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Finanza: controlli durante movida a San Benedetto, un arresto per spaccio di stupefacenti

di Redazione Picenotime

martedì 19 novembre 2019

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, al termine dei controlli eseguiti nel corso della “Movida” del sabato sera a San Benedetto del Tronto, hanno sequestrato quasi un etto di sostanze stupefacenti tra marijuana (61 grammi), hashish (30 grammi), cocaina (1 grammo), 3 bilancini, uno smartphone e 205 euro in contanti, proventi di spaccio.

Tre, in particolare, sono stati i soggetti verso cui i militari della Compagnia di San Benedetto del Tronto, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno rivolto la loro attenzione, arrestando uno di questi per la flagranza del reato contemplato dall’art. 73 del “Testo Unico Antidroga” (D.P.R. n. 309/90) e segnalando gli altri due, “consumatori abituali”, alla Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ascoli Piceno, in relazione alla violazione di cui all’art. 75 dello stesso “Testo Unico”.

Ed è proprio il fermo di questi due consumatori abituali, due giovani di vent’anni, individuati appena usciti da uno stabile – già “sotto osservazione” per una certa frequentazione, anche da parte di minori – e risultati detenere, rispettivamente, marijuana per 13 e 2 grammi, che ha consentito ai militari di effettuare una perquisizione all’interno del domicilio dello spacciatore, un diciottenne di nazionalità russa, dove è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro il significativo quantitativo delle altre sostanze stupefacenti (ossia i 46 grammi di marijuana i 30 di hashish e il grammo di cocaina) e dei beni “accessori” (vale a dire, i 3 bilancini utilizzati per il confezionamento delle dosi, i 205 euro in contanti e uno smartphone, proventi del reato). Il ragazzo è stato quindi tratto in arresto e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’intervento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno costituisce un ulteriore “freno” allo spaccio delle sostanze stupefacenti nella Riviera delle Palme, soprattutto in quei contesti dove costante ed assidua è la presenza dei giovani, ad ulteriore tutela delle condizioni “sane” e di legalità che devono caratterizzare gli avvenimenti di aggregazione sociale.

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