Ascoli Piceno, uno scrigno di chiese rurali nell'hinterland

di Redazione Picenotime

giovedì 04 dicembre 2014

Uno degli aspetti meno conosciuti del patrimonio artistico di Ascoli Piceno e del suo territorio è costituito dalle tante chiese rurali che punteggiano l‘hinterland: questi edifici, semplici esternamente, all’interno sono spesso affrescati in modo mirabile e meritano una visita non frettolosa.

Le chiese rurali ebbero un ruolo fondamentale nel paesaggio agreste dell’antichità e del Medioevo. Tra l’VIII e l’XI secolo, duchi longobardi, proprietari di fondi e vescovi favorirono l’erezione di chiese e cappelle nelle aree rurali. Lo scopo era quello della cura animarum e dell’organizzazione pastorale della popolazione. Nell’Alto Medioevo, chiese e oratori sorsero in diversi luoghi, anche isolati, in un periodo storico nel quale l’economia delle campagne era condizionata dalla povera economia curtense, legata al territorio.

Anche le zone limitrofe di Ascoli Piceno videro nascere queste chiese, importanti punto di riferimento sociale, affrescate da artisti spesso sconosciuti ma artisticamente dotati. Le chiese dell’Ascolano, inoltre, hanno la caratteristica di aver avuto una frequentazione dilatata nel tempo, così che la decorazione è stata “completata” nel corso dei secoli. Sarebbe troppo lungo elencare qui le chiese degne di una visita, anche solo per godere della loro posizione spesso panoramica: molte sono inserite in uno splendido contesto appenninico, immerse in fitti boschi o isolate su poggi che dominano il paesaggio.

Qualche anno fa, il giornalista Luca Villoresi scrisse, su Repubblica che ”certe chiesette semiabbandonate circonfuse da un fascino che risale all’anno Mille; i piccoli cimiteri, eredi di una storia e di una suggestione ancora direttamente collegata alla natura circostante. Gli antichi non avevano la nostra idea del paesaggio. Ma, attenti agli spiriti connaturati alle piante, alle rocce, allo scorrere dell’acqua e al volo degli uccelli, individuavano in certi luoghi - che oggi definiamo panoramici - una sintesi, una concentrazione di forze. Lì erano sorti templi, altari, aree sacre, poi riciclati dalle chiese e dai cimiteri cristiani”. Le sue parole si adattano perfettamente a numerose emergenze dell’Ascolano che fanno realmente pensare a una scelta dell’ubicazione dettata da una completa “immersione” nella natura circostante, senza modificare i caratteri del paesaggio, dove il costruito si fonde alla perfezione con il naturale.

Gli edifici sono spesso formati da un’aula rettangolare con copertura a capanna con travi di legno a vista, costruiti con materiali semplici e un’architettura essenziale che ha privilegiato la funzionalità. Gli interni conservano le forme, i materiali e le decorazioni degli antichi luoghi di culto, pur evidenziando la necessità di interventi di sistemazione. Sarebbe opportuno, per motivi di memoria storica e per il valore artistico delle decorazioni e degli affreschi, sviluppare progetti operativi di recupero e restauro delle chiese, per arricchire il patrimonio storico-artistico del territorio e restituirle all’ammirazione degli amanti dell’arte.

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chiesa rurale

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