Grottammare: mensa scolastica ''al banco'', il Comune aggiorna le tariffe

di Redazione Picenotime

venerdì 04 settembre 2020

Tra i preparativi per il rientro a scuola in presenza e in sicurezza, un’altra importante novità è rappresentata dall’adattamento del servizio di ristorazione scolastica ai protocolli imposti dall’emergenza sanitaria, che hanno portato cambiamenti nelle modalità di  gestione ma anche nelle tariffe. 

Tuttavia, con alcuni risparmi di  bilancio uniti al reinvestimento delle somme stanziate per la mensa ma non utilizzate causa lockdown, l’Amministrazione può garantire il contenimento dell’aumento dei buoni pasto, calcolato in € 1,75 cadauno, a € 0,20 per i primi mesi dell’anno scolastico. 

Pertanto, fino al 31 dicembre, il costo dei buoni pasto sarà maggiorato di 20 centesimi rispetto al  passato (tariffe nella tabella in allegato); al permanere delle  condizioni attuali, sarà aumentato di 1,75 da gennaio 2021. 

I conteggi elaborati dagli uffici finanziari sono stati approvati dalla Giunta comunale lo scorso agosto. 

La decisione arriva dalle condizioni più onerose in cui dovrà svolgersi il servizio,  pensato sia nel rispetto delle misure anti contagio sia in termini di salvaguardia della qualità delle pietanze:  i  bambini consumeranno in classe il pasto, che verrà servito con  sporzionamento al momento della consumazione direttamente nel plesso scolastico (metodo multi porzione) e, dunque, non confezionato in altra sede (metodo mono porzione). 

“Le priorità di questo anno per il  servizio mensa sono state qualità e sicurezza – dichiara il sindaco Enrico Piergallini -. La nuova modalità di somministrazione, che prevede un vero e proprio servizio al banco, ha richiesto inevitabilmente un maggiore impiego di risorse umane ed economiche che ha comportato l’ aumento dei costi di gestione. Abbiamo fatto il possibile per non far ricadere questo aumento sulle spalle delle famiglie per l’esercizio economico 2020, dunque fino a dicembre, impegnando tutte le risorse a disposizione. Per il 2021 è ancora presto: non sappiamo se questa operazione di disinnesco che abbiamo compiuto fino alla fine di questo anno sarà replicabile anche da gennaio. Molto dipende da quanto il Governo sarà vicino agli enti locali, attraverso ulteriori trasferimenti di  risorse immediatamente disponibili per far fronte alle maggiori spese che la pandemia sta comportando”.

La refezione scolastica è un servizio “a domanda individuale”, che viene erogato, cioè, a richiesta degli interessati. Il costo è coperto in parte dai buoni pasto (acquistati dalle famiglie che ne usufruiscono), in parte da fondi comunali (cioè dalla collettività). La spesa complessiva per l’anno 2020, adeguata ai protocolli obbligati dall’emergenza sanitaria, è di € 533.577,17. L’incidenza del contributo individuale è del 54,8% (€ 291.249,75).  


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