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Caso Savona-Teramo, intercettazioni: l'origine della combine

di Redazione Picenotime

sabato 04 luglio 2015

E' molto dettagliata l'informativa di 59 pagine firmata dal direttore della Squadra Mobile di Catanzaro Rodolfo Ruperti (trasferito poi a Palermo) sulla combine del match tra Savona e Teramo del 2 Maggio, valido per la 37esima e penultima giornata del campionato di Lega Pro 2014/2015.

Sono sette gli indagati: Ercole Di Nicola (38enne ds de L'Aquila), Luciano Campitelli (59enne presidente del Teramo), Marcello Di Giuseppe (46enne ds del Teramo), Marco Barghigiani (52enne ds del Savona), Giuliano Pesce (49enne collaboratore tecnico del Parma ed ex ds della Ternana). Davide Matteini (35enne calciatore dell'Atletico San Paolo Padova) e Ninni Corda (41enne allenatore del Barletta).  

Si legge: "Il presidente Campitelli e il direttore sportivo Di Giuseppe danno mandato all'esperto di frodi sportive Di Nicola il risultato della partita Savona-Teramo. Di Nicola, ricevuta detta commissione, dapprima attraverso Matteini cercherà di corrompere direttamente, non riuscendovi, due calciatori del Savona. Pertanto, chiuso detto canale, Di Nicola attraverso i suoi complici Pesce e Corda, ma soprattutto grazie all'opera di Barghigiani a corrompere i calciatori del Savona allo stato non identificati al fine far vincere la partita al Teramo. Il compenso pattuito per l'organizzazione ed il buon esito della combine sarà fissato in 30mila euro che il Campitelli dovrà "sborsare" per l'opera dagli indagati che permetterà la realizzazione dell'alterazione della partita in favore del Teramo, facendo sì che detta compagine riesca ad ottenere la promozione nel campionato cadetto con una giornata di anticipo".

Si legge ancora: "Il 27 Aprile 2015, a pochi giorni dalla penultima giornata del campionato di Lega Pro, Di Giuseppe contattava il collega Di Nicola, dandogli appuntamento da lì ad un quarto d'ora, a Corano (di Sotto), località in provincia di Teramo. Di Nicola accettava l'invito palesando all'amico il timore che il luogo in cui gli aveva dato appuntamento fosse affollato "..ma ci sta gente la? ci sta la gente? andiamo da un 'altra parte? ci sta la gente la, andiamo da un 'altra parte...". Di Giuseppe, colta la difficoltà dell'interlocutore, lo rassicurava garantendogli che il loro incontro sarebbe stato al riparo da occhi indiscreti".

Di Nicola: Marcè
Di Giuseppe: Ercole dove stai tu?
Di Nicola: ora mi sono svegliato, ecco sto andando a fare colazione
Di Giuseppe: vieni a Roseto, vieni qua giù a Corano, ci vediamo però quanto tempo ci metti?
Di Nicola: 10 minuti
Di Giuseppe: dai ci vediamo tra un quarto d'ora di la
Di Nicola: ma ci sta gente la? ci sta la gente? andiamo da un'altra parte? ci sta la gente la, and;amo da un'altra parte
Di Giuseppe: ma no, ci vediamo la fuori, chi ci sta? non ti preoccupare
Di Nicola: va bene
Di Giuseppe: ciao, ciao, ciao, ciao.

Si legge negli atti: "La giornata di Di Nicola era lunga, proseguendo fino al pomeriggio inoltrato, allorché il d.s. de L'Aquila incontrava anche Campitelli. Di Nicola informava Silvia Canfora, addetta alla segreteria della società calcistica aquilana, di essere in compagnia di Campitelli, riservandosi di spiegarle quanto stava facendo".

Testo del messaggio di Di Nicola alla segretaria: Dopo ti spiego....sono da campitelli

Si legge: "L'indomani Di Nicola era al telefono con l'amico Davide Matteini e il tenore e il linguaggio della conversazione tradivano come i due stessero discutendo di affari loschi, che era bene celare dietro parole allusive e frasi appena abbozzate. Di Nicola esordiva chiedendo a Matteini se avesse novità, senza aggiungere altro, ché non ce n'era bisogno, e l'amico rispondeva di non avere nulle di nuovo da dirgli, non avendo avuto notizie da un tale che preferisce non nominare. Di Nicola, da par suo, non si accontentava della risposta dell'interlocutore e lo incalzava chiedendogli "loro sanno qualcosa?...", al che Matteini, evidentemente non avvezzo quanto l'amico al linguaggio criptico, aveva un tentennamento e domandava all'amico se stesse riferendosi ai "procuratori". Dietro questo termine, qui come altrove, i protagonisti del "calcio sporco" sono soliti celare l'allusione ai calciatori, che non sfugge certo all'esperto Di Nicola. Matteini garantiva al d.s. de L'Aquila che i "procuratori" erano disponibili ad incontrarlo, non attendevano altro che un suo cenno, al che Di Nicola invitava l'amico a non perdere il contatto con i "procuratori", avvertendolo che gli avrebbe dato notizie non appena avesse avuto novità da "loro". Matteini a questo punto, perdeva per un attimo il filo del discorso che Di Nicola stava tenendo, non potendo evitare di chiedergli spiegazioni domandandogli chi fossero "loro" e il d.s. de L'Aquila, rimanendo fermo nel suo vocabolario gergale, rispondeva "Questi che sono da me". Matteini annuiva".

Di Nicola: Novità?
Matteini: Ehe?
Di Nicola: Novità?
Matteini: Come è?
Di Nicola: Pronto?
Matteini: Dirè.... mi senti?
Di Nicola: Si.. Ancora niente?
Matteini: No, niente. Lui non mi ha fatto sapere ancora niente.
Di Nicola: io neanche. Loro sanno qualcosa?
Matteini: Si... chi loro dirè...? I procuratori?
Di Nicola: Ehe?
Matteini: E loro quando, quando vuoi
Di Nicola: No..no .
Matteini: No..no no... non mi hanno scritto niente, mi hanno detto solamente, che quando potevano venire.
Di Nicola: No...al momento no...
Matteini: "Inc." ti faccio sapere io!
Di Nicola: No, può darsi per fine settimana, vedi se hanno qualcosa
Matteini: ok. .. lo chiamo subito.
Di Nicola: Va beb, ci aggiortùamo dopo. Ti faccio sapere....
Matteini: Se c'è qualcosa ti mando un messaggio.
Di Nicola: Si loro nel pomeriggio mi chiamavano qui. Poi ti faccio sapere... !
Matteini: Chi loro? Eheeh....
Di Nicola: Questi che sono da me.
Matteini: Ah.. ok..ok...
Di Nicola: Ok.
Matteini: Va bene.
Di Nicola: Ci sentiamo più tardi.
Matteini: Ciao... un bacio... ci vediamo...!

Si legge: "Quel 28 aprile 2015 le telefonate d'affari di Di Nicola continuavano febbrili, fino a che il d.s. de L'Aquila contattava Marco Calleri (procuratore di calciatori), chiedendogli notizie di mister Corda (Ninni, allenatore del Barletta). Appurato che Corda era a Savona, il Di Nicola ammoniva l'amico che l'indomani avrebbero dovuto raggiungere Savona. Calleri obiettava di essere in viaggio verso Roma, al che Di Nicola si convinceva a "convocare" mister Corda a Roma, per l'indomani, ribadendo quindi all'interlocutore l'appuntamento per il giorno seguente".

Calleri: pronto
Di Nicola: che sei con mister Corda?
Calleri: eh? no... ( ride) l'ho lasciato, il mister Corda l'ho lasciato, mi ha martellato per due giorni
Di Nicola: ma dove sei tu?
Calleri: no io sto tornando a Roma adesso
Di Nicola: ma da dove?
Calleri: sono stato a Milano perchè ho fatto delle cose a Milano e poi sono andato ehm... Savona
Di Nicola: ma lui dove sta a Savona o a Barletta?
Calleri: adesso sta a Savona lui
Di Nicola: allora domani dobbiamo andare a Savona
Calleri: domani dobbiamo andare a Savo... ?! ma io vengo giù adesso io da Savona?
Di Nicola: allora faccio venire lui a Roma, ora lo chiamo ok?
Calleri: va bene come vuoi
Di Nicola: ora lo chiamo
Calleri: io giovedì se tu ci sei verrei lì
Di Nicola: no, domani ci dobbiamo vedere dopo ti spiego. Ora chiamo lui e tirichiamo (inc)
Calleri: va beh domani però... in mattinata? guando? perchè io domanmi ho un po...
Di Nicola: si ora lo chia... ora lo cluamo e ti richiamo ok?
Calleri: va bene
Di Nicola: ciao
Calleri: ok.

Si legge: "Pochi minuti dopo Di Nicola era al telefono con Corda. L'allenatore del Barletta era costretto a rifiutare l'invito di Di Nicola, ché l'indomani avrebbe preso l'aereo per raggiungere Bari. Il d.s. aquilano eccepiva all'amico quanto fosse importante incontrarsi l'indomani e Corda si dava disponibile per il giovedì seguente. Troppo tardi per Di Nicola che, lapidario, replicava all'amico "..è tardi... ", dopodiché tradiva che oggetto dell'incontro non era altro che un affare illecito limitandosi ad ammonire l'interlocutore dicendo "..hai capito già..." al che Corda, da par suo, non nuovo alle frodi sportive, intuiva cosa volesse dirgli Di Nicola. Qui il discorso tra i due entrava nel vivo. Il d.s. de L'Aquila reclutava nell'ennesimo affare illecito che stava imbastendo Ninni Corda, che in quei giorni era a Savona, certo che l'amico potesse intercedere per propiziare la frode che aveva in mente...(...) Di Nicola impiegando il linguaggio allusivo che gli era abituale, ormai certo che l'interlocutore intendesse, domandava al Corda se il "fronte savonese" fosse disponibile a rendersi parte della frode e l'amico replicava asserendo che ne avrebbe discusso l'indomani con chi doveva. Di Nicola, guadagnata la disponibilità del Corda, si diceva pronto a ripagare l'amico, che lo ringraziava seduta stante, avvisandolo che l'indomani avrebbe raggiunto Barletta in compagnia di un suo vicino "di casa" ..con quello vicino a me qua no?!... " e coglieva l'occasione per investire il Corda del compito di negoziare la combine con la controparte "di su", vale a dire con rappresentanti del Savona "...allora tu giacché stai su è meglio perché io non faccio parlare a Marco per l'operazione, tu... ci parli tu, hai capito?!...", Di Nicola tanto bastava al Corda per rendersi conto del compito che l'amico gli affidava e accettarlo di buon grado".

...omissis...
Di Nicola: c'è apertura lì?
Corda: come?
Di Nicola: c'è apertura? o sono ancora bloccati?
Corda: eh... non lo so! ah ma parli di loro!? no! no no no poi l'incontro, l'incontro domani mattina
Di Nicola: oh...! allora, allora... io ho, io ho una mano disponibile
Corda: si?
Di Nicola: si!
Corda: eh!
Di Nicola: capito?
Corda: si si si no no ti ringrazio
Di Nicola: io domani dovevo scendere a Barletta con... con quello vicino a me qua no?!
Corda: si si
Di Nicola: oh... oh allora tu giacché stai su è meglio perché io non faccio parlare a Marco per l'operazione, tu ci parli tu, hai capito?!
...omissis...

Si legge: "Corda si rendeva parte della combine che Di Nicola stava mettendo in piedi, salvo ricordargli la necessità di vedersi il giovedì seguente, a Barletta. Il d.s. dell'Aquila non aveva difficoltà a dare appuntamento al complice già per l'indomani sera, allorché avrebbero messo a punto i comuni piani di combine "...io domani sera scendo giù... e dopo facciamo tutto quello che si deve fare, hai capito?!...". Assunto l'incarico, Corda garantiva all'amico che gli avrebbe reso conto dei risultati ottenuti già l'indomani, al che Di Nicola lo sollecitava dicendo che se avesse fatto breccia negli interessi della controparte "savonese" sarebbe stato ben ripagato "...perché se si può fare io ehm... noi... vuoi chiedere due mani ti diamo due mani, hai capIto?!...". Il d.s. de L'Aquila aveva ben chiaro quanto fosse importante che tutti i partecipi delle frodi sportive che il gruppo criminale realizzava fossero godessero delle utilità che ne seguivano, impegnandosi perché ciascun complice ne approfittasse. Chiudendo la telefonata con Corda, Di Nicola si esprimeva chiaramente sottolineando all'amico che tutti i partecipi alla frode dovevano goderne gli effetti "...dobbiamo stare bene tutti!...".

CORDA: hey Ercolino
DI NICOLA: ma quando riparti?
CORDA: e dove devo ripartire quando torno a Barletta dici?!
DI NICOLA: si
CORDA: ehm... domani, domani sera arrivo
DI NICOLA: allora domanda, domani ci possiamo vedere a Roma? (inc)
CORDA: no ehm... io arrivo a Bari alle otto e mezza domani sera
DI NICOLA: ma perché prendi l'aereo?
CORDA: si si si
DI NICOLA: non puoi prendere l'aereo per Roma?
CORDA: eh... ho già fatto tutto e... ho già fatto tutto, se vuoi ci possiamo vedere gio...
DI NICOLA: è importante!
CORDA: giovedì.. gio
DI NICOLA: è tardi!
CORDA: eh!
DI NICOLA: hai capito già!
CORDA: eh! e vieni e vieni a Bari mercoledi sera
DI NICOLA: lo stesso discorso mio... che tu sai
CORDA: io...
DI NICOLA: (inc)
CORDA: si si si si
DI NICOLA: c'è apertura li?
CORDA: come?
DI NICOLA: c'è apertura? o sono ancora bloccati?
CORDA: eh... non lo so! ah ma parli di loro!? no! no no no poi l'incontro, l'incontro domani mattina
DI NICOLA: oh...! allora, allora... io ho, io ho Ulla mano disponibile
CORDA: si?
DI NICOLA: si!
CORDA: eh!
DI NICOLA: capito?
CORDA: si si si no no ti ringrazio
NICOLA: io domani dovevo scendere a Barletta con... con quello vicino a me qua no?!
CORDA: si si
DI NICOLA: oh... oh... allora tu giacché stai su è meglio perché io non faccio parlare a Marco per l'operazione, tu... ci parli tu, hai capito?!
CORDA: con chi ci parlo? hay
DI NICOLA: eh i tre o quattro che sai capito?!
CORDA: ah si si ho capito, ho capito ho capito... ho capito
DI NICOLA: e ho una mano, hai capito?! a me fai un regalino e non c'è problema
CORDA: eh... si si si però eh...
DI NICOLA: se fa.i gualcosa di meglio e vuoi chiedere di più non è un problema in tanto io questa, hai capito?!
CORDA: ehm... e ma, ma voglio dire ma, ma poi ci vediamo giovedi a Barletta?
DI NICOLA: io vengo giù dopo... allora se tu mi dai disponibilità, io dovevo scendere giù dovevamo fare la strategia e dopo ci muovevamo ma giacché ci stai tu...
CORDA: si si ho capito
DI NICOLA: io domani sera scendo giù
CORDA: ho capito
DI NICOLA: e dopo facciamo tutto quello che si deve fare, hai capito?!
CORDA: ho capito, ho capito ho capito ho capitol... ho capito! ehm...
DI NICOLA: il 1000 per 1000 deve essere! cosi possiamo fare come ci pare
CORDA: certo, certo
DI NICOLA: ora se hai bisogno di Marco, vai e... sono stati sono 2 giorni con il mister no?! eh!e dico...
CORDA: e ma è... è ripartito poi lui, è ripartito oggi
DI NICOLA: lo so!
CORDA: eh
DI NICOLA: eh ma io, io lo richiamo e lo faccio risalire volendo, se ti serve, se uwece vuoi fare tu ...
CORDA: ma lui non ha... lui non, non ha fatto nulla lui oggi
DI NICOLA: no perché io adesso mi hanno, hanno... hai capito adesso mi stanno...
CORDA: ah ho capitai ho capito (più volte ripetuto). Si poi mi ha chiamato anche li... il tuo collega lo stesso già avantieri
DI NICOLA: il tuo collega?
CORDA: eh li quello un pò più grasso di noi (ride)
DI NICOLA: eh quello... qua mio?
CORDA: si si si si quello tuo quello tuo
DI NICOLA: ma io vengo con lui, hai capito, io vengo con lui
CORDA: eh
DI NICOLA: perciò ti ho detto
CORDA: si si si si ehm... dai ti faccio sapere domani, domani... domani pomeriggio ti faccio sapere dove ci possiamo vedete e come dai
DI NICOLA: eh. tu vedi intanto se si può fare
CORDA: si è certo è certo!
DI NICOLA: petché se si può fare io ehm... noi... vuoi chiedercI due mani ti diamo dueCmani, hai capito?!
CORDA: certo no no certo! Certo, certo, certo
DI NICOLA: (inc) dobbiamo stare bene tutti!
CORDA: certo certo, certo
DI NICOLA: siccome io gli ho detto che l'unica strada è guella li, gli ho detto
CORDA: certo
DI NICOLA: altrimenti
CORDA: certo
DI NICOLA: passati guai no?!
CORDA: certo, certo
DI NICOLA: io te l'ho preparata bene, ti ho fatto ... capito?!
CORDA: certo, certo, certo
DI NICOLA: poi forse loro hanno provato a scavalcarmi... eh, perché ti ba chiamato?!
CORDA: eh si infatti, infatti, infatti anch'io
DI NICOLA: eh...
CORDA l'ho pensato che è strano che mi stia chiamando questo
DI NICOLA: oh!. ..
CORDA: cerro, certo
DI NICOLA: hai capito?! poi che gli hai detto di no? che hai detto a lui?
CORDA: no va beh no, no, no, no gli ho dato un paio di cose.... di, di, di notizie così e basta po!...
DI NICOLA: si
CORDA; e basta poi di più...
DI NICOLA: e domani invece veniamo a cena da te, capito?
CORDA: si va bene dai, va bene va bene io...
DI NICOLA: tu ora però ragiona bene se la cosa è fattibile
CORDA: certo (più volte ripetuto) va bene! va bene
DI NICOLA: tu trovati terreno fertile e andiamo avanti
CORDA: va bene dai, perfetto
DI NICOLA va bene?
CORDA: ti chiamo domani, ti chiamo domani
DI NICOLA ok
CORDA: va bene ciao
DI NICOLA: ciao
CORDA: ciao, ciao, ciao, ciao.

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matteini, corda, di nicola e di giuseppe

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