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Cna Ascoli: ''Semplificare adempimenti burocratici per avviare imprese nel Piceno''

di Redazione Picenotime

giovedì 09 luglio 2020

Il Decreto Legge Semplificazioni varato dal Governo può rappresentare un passo importante per rimettere in moto l’Italia solo se fornirà risposte puntuali alle questioni che tengono bloccate le opere pubbliche e frenano gli investimenti privati. Vanno nella giusta direzione l’innalzamento a 150mila euro per i contratti con affidamento diretto, la semplificazione per gli appalti sottosoglia, così come i poteri regolatori alle stazioni appaltanti. In materia di opere pubbliche". Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno sintetizza così l'impatto che il DL semplificazioni potrebbe avere per le tante esigenze ed emergenze del Piceno.

"L’esigenza di definire rapidamente un Piano Straordinario per la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e infrastrutturale pubblico - precisa Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli - assicurando adeguate risorse è un altro dei nodi fondamentali per il nostro territorio".

Per la Cna Picena la "semplificazione" deve essere accompagnata e non può prescindere da una profonda riforma del fisco, orientato a semplicità e equità uniformando i gravosi livelli di tassazione su artigiani e piccole imprese, dal rinnovamento della pubblica amministrazione e l’accelerazione della digitalizzazione. Non di meno è necessario rivedere la ripartizione delle competenze tra i vari livelli istituzionali e intervenire sulla giustizia civile così da garantire certezza nei rapporti economici e sentenze in tempi congrui. Servono misure efficaci su lavoro e formazione, favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo prevedendo benefici fiscali per la collaborazione tra imprese e mondo dell’università e della ricerca.

L’Osservatorio della Cna nazionale ha “misurato” la burocrazia che grava sulle imprese, opprimendole. Ancora ad oggi sono in media ben 65 le incombenze, di vario genere e tipologia, da adempiere per aprire un'impresa. I dati sono allarmanti e, per il Piceno, la brutta notizia aggiuntiva è quella di una pressione (sia di tempi che economica) relativa alle ristrutturazioni. 

Nella situazione che stiamo vivendo – commenta Luigi Passaretti, presidente territoriale della Cna di Ascoli – la dilatazione dei tempi non giovano certo a una ripartenza del territorio”. “Edilizia e proprio ristrutturazioni – aggiunge Francesco Balloni, direttore generale della Cna Picena – sono, e saranno per i prossimi anni, una delle chiavi più importanti per l’economia delle piccole e medie imprese del territorio. Sostenerle, dunque, significa anche agire per una reale semplificazione burocratica che liberi tempo e risorse per il lavoro”.

Sempre in base allo studio Cna ecco alcuni esempi di burocrazia che frena in modo esagerato imprese e sviluppo.

Acconciatura. Sessantacinque adempimenti. Ventisei enti coinvolti. Una spesa di 17.535 euro. E tutto ciò solo per aprire un salone di acconciatura.

Bar. Aprire un bar richiede fino a 71 adempimenti e coinvolge anche 26 enti con i quali, però, ci si può dover interfacciare fino a 41 volte perché ad alcuni enti ci si deve rivolgere varie volte. La spesa sfiora i 15mila euro (14.667 per la precisione).

Autoriparazione. L’aspirante autoriparatore si trova di fronte una sorta di montagna: fino a 86 adempimenti complessivi da assolvere. Gli enti con i quali può avere a che fare sono 30 e 48 i contatti. Con oltre 18.550 euro di costi da affrontare.

Gelateria. Per trasformare il suo sogno in realtà l’aspirante gelatiere può trovarsi ad affrontare fino a 73 adempimenti, con 26 enti coinvolti e 41 contatti. E con una spesa per le pratiche burocratiche che da sola arriva a superare i 12.500 euro (12.660 per la precisione).


Luigi Passaretti e Francesco Balloni

Luigi Passaretti e Francesco Balloni

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