Coronavirus: Regione Marche, negativi test sierologici su sanitari Azienda Ospedaliera Torrette
di Redazione Picenotime
venerdì 15 maggio 2020
Il presidente Luca Ceriscioli è intervenuto questa mattina alla videoconferenza stampa dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali riuniti di Ancona, convocata per presentare i risultati del percorso diagnostico integrato sieromolecolare clinico applicato ai sanitari dipendenti. I prelievi pervenuti ed eseguiti sono stati 3.885 (90,4% di adesione). Di questi 221 (il 5,7%) sono risultati positivi e, successivamente, negativi al tampone. Dal 9 Aprile, dunque, nessun contagio tra gli operatori di Torrette, a testimonianza del funzionamento delle misure di prevenzione.
“La Regione Marche – ha detto il presidente Ceriscioli - ha compreso l’importanza dei test sierologici in termini concreti e non solo con gli annunci. L’azienda di Torrette è stata la prima a mettersi in moto e a fare gli atti amministrativi necessari per poter attivare la procedura e oggi possiamo raccogliere un primo risultato di questo lavoro. Il dato dei tamponi tutti negativi è stato sorprendente ed è un risultato importante”.
Il presidente ha poi ricordato che questo percorso è stato attivato dalla Regione all’interno di una strategia diagnostica complessa, che prevede non solo l’istantanea del tampone, ma anche esami, come quello sierologico, che permettono di ottenere una serie di importanti indicazioni mediche, scientifiche e di prevenzione. "Al contempo – ha detto Ceriscioli – abbiamo voluto allargare la tutela di tutti coloro che lavorano in prima linea. Non a caso la delibera di giunta individua come primi soggetti su cui applicare il sierologico i dipendenti della sanità pubblica e gli operatori delle forze dell’ordine, che non hanno mai smesso di stare a contatto con i cittadini in queste settimane. Per la terza fase sanitaria – ha aggiunto Ceriscioli - è prevista una specifica delibera che regolamenterà una serie di attività più diffuse sul territorio, compreso l’uso su larga scala dei test sierologici. Prezioso per l’elaborazione di questa terza fase sarà il contributo dell’azienda di Torrette, per affinare strumenti e percorsi, che ora diventano fondamentali. Dal 18 maggio, infatti, saranno attive molte imprese, legate ai servizi alla persona, alla ristorazione e ai bar, e dal 29 anche gli stabilimenti balneari. Anche da questi settori arrivano le richieste di poter seguire il percorso del test sierologico e sarà nostra cura renderlo più semplice e accessibile. Come Regione siamo molto attenti anche a questo e sappiamo di poter contare su punti di riferimento importanti. Ieri nel corso di una conferenza mi hanno ricordato quante figure eminenti della sanità marchigiana sono una risorsa per il nostro territorio. Abbiamo come riferimento un quadro di professionisti ampio e diffuso di altissimo livello e spessore nazionale. Grazie a loro oggi possiamo vantare di essere diventati la regione con i dati epidemiologici tra i migliori in Italia, dopo essere stati per diverse settimane la seconda/terza regione per numero di contagi in rapporto alla popolazione. In mezzo c’è stato il lavoro e il contributo di tanti. Ci sono state le competenze e le professionalità che ci hanno permesso di gestire al meglio questo passaggio”.
Comunicato dell'Azienda Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Anche se per l’elaborazione definitiva dei dati disponibili bisognerà
aspettare ancora qualche giorno, il tasso di positività degli operatori
sanitari al Covid-19 si attesta attorno al 6%.
E’ quanto dichiarato dal Direttore Sod Medicina di Laboratorio dottor
Marco Moretti nel corso di una videoconferenza indetta dalla Direzione
di Ospedali Riuniti Ancona per presentare i risultati del percorso
diagnostico integrato siero molecolare clinico per tutti gli operatori
della struttura. Su un totale di circa 3800 test sierologici effettuati
ne sono risultati positivi 221, pari al 6% appunto, i quali sottoposti a
tampone hanno tutti avuto esito negativo e questo è indubbiamente il
risultato più importante.
Un risultato ancor più soddisfacente se si considera che la percentuale
diminuisce di circa la metà tra le figure professionali non direttamente
coinvolte negli interventi sanitari ma che, ha sottolineato il
Direttore Generale Michele Caporossi, si sono dimostrate fondamentali
nell’affrontare l’emergenza.
Il Direttore Sod Malattie Infettive Emergenti e degli Immunodepressi
Marcello Tavio ha anche dichiarato che da quando è stato avviato il
programma sierologico non si sono registrate infezioni tra il personale
sanitario e che, conseguentemente, è ragionevole attendersi che non se
ne verificheranno di nuove.
Particolarmente atteso l’intervento del Presidente della Regione Marche
Luca Ceriscioli che ha voluto sottolineare come le Marche – tra le prime
tre regioni più colpite dai contagi in rapporto alla popolazione –
abbiano recepito in tempo l’importanza dei test sierologici. «Tanto che –
ha aggiunto – seguirà una nuova delibera sull’utilizzo del test
sierologico per renderlo ancora più accessibile».
Il professor Marcello D’Errico, Preside della Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, ha infine concluso
che le difficoltà connesse alla gestione dell’emergenza sono state sin
qui affrontate in un’ottica di integrazione tra la componente
universitaria e quella ospedaliera, a dimostrazione dell’enorme valore
rivestito dalla ricerca scientifica.
Al video-meeting hanno preso parte anche il Direttore amministrativo Aou
Ospedali Riuniti di Ancona Antonello Maraldo, il Direttore sanitario
Alfredo Cordoni, il Responsabile Sod Virologia Stefano Menzo, il
Responsabile Sosd Medicina del Lavoro Alfio Ulissi, il Direttore F.F.
Direzione medica ospedaliera Leonardo Incicchitti e Irene Piccinini del
Servizio Sanità Marche. Tutti si sono detti concordi nel ritenere che la
situazione innescata dalla pandemia debba portare le istituzioni a ogni
livello ad accrescere il proprio grado di attenzione, con investimenti
mirati, nei confronti della salute.
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