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Attentato Dacca, Vescovo Ascoli: ''Non possiamo tacere, violenza assurda''

di Redazione Picenotime

mercoledì 06 luglio 2016

Pubblichiamo integralmente l'intervento dal titolo "Non possiamo tacere" del Vescovo di Ascoli Piceno Mons. Giovanni D'Ercole in merito al cruento attentato di Dacca  e alla persecuzione dei cristiani nel mondo. 

"L’assurda violenza di estremisti islamici ha colpito anche in questi giorni, i media ne hanno parlato ampiamente. Giusto denunciare questi episodi e reagire con fermezza, manifestando concreta vicinanza alle famiglie trucidate. Si rimane sgomenti di fronte a questa catena di odio che colpisce indiscriminatamente  persone innocenti e indifese, gente che lavora e pratica la tolleranza. Giusto sarebbe anche gridare con la stessa forza che ogni giorno migliaia e migliaia di cristiani vengono barbaramente uccisi, in particolare le donne e, specialmente le suore, che pagano il più alto contributo delle persecuzioni e delle guerre. La denuncia però non è forte e reattiva in maniera corale: il mondo sembra, infatti, non volersi accorgere del martirio dei cristiani. Perché non si reagisce con fermezza? Forse che il sangue dei cristiani è meno importante di ogni altra persona emarginata e uccisa? Perché le istituzioni internazionali e i governi si fanno sentire così poco? Alzare la voce contro la violazione dei diritti umani è un dovere di tutti.

I cristiani non hanno mai cercato il martirio come i kamikaze del jihad. Il perdono è il cuore del cristianesimo! Per questo le comunità perseguitate richiamano noi, cristiani facili ai compromessi, a scelte coerenti che pongano la fedeltà a Cristo e al Vangelo come il valore indispensabile per il quale occorre sacrificare tutto. Mi chiedo: se arrivassero anche qui, nelle nostre comunità, improvvisi attacchi e persecuzioni, come reagirei io vescovo e con me i preti e i fedeli tutti? Pur pregando che questo non avvenga, vista la globalizzazione della violenza, nulla può essere escluso e anzi il vangelo c’invita a una vigilanza saggia e fiduciosa. Oggi, come ieri, è indispensabile la testimonianza di noi cristiani e il sangue dei martiri, che si mescola al sangue di Cristo, intercede per noi e per l’intera umanità. Chi ha il privilegio di visitare i luoghi dove i cristiani sono perseguitati, costata che, alla violenza e all’odio, questi rispondono con coraggio e dignità, senza il desiderio di vendetta. Questa testimonianza di perdono e di pace offre all’umanità il metodo e lo strumento per costruire una convivenza pacifica e solidale. 

Giovanni Paolo II ebbe il coraggio di rompere il silenzio sul martirio dei cristiani, definendo il secolo XX, “secolo del martirio” in senso ampio. Martirio che non solo non è cessato, ma anzi è in crescita con intere comunità cristiane vanno scomparendo, come denuncia costantemente Papa Francesco. Si ripete la storia di altri secoli: apparentemente sembra trionfare la violenza della morte, invece rinasce continuamente la fede e la Chiesa, come scriveva Sant’Agostino, pellegrinando cammina tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio".


Mons. Giovanni D'Ercole

Mons. Giovanni D'Ercole

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Commenti

GIOVANNI
mercoledì 06 luglio 2016

Grande vescovo, grande uomo, grande cristiano; ma non basta ci sta dicendo di fare la nostra parte.


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