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Fermo pesca, l'Arisap appoggia la protesta dei marittimi

di Redazione Picenotime

mercoledì 24 luglio 2013

L’Arisap, Associazione Ristoratori del Piceno, appoggia in pieno la protesta dei pescatori contro il fermo biologico e si associa alle critiche espresse dall’assessore alle politiche del mare di San Benedetto del Tronto Fabio Urbinati sulle metodologie del provvedimento. Il settore ristorativo, in particolar modo quello più a ridosso della costa esce infatti, da anni ormai, fortemente penalizzato da un provvedimento accettabile e accettato soltanto perché da sempre annunciato come strumento di tutela della fauna e dei fondali marini.

Negli ultimi anni però sembra essere venuta fuori un’altra realtà e questo cambia radicalmente l’intera situazione - ha dichiarato Ferdinando Ciabattoni, presidente dell'Arisap, attraverso il sito ufficiale dell'Associazione -. Studi scientifici hanno infatti provato che lo stop di un mese, nel periodo agostano, serve a poco o a nulla nell’ottica della salvaguardia delle specie ittiche e della pesca. Viene fuori, insomma, che i ristoranti devono rinunciare al pesce fresco nostrano, nel mese più turistico dell’anno, senza un motivo vero e proprio. Mettere uno stop al reperimento del pesce bianco significa costringere i ristoranti a rivolgersi altrove per il reperimento del pesce e non poter garantire, sulla proprie tavole, il prodotto fresco nostrano nell’unico mese in cui il movimento turistico dà un importante contributo al settore. Un fermo pesca così inteso rappresenta per i marittimi un grave problema lavorativo, per i ristoratori l’ennesima penalizzazione dell’offerta turistica territoriale".


Pesce fresco

Pesce fresco