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Ascoli Piceno, 'Arte Pubblica. Generazioni interconnesse': concluso il progetto di arte urbana promossa dal Comune

di Redazione Picenotime

martedì 23 aprile 2024

Il patrimonio artistico a cielo aperto di Ascoli Piceno cresce e si arricchisce di tre nuove opere murali, grazie al progetto “Arte Pubblica. Generazioni interconnesse”, promosso dal Comune di Ascoli Piceno, in partenariato con UniCAM (Università  degli studi di Camerino) e U.T.E.A.P. (Università della Terza Età di Ascoli Piceno) e la Fondazione Ascoli Cultura, che si avvale dell’Associazione Culturale Defloyd per la messa a terra delle azioni progettuali. Il primo intervento ad aver preso forma è “Il nostro disegno. La mappa del Tesoro di Poggio”, realizzato dall'artista novarese UfoCinque c/o la Scuola dell'Infanzia Marcucci a Poggio di Bretta un’opera pittorica che si rifà alla cartografia medievale dove l’artista ha scelto di rappresentare un luogo immaginifico, una mappa del tesoro, traendo ispirazione dai disegni dei bambini della scuola, con cui ha lavorato a stretto gomito. Simboli, numeri e lettere diventano indizi e che la caccia al tesoro abbia inizio! 

Da Poggio di Bretta si rientra in città con due interventi che coinvolgono rispettivamente il quartiere di Porta Cappuccina e quello di Campo ParignanoÈ dell’artista torinese Vesod, figlio d’arte del pittore surrealista Dovilo Brero, l’opera “P_k0” realizzata sulla parete dell’edificio di via Zandonai 1 che guarda la circonvallazione nord, strada di raccordo ad alto scorrimento: ispirato dalla leggenda di Pico e Pomona che narra di sentimenti, vendetta e sortilegi, l’artista consacra l’amore indissolubile tra Pomona e Pico, dopo la metamorfosi di quest’ultimo in un Picchio che scolpisce l'amata in un tronco d'albero. Un murale pieno, evocativo che cattura lo sguardo. Dopo due artisti italiani di fama internazionale, per il terzo intervento è stato coinvolto lo spagnolo Taquen che ha dato vita all’opera “Occhi verde oliva” nata dalla residenza artistica e gli scambi ravvicinati dell’artista con il territorio, i suoi stakeholder, le sue storie e le sue eccellenze, i suoi elementi identitari. Colori tenui, tratti soavi e uno sguardo che arriva al cuore per l’opera che unisce i tanti significati dell’oliva, dal valore enorme e rappresentativo del nostro territorio al richiamo alla pace. È possibile ammirarla sulla rotonda dell’Ex-Gil, sempre restando sulla Circonvallazione Nord, in continuità con il murale di Vesod. 

Accanto agli interventi artistici, ogni opera ha portato con sé workshop e laboratori diversificati per interlocutori e fasce di età. Di seguito qualche numero. 23 studenti hanno preso parte al laboratorio dedicato agli studenti della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Don Luigi Giussani”, dove l’artista Ufo5 ha introdotto i più piccoli all’arte di strada promuovendo un primo approccio alla street art come linguaggio di interpretazione del quotidiano, sia per trasmettere l’utilità dell’arte di strada a riqualificare i luoghi e generare il senso di appartenenza, sia per sensibilizzare docenti e famiglie, sviluppando identità e responsabilità della comunità verso l’ambiente. 29 tra studenti e ragazzi hanno partecipato al workshop aperto da Vesod che ha raccontato il suo percorso, la sua arte e le sue opere concentrando l’attenzione sull’esperienza dell’arte di strada e sul lavoro per l'elaborazione dell’idea grafica del bozzetto in collaborazione con l’artista con l’obiettivo è quello di condividere conoscenza e allenare la sensibilità collettiva rispetto alla street art. Infine, 19 i partecipanti al laboratorio riservato agli iscritti delle università UniCAM (Unità degli studi di Camerino) e U.T.E.A.P. (Università della Terza Età di Ascoli Piceno) dove Taquen si è confrontato con loro sull’idea progettuale e del bozzetto, in modalità cooperativa. A completare il progetto composito e corposo, si sono svolte tre visite guidate gratuite rivolte alla cittadinanza e ai turisti nel periodo pasquale per conoscere ed esperire le nuove opere murali e il patrimonio artistico contemporaneo a cielo aperto della città, un vero e proprio museo senza biglietto, che conta grazie all’impegno dell’Associazione culturale Defloyd e al sostegno del Comune e di altri enti pubblici e privati, conta oggi 18 opere all’interno dei confini cittadini. 

Il progetto è stato sostenuto da due finanziamenti ottenuti dall'amministrazione comunale: il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Bando per il sostegno all’arte contemporanea emanato dalla Regione Marche – Assessorato alla Cultura.

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