Fondazione Sgariglia Dalmonte, un sostegno alle Start Up del territorio

di Redazione Picenotime

sabato 03 ottobre 2015

Accanto ai dati sulla disoccupazione giovanile, ci sono anche “numeri” che attestano la voglia dei giovani di non “mollare”: sono quelli diffusi da Unioncamere, secondo cui tra aprile e giugno di quest’anno,  le nuove imprese aperte da giovani con meno di 35 anni di età sono state quasi 32mila (in media 300 al giorno, sabati e domeniche incluse).

In Italia, quindi, al netto delle chiusure rilevate nello stesso periodo, ci sono più di 20.000 imprese giovanili in più, per un totale di quasi 600mila aziende, che hanno contribuito per il 54% alla crescita globale della base imprenditoriale nazionale. In provincia di Ascoli Piceno, le start up e le imprese giovanili sono sostenute dalla Fondazione Sgariglia Dalmonte che, ad oggi, nel suo settennato ha concesso credito per circa 2 milioni di Euro, sostenendo la nascita di 45 imprese nel Piceno di ogni settore che contribuiscono all’economia con oltre 100 occupati diretti.

I dati del secondo trimestre 2015 riferiti alle Marche indicano l’iscrizione di 2.490 nuove aziende, il 29,5% delle quali create da “under 35”: se si considerano i residenti in età compresa tra 18 e 35 anni, ogni mille giovani residenti ci sono 2,5 aziende iscritte da “under 35”, leggermente sotto la media italiana di 2,7.

In provincia di Ascoli Piceno, la percentuale delle imprese giovanili non è ancora alta come in provincia di Macerata (9,4%) ma ci si attesta comunque sull’8,3%, al pari della provincia di Fermo , poco al di sotto di Ancona (8,6%) e al di sopra di Pesaro-Urbino (7,6%): il saldo delle imprese “under 35” picene è in attivo nel secondo trimestre 2015 di 66 unità, per un totale di 2.046 aziende.

 “L’importanza di dare spazio ai giovani e alle loro iniziative - commenta Donatella Calvelli (Presidente della Fondazione) – ci è sembrata evidente sin dalla nascita della Fondazione ed è essenziale, per il nostro territorio, che le StartUp trovino spazio e condizioni favorevoli per svilupparsi: se i cosiddetti “vecchi modelli” imprenditoriali sono tramontati, solo le nuove idee ci possono far concretamente ripartire”