Le toccanti immagini dei cani che si aiutano a seppellire l'amico a quattrozampe
di Redazione Picenotime
venerdì 17 aprile 2020
Le immagini possono parlare da sole. In una piccola fossa, giace senza vita un piccolo cane. Altri cagnolini spostano delicatamente la terra e ricoprono il corpo immobile. Un gesto davvero toccante ripreso in un video diventato virale che mostra un lato molto umano dei canidi. Considerando l’accaduto, si aprono diversi interrogativi. Per esempio, questo tipo di comportamento avviene, normalmente, tra i cani? Si tratta di un gesto istintivo? O, magari, frutto di secoli di convivenza accanto agli esseri umani? Cerchiamo di approfondire l’argomento in questo articolo. I cani sono particolarmente sensibili alle emozioni umane, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA, rafforzando l'idea che il cane è il miglior amico dell'uomo. Ricercatori inglesi hanno dimostrato che il comportamento dei cani è cambiato per comunicare meglio con gli esseri umani La ricerca, condotta dagli scienziati dell'Università di Portsmouth, in Inghilterra, ha messo in evidenza che nel corso degli anni, l'addomesticamento dei cani ha fatto sì che le loro caratteristiche comportamentali e anatomiche siano cambiate. Sembra incredibile, invece è possibile perché i cani sono stati addomesticati oltre 33.000 anni fa e il più notevole degli adattamenti comportamentali dovuti all'evoluzione e all'addomesticamento è proprio la loro capacità di capire e usare la comunicazione umana come molti altri animali non riescono a fare. Dunque il cervello canino reagisce riuscendo ad esprimersi nello stesso modo come il cervello umano. L'autore principale dello studio, ha dichiarato "Crediamo che i cani e gli esseri umani hanno un meccanismo molto simile che ha a che fare con le informazioni emozionali”. Ritornando però alla vicenda del video, è logico pensare che la sepoltura non rientri nel gruppo di comportamenti plausibili di un cagnolino. In sostanza, è l’ennesimo tentativo di trasmettere ed assegnare al cane atteggiamenti esclusivamente umani. Ma umanizzare un animale significa andare contro la sua natura e superare un limite che consente una convivenza sana e corretta. Un esperto in comportamento animale, sicuramente riuscirebbe a spiegare, scientificamente, il perché un cagnolino decide di seppellire un altro cane senza vita. E’ giusto affermare che i cani non sono soliti interrare i propri simili deceduti, ma vediamo qualche dato interessante al rispetto.Per esempio, da secoli, è noto che alcune madri mangiano o seppelliscono i cuccioli che muoiono. Prima della domesticazione del cane, l’istinto spingeva gli animali a tenere la cucciolata pulita e preservare la salute dei neonati sani. L’odore del cucciolo morto avrebbe facilmente attirato l’attenzione di altri predatori. Su YouTube sono presenti molti video di cagne che sotterrano i propri cuccioli senza vita. Ma non si tratta di pietà o di un animale che imita un comportamento umano. E’ semplicemente un animale che segue una prassi antichissima, un istinto secolare. Se, dunque, può esistere una correlazione tra seppellire un compagno morto, quella di scavare nella terra è una consuetudine già dimostrata. I cani sono soliti nascondere, sotto pochi centimetri di terra, ossi o altro cibo per evitare che altri possano impossessarsene. Una necessità dovuta all’era selvatica, quando non era per nulla sicuro di trovare cibo sufficiente. Ciò che spingeva il cane selvatico a nascondere resti di carcasse e altro, aveva quindi un significato di competizione e sopravvivenza, rispetto ad altri esemplari. Non è raccomandabile, considerando quanto visto sinora, accettare sempre in modo passivo ciò che arriva dal web. Così come è assai poco probabile che un cagnolino decida, spontaneamente, di seppellire un amico senza vita. Bisogna adottare sempre uno spirito critico. Inoltre, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’uomo non ha affatto bisogno di umanizzare i cani. Sono esseri viventi meravigliosi da cui poter imparare, ma che restano sempre animali. E il modo migliore per rispettarli è trattarli come tali.
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