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L'amore ai tempi di internet diventa sempre più virale...

di Redazione Picenotime

mercoledì 12 novembre 2014

Cosa ci può essere di più straordinario dell’interpretare il linguaggio del corpo dell’Altro? Perché ci nascondiamo dietro uno schermo? Gaber scriveva “Non arrossire…quando ti guardo.” Oggi cosa si scriverà “Non ti mettere offline... quando ti scrivo?” Mala tempora currunt per l’amore! 
 
“Dopo un litigio furibondo il mio ex-partner ha messo “single” su facebook, in pratica ho scoperto di esserlo tramite quel maledetto social network. Passavo le giornate, anche quelle in ufficio, a controllare le donne con cui stringeva amicizia su facebook (controllavo i loro interessi e supponevo ipotetiche affinità). Stava diventando un tormento, quasi una malattia. Tutto era nato da una richiesta d’amicizia, si era evoluto con cuoricini in bacheca e video romantici, e tutto finiva con un cambiamento della situazione sentimentale... su facebook”.  

Questa dichiarazione è frutto della fantasia ma niente di più plausibile è contenuto in parole che avrebbero potuto confidarvi il vostro migliore amico, vostra sorella o persino vostra madre. I social network, se non usati con intelligenza e spirito critico, possono diventare un vero inferno. Molte persone, utilizzandoli come capro espiatorio, li hanno ritenuti la causa delle loro storie andate male, ma nella maggior parte dei casi la fine era inevitabile e loro non hanno fatto altro che accelerare i tempi. Dipende dall’uso che se ne fa: se si è abbordati su facebook da un corteggiatore e si è felicemente fidanzati, basta declinare l’invito e il problema non sussisterebbe. Di fronte a corteggiatori "bellicosi", poi, esiste l’opzione: rimuovere l’amicizia. Sono gli attori a determinare la riuscita di uno spettacolo, non si può di certo incolpare la scenografia se qualcosa va storto!

Ma come siamo arrivati a parlare di facebook, incontri virtuali? Ormai siamo talmente inglobati nel sistema dell’industria culturale (per utilizzare un termine Adorniano) che queste domande neanche ce le poniamo più. Viviamo e basta, hic et nunc. Da una parte internet ha sicuramente democratizzato l’informazione rendendo fruibile a chiunque l’accesso a dati che altrimenti non sarebbe possibile acquisire. Ma l’altra faccia della medaglia è che siamo sottoposti a quello che uso chiamare inquinamento mediatico: il film “Avatar”, il Pulcino Pio, Gangnam style. Potrei continuare con altri tormentoni la cui didascalia esplicativa non occorre probabilmente a nessuno (tranne che a qualche eremita sordo-muto) perché c’è un reale bombardamento mediatico. Ho provato a non vedere Avatar, a cambiare radio quando sentivo il Pulcino Pio eppure non sono riuscita ad uscire vergine da queste informazioni che io non andavo a cercare e che pure sono entrate con forza nei dati del mio cervello.

E così accade con altri fenomeni come facebook o i siti di incontri online, uno su tutti Meetic, che è il più conosciuto e il più frequentato. Quante volte mentre guardavate altri siti si apriva all’improvviso la pagina di Meetic con scritto a caratteri cubitali: Meetic, Incontrare  l'anima gemella  non è mai stato così facile! Basta inserire qualche informazione sui nostri interessi nel sistema ed ecco le percentuali di compatibilità con l’Altro. Come se bastasse avere l’80% di interessi comuni per potersi innamorare di una persona. L’amore è un fenomeno molto più complesso che non può ridursi ad una percentuale frutto di un algoritmo. Eppure i dati sono disarmanti: un recente studio del fenomeno ha dichiarato che 1 coppia su 5 si incontra online. E il giro d'affari che governa questi siti di incontri è di due miliardi di dollari all'anno. Ma abbiamo davvero bisogno di un sito di incontri per conoscere il proprio partner? O questo bisogno ci è stato in qualche modo “consigliato” da un sistema, da una sorta di “grande fratello” che molti neanche riescono ad immaginare tanto le loro coscienze sono assopite e rese acritiche da esso. 

Sicuramente l’incontro on-line è più “facile”, evita gli imbarazzi dei primi appuntamenti come ascelle in evidente sudorazione, le foglioline tra i denti che al primo appuntamento non è carino né far notare né tanto meno avere. Ma se i primi appuntamenti avranno un seguito questi sono un corpus di ricordi (spesso piacevolmente imbarazzanti) che coloro che si incontrano online non potranno mai avere. Ad ogni modo, al di là di tante parole, forse ciò che conta è innamorarsi. Non solo di un partner, ma anche di un animale, di un fiore, della vita stessa. Insomma innamoratevi di tutto perché come direbbe Benigni: “Se non vi innamorate è tutto morto. Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto”.

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