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San Benedetto del Tronto, per un mese divieto di vendita bevande alcoliche nei weekend

di Redazione Picenotime

sabato 08 maggio 2021

Il sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti ha firmato un’ordinanza con la quale si dispone, da sabato 8 maggio fino al 7 giugno, dalle 18 del sabato alle 6 della domenica e dalle 18 della domenica alle 6 del lunedì successivo, il divieto di vendita di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione ed in qualsiasi contenitore,  a qualsiasi attività (commerciale, artigianale e di somministrazione di alimenti e bevande ivi compresi negozi automatici aperti 24 h) situata nelle aree del centro cittadino e del lungomare. E’ fatta salva la consegna a domicilio.

Le attività interessate dal provvedimento sono quelle ubicate nel centro cittadino (delimitato “a nord da via Carducci e via Marin Faliero, a sud dal torrente Albula, a ovest da corso Mazzini e corso Cavour, ad est dalla linea di battigia e dalla banchina di riva del porto”) e nella zona del lungomare, intesa come l’area ricompresa nei 50 metri ad est e ad ovest della carreggiata di viale Trieste, viale Marconi, viale Europa, viale Rinascimento, piazza Salvo d'Acquisto, via S. Giacomo.

Resta consentita la consumazione delle bevande, anche alcoliche, all’interno dei pubblici esercizi nel rispetto delle misure di sicurezza a contrasto dell’epidemia Covid-19, e quindi soltanto a partire dalla data prevista dal comma 2 dell'art. 4 del D.L. 52/2021 (1° giugno), e nelle aree esterne date in concessione agli esercizi pubblici, purché esclusivamente con servizio al tavolo e nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid.

Il primo cittadino di San Benedetto del Tronto ha voluto inoltre scrivere una lettera in occasione della ricorrenza per le vittime del terrorismo e delle stragi: "Nella ricorrenza del 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro che l’Italia ha scelto come giornata per ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi, rivolgo un commosso pensiero a tutti coloro che hanno perso la vita non solo per combattere tutti i fenomeni terroristici, ma alle vittime inconsapevoli di folli disegni volti appunto a seminare terrore tra le persone. In questo 9 maggio è anche mio desiderio ricordare, aderendo con convinzione ad un invito dell’ANCI di cui sono vicepresidente regionale, la figura di Peppino Impastato, ucciso proprio il 9 maggio di 43 anni fa dalla mafia per aver voluto denunciare metodi e persone di quella mafia che avvelenava la sua comunità e che ha sempre utilizzato la violenza per seminare il terrore tra la gente e provocarne la sottomissione ai suoi disegni criminali. Così come ha fatto per Peppino Impastato, San Benedetto del Tronto ha dedicato uno spazio cittadino a tutti gli uomini e le donne caduti per combattere il terrorismo: com’è noto, questa città è stata segnata dal  terrorismo politico degli anni ‘70 e ‘80 le cui terribili conseguenze sono ancora vive nel ricordo collettivo. La violenza con motivazioni politiche è tema che accompagna le vicende di ogni epoca storica. Ma negli ultimi decenni gli episodi si sono moltiplicati lasciando gravi e pesanti segni nella carne della società e nel sentimento comune: al terrorismo politico si è sostituito, ma spesso sommato, quello che trova alimento in un sentire distorto del senso religioso. Il fanatismo ottuso ha trovato nuovi spunti per esercitarsi seminando morte, distruzione e disperazione in tutto il mondo. In questa giornata di riflessione, credo sia rilevante tornare a ricordare, soprattutto ai più giovani, che la violenza, anche quando è invocata come strumento per sanare le ingiustizie, non ha mai risolto nulla, ha solo portato lutti e disperazione.  Dobbiamo operare tutti, ciascuno nel suo campo, per far sì che il terreno di coltura del terrorismo, di qualunque matrice, diventi sterile. Non bisogna mai smettere di  ricordare, in primo luogo a noi stessi, che l’unico modo per cambiare le storture della società è combattere le ingiustizie con la paziente e tenace presenza nelle istituzioni e nella realtà di ogni giorno, non scegliere scorciatoie che, oltre ad essere bagnate  di sangue innocente, non hanno mai portato a nulla".


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