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Coronavirus, Azzolina: “Esami di Stato dal 17 Giugno in presenza. Bocciatura? Solo in casi estremi”

di Redazione Picenotime

sabato 16 maggio 2020

“Gli esami di Stato inizieranno il 17 Giugno, senza prove scritte, e si svolgeranno in presenza, compatibilmente con il monitoraggio epidemiologico delle specifiche aree territoriali”. Ad annunciarlo oggi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in videoconferenza.

Ci sarà solo un colloquio orale della durata massima di un’ora, suddiviso in diverse fasi: la discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo concordato con i docenti, discussione di un breve testo di italiano già studiato nel corso dell’ultimo anno, poi seguirà l’analisi del materiale scelto dalla commissione del favorire la trattazione delle altre discipline e l’esposizione dell’esperienza di Pcto e poi l’accertamento delle competenze relative a ‘Cittadinanza e costituzione’. 

“Mi piacerebbe - sottolinea Azzolina - che gli studenti, nell’ambito di cittadinanza e costituzione, parlassero dell’esperienza del Coronavirus, perchè credo che le ultime settimane abbiamo fatto maturare tantissimo i nostri studenti. È una richiesta, non un obbligo, e per questo non è scritta nell’ordinanza. Gli studenti potranno partire da un massimo di crediti di 60. Chi lo meriterà porterà anche la lode. Abbiamo insistito per farli in presenza perchè è un momento importantissimo, e mai mi sarei sentita di toglierlo ai nostri studenti, a maggior ragione in un momento in cui l’Italia sta ripartendo. Mi aspetto dagli studenti massimo senso della responsabilità. Studiare serve a sè stessi, ma per costruire il proprio futuro in un’Italia che adesso ha ancora più bisogno di studenti preparati. Quindi invito loro ad essere responsabili e vivere con serenità quel momento. In un tempo complesso come quello che stiamo vivendo - prosegue Azzolina - non potevamo che prevedere un diverso principio di valutazione. Il principio che abbiamo seguito è stato quello di non lasciare indietro nessuno, ma con una valutazione seria. Le valutazioni ci saranno, le insufficienze saranno riportate nei documenti di valutazione ma gli studenti avranno il diritto di recuperare. Resta la possibilità di non ammettere all’anno successivo ma solo in casi particolari: se lo studente non aveva frequentato nel primo periodo didattico, prima del coronavirus, o se lo studente abbia ricevuto dei provvedimenti disciplinari gravi. Esclusi questi due casi lo studente verrà ammesso e recupererà in seguito le insufficienze. La valutazione degli studenti disabili, a cui va il mio grande abbraccio, avverrà sulla base del piano educativo individualizzato, e per i disturbi specifici dell’apprendimento sulla base del piano didattico personalizzato. Arriveremo alla scrittura di un documento tecnico scientifico che immaginerà diverse possibilità. Con in mano questo documento lavoreremo con enti locali, scuole, comitato tecnico e tutti gli stakeholder presenti sui vari territori. Il nostro obiettivo è riportare gli studenti a scuola. Sarà una scuola diversa, forse anche migliore. Vogliamo immaginare una scuola aperta, nuova, non per forza chiusa in un edificio. Saranno le Regioni a decidere quando inizierà il nuovo anno scolastico, il recupero degli apprendimenti potrà iniziare già dal 1° Settembre. Eventuale peggioramento situazione sanitaria? Faremo un monitoraggio costante e abbiamo già previsto nell’ordinanza un piano B nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare. In quel caso gli esami si svolgeranno in via telematica. Programmi scolastici? Rimetteremo mano alle linee guida solo se fosse necessario, ma gli studenti non sono imbuti da riempire con nozioni: esistono indicazioni nazionali sulle competenze e sulla crescita della persona, perchè la scuola serve a questo”.


Lucia Azzolina (Dire.it)

Lucia Azzolina (Dire.it)

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