Conti, del portale sul gambling roulette-on-line.it. Ecco quello che ci ha detto.

Per prima cosa, ha voluto chiarire un fatto: il Decreto Dignità non vieta in nessun modo il gioco d'azzardo. Il gioco rimane legale nella misura in cui lo era anche prima: vale a dire che è legale giocare - sia online che nelle sale scommesse, nelle sale gioco e nei bar e tabacchi che offrono slot – con tutti quegli operatori che abbiano ricevuto una regolare licenza dalle autorità italiane. Per i giocatori, dunque, la nuova legge non cambia molto, anche se introduce alcune nuove possibilità di gioco.

Per Luigi, il cambiamento più importante infatti riguarda le aziende del gioco, e in particolare le loro opportunità di farsi pubblicità. Dal 14 luglio infatti diventano proibite le sponsorizzazioni sportive, con il divieto di esporre loghi e messaggi pubblicitari sulle maglie dei giocatori e a bordo campo. È vietato anche produrre dei gadget promozionali legati al gambling, o inserire delle pubblicità in programmi tv e film al cinema.

Secondo quanto dichiarato da De Siervo (amministratore delegato della Lega di Serie A), il Decreto Dignità renderà meno competitivo il calcio italiano. Infatti porterà a una perdita di 35 milioni di euro per le squadre di serie A, che non potranno più avvalersi di alcuni dei loro principali sponsor. E in effetti i contratti di sponsorizzazione tra società calcistiche di Serie A e operatori del gioco cominciano a essere rescissi per effetto del decreto. È il caso ad esempio del contratto tra la Roma e Betway, che fa sì che la squadra giallorossa perda 5 milioni di euro a stagione.

Luigi è poi passato a descrivere i cambiamenti per i giocatori. Questi ultimi avranno la possibilità, durante le scommesse sportive e nel caso in cui l'operatore lo offra, di optare per il cash out. In pratica potranno vedersi pagare una scommessa vincente prima della fine di un match, con vincita però ridotta. Il pagamento sarà sicuro, ma più basso. Per i bookmaker, si tratta di un bel vantaggio, perché potranno pagare vincite più ridotte.

Inoltre in determinati contesti sarà possibile applicare il cosiddetto handicap asiatico. In pratica in un match i bookmaker potranno assegnare uno svantaggio o un vantaggio a uno dei due contendenti. Questo rende interessanti i match dall'esito più scontato, ad esempio perché una squadra è molto più forte dell'altra.

Altro cambiamento sarà una maggiore protezione per i bookmarker in caso di errori materiali nelle quote. È infatti capitato che un bookmarker sbagliasse una quota e accettasse scommesse con la quota errata. Tali errori hanno portato a diversi contenziosi legali. Da ora in avanti potranno essere riconosciuti come tali dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che potrà intervenire a favore dei bookmaker.

Anche se sono contenti per queste nuove possibilità, i bookmaker si sono dimostrati in generale fortemente contrari a questo Decreto, che limita le loro possibilità di promuoversi, soprattutto con il pubblico che segue gli eventi sportivi. Altrettanto contrarie, naturalmente, sono le squadre dei diversi sport che erano abitualmente sponsorizzate dagli operatori delle scommesse. Per il governo, invece, tale limitazione è necessaria per mettere un argine alla ludopatia.