E' durato due ore mezzo l'interrogatorio del direttore sportivo del Teramo Marcello Di Giuseppe presso la Procura di Catanzaro nell'ambito dell'operazione "Dirty Soccer" sul calcioscommesse, in particolar modo sulla presunta combine del match di Savona del 2 Maggio 2015. Il dirigente biancorosso, al quale è stata contestata solamente quella gara, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
"Abbiamo compreso che le uniche fonti di prova sono le intercettazioni operate sull'utenza di Di Nicola e avendo la necessità di valutarne appieno i contenuti, pur riconoscendo l'estrema onestà intellettuale degli investigatori, abbiamo deciso di avvalerci della facoltà di non rispondere - ha dichiarato Libera D'Amelio, legale di Di Giuseppe, come riporta l'Ansa -. Di Giuseppe avrebbe voluto rilasciare dichiarazioni spontanee, ma non essendo presente il pm, impegnato sul luogo di un omicidio, non è stato possibile. Domani chiederò una copia delle fonti di prova e poi saremo noi a chiedere di essere sentiti con tanto di presentazione di una memoria - ha proseguito la Dott.ssa D'Amelio -. Siamo sereni e Di Giuseppe, dopo la giornata odierna, è più sollevato".
Venerdì 19 Giugno sarà interrogato dagli inquirenti, sempre presso la Procura di Catanzaro, il presidente del Teramo Luciano Campitelli, accusato al pari di Di Giuseppe di aver combinato la decisiva partita con il Savona avvalendosi dell'aiuto di Ercole Di Nicola, ex direttore sportivo de L'Aquila finito agli arresti domiciliari dopo il primo filone d'inchiesta dell'operazione "Dirty Soccer".