Coronavirus, l'impatto nelle Marche potrebbe costare 238 milioni

di Redazione Picenotime

venerdì 06 marzo 2020

L’impatto del cCronavirus in termini di riduzione del valore aggiunto dell’economia regionale potrebbe essere dello 0,6% (pari a 238,2 mln - fonte Unioncamere) se l’emergenza iniziata a metà febbraio dovesse concludersi entro il mese di aprile, e pesare fino all’1,2%  in caso di conclusione della fase critica entro giugno. È la stima degli effetti sull’economia dell’emergenza sanitaria in atto, effettuata dalle Camere di Commercio in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne sulla base dei dati al 2 marzo scorso.

In questi giorni, il sistema produttivo delle Marche deve far fronte a tre emergenze – spiega il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini: la prima è quella sanitaria, che merita uno sforzo e un’attenzione straordinaria, anche da parte di ognuno di noi perché la diffusione del virus possa essere velocemente circoscritta e messa sotto controllo. “Le altre due emergenze sono economiche e reputazionali – ha aggiunto -: commercio e turismo sono in ginocchio, tra poche settimane mancheranno le materie prime per il sistema del Tac (tessile, abbigliamento, calzatura, ndr.), tutto questo mentre alcuni Paesi rifiutano i nostri prodotti, i nostri tecnici o pretendono delle inesistenti certificazioni”.

L’Unioncamere ha appena costituito una “task force” composta da presidenti di Camere di commercio di diverse aree del Paese tra cui il Presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini che dovrà monitorare la situazione, individuare le misure più idonee e, al più presto, mettere in campo le azioni più urgenti per sostenere le imprese dei settori più colpiti.

Per un approccio il più possibile ragionevole e pragmatico alla valutazione delle conseguenze dell’emergenza Coronavirus che non si esaurisca nella mera elencazione di problemi e appelli, la Camera di Commercio delle Marche organizza per il prossimo 11 marzo un incontro tra sistema bancario e rappresentanti delle Associazioni di Categoria che si svolgerà prevalentemente in modalità da remoto.

Nelle Marche – dice ancora il Presidente Sabatini - le micro e piccole imprese, le meno capitalizzate, vivono innanzitutto l’emergenza della liquidità. Abbiamo sentito Unioncamere e condiviso la priorità di riformulare l’orientamento dei programmi verso questa direzione: insieme a Regione Marche e Uni.Co. (Confidi Regionale) il sistema camerale marchigiano può raccordare in modo unitario le istanze del territorio; è nostro punto di forza il fatto di poter offrire, come Camera delle Marche allo stesso livello degli altri soggetti istituzionali coinvolti, un coordinamento unico ed esprimere unità di intenti. Può sembrare scontato ma altrove non è così e questo complica i processi decisionali e l’elaborazione di soluzioni. Per noi costituisce un punto di forza. Al sistema bancario verrà chiesto il superamento dei vincoli che, già gravosi in una situazione ordinaria, pesano sulle imprese limitando pesantemente il loro accesso al credito. E’ già in corso una riflessione con Unioncamere e Ministero dello Sviluppo Economico per mettere a punto l’istituzione di fondi dedicati  di cui le singole Camere possano disporre vincolandoli alla propria destinazione territoriale e finalizzandoli al bisogno di credito delle MPMI che costituiscono l’ossatura del’economia marchigiana. Ogni Camera di Commercio potrebbe inoltre introdurre disposizioni di maggiore favore nell’ambito delle misure già previste in tema di credito garantito per ampliarne numero di soggetti beneficiari nonché entità economica degli aiuti”













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