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Ascoli Calcio, 31 anni fa la brutale aggressione al tifoso bianconero Reno Filippini

di Redazione Picenotime

mercoledì 09 ottobre 2019

Il 9 Ottobre 1988 rappresenta una delle date più nefaste nell'ultracentenaria storia dell'Ascoli Calcio. Esattamente 31 anni fa, all'esterno dello stadio "Del Duca", venne brutalmente aggredito da pseudosostenitori dell'Inter il tifoso bianconero Nazzareno Filippini, per tutti "Reno". Il suo cuore smise di battere il 17 Ottobre a causa delle gravi lesioni subite, gettando tutta la città nello sconforto. Si sarebbe dovuto sposare dopo appena una settimana.

Gli Ultras 1898, per ricordarlo e celebrarlo ancora una volta, hanno dato appuntamento a tutta la tifoseria bianconera stasera alle ore 19:45 davanti alla targa dedicata a Filippini sul ponte "Costantino Rozzi", dietro la Curva Sud del "Del Duca". Saranno presenti, in rappresentanza dell'Ascoli Calcio, il presidente Giuliano Tosti e lo SLO Giuseppe Cinti. 

"Acciaio inossidabile e cornice bianconera. L'abbiamo voluta così la targa in Suo ricordo. Perchè restasse identica e non si rovinasse col passare del tempo. Inossidabile come il suo ricordo. L'abbiamo realizzata raccogliendo i fondi all'interno della Sua curva, dove nessuno è passato indifferente senza buttare una monetina nel bussolotto agli ingressi della Curva Sud.

E' una targa diversa dalle solite, che rapisce l'occhio, non puoi non notarla. Sta lì, sulla destra del ponte, a ricordare ai giovani che si avvicinano al Del Duca per la prima volta, che la curva è sacra anche perchè bagnata dal sangue. Sta lì, sempre identica, a dirci che in Ascoli non si è tifato per l'Inter e per le grandi squadre ma ci si è combattuto aspramente e anche fisicamente.

E' un ricordo ma anche un monito.

E' una targa silenziosa, essenziale, che parla nell'inconscio e ti dice: “Io resto sempre uguale, non ho avuto tempo per cambiare” e ti mette un po' in imbarazzo mentre tu vai a fare il video della curva per pubblicarlo su facebook con l'occhio alla Champions League (o almeno lo speriamo).

E' a suo modo un manifesto antimodernista, un'allegoria del tifoso che mentre tutto scorre, tutto cambia, cambiano i giocatori, le società, gli orari, i regolamenti, gli arredi dello stadio, i punti per la vittoria, le squadre, il tifoso rimane fermo, identico, inamovibile, fedele, inossidabile, passionale, irrazionale nel suo spirito forgiato anche dall'esempio e dal ricordo di Nazzareno Filippini.

E una volta all'anno permetteteci di dedicargli una partita, uno striscione, un articolo e dichiarare al mondo che nell'animo non vogliamo cambiare, glielo dobbiamo. E' il nostro modo per rendergli tributo.

CIAO RENO, GRAZIE...".



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Commenti

Dani76
mercoledì 09 ottobre 2019

31 anni gia' sono passati, come corre veloce il tempo caro Reno. I responsabili di quell'aggressione sono tutti liberi e non hanno mai pagato, ma la vita e' una ruota, prima o poi girera' anche per loro....


San Marco
mercoledì 09 ottobre 2019

Bisognerebbe rivolgersi a qualche trasmissione televisiva tipo "Chi l'ha visto " o " Le Iene " che scavano e vanno fino in fondo a tante brutte storie. Lo hanno fatte gia' tante volte per fatti accaduti molti anni addietro. Un delitto di tale efferatezza, non puo' rimanere impunito. Non e' giusto per la sua famiglia , non e' giusto per una tifoseria seria ed importante come quella Bianconera, non e' giusto per una societa' civile. Sempre ForzaAscoli.


ennsalda
mercoledì 09 ottobre 2019

Perche non dedicargli una via o una piccola o grande piazza vicino lo stadio?