Zaini in esclusiva: "Pergolizzi fa al caso del Picchio"
di Redazione Picenotime
venerdì 07 giugno 2013
Pietro Zaini, ascolano doc, è uno dei pochissimi giocatori ad aver realizzato almeno un gol con la maglia del Picchio in tutte le serie, dalla A alla C. Il
guizzante fantasista dalla chioma fluente ha entusiasmato i tifosi bianconeri con le sue giocate funamboliche tra gli anni Ottanta e Novanta ed ora segue con
apprensione le vicende della sua squadra del cuore dopo l'amaro ritorno in Lega Pro. In esclusiva per Picenotime.it Zaini ha voluto raccontare come ha vissuto l'ultima
difficile stagione del club della sua città.
Pietro, è dura digerire questa clamorosa
retrocessione...
Durissima direi, mai avrei immaginato a Dicembre che l'Ascoli sarebbe potuto retrocedere, così come avevo dato il Picchio
spacciato la stagione precedente, e invece fortunatamente arrivò il miracolo targato Silva. Dopo la sosta natalizia si parlava addirittura di playoff e credo
che con qualche innesto giusto nel mercato di Gennaio ci si sarebbe davvero potuti arrivare, ma poi è crollato tutto...
Che spiegazioni si possono
dare ad una discesa in classifica così rapida?
È scattato qualcosa a livello mentale, quando si hanno in squadra tanti giovani poi a volte
non si ha quella reazione d'orgoglio necessaria nei momenti di difficoltà. I ragazzi sono passati in poco tempo dalle stelle alle stalle e non hanno avuto la
forza di far quadrato e di risollevarsi.
Come andrà affrontato il prossimo campionato di Lega Pro?
Farà un certo effetto
vedere l'Ascoli disimpegnarsi lontano dai palcoscenici importanti, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Magari si potrà lanciare qualche giovane di
valore, in un campionato che probabilmente sarà di transizione. Attenzione però, in Serie C tutto può accadere e spesso il gap tecnico può
essere compensato con la voglia, l'entusiasmo e la freschezza atletica. Ricordo l'incredibile campionato del Picchio in C 1995/1996: in ritiro eravamo 7/8 elementi, nessuno
avrebbe scommesso una lira su di noi, iniziammo il campionato con l'organico ancora scompaginato ma poi arrivammo alla finale promozione contro il Castel di Sangro
persa solamente ai calci di rigore. Nel calcio, come nella vita, nulla è impossibile.
Pare che sia Rosario Pergolizzi il favorito per la panchina
bianconera.
Ne sarei molto felice, lo conosco benissimo per averci giocato insieme. Eravamo schierati spesso sulla stessa fascia e lui mi copriva
ottimamente le spalle. Posso dire che è una persona seria, fuori e dentro il campo, un grande lavoratore che ha tanta voglia di emergere. Quest'anno ha
pagato una situazione che si era fatta molto difficile, non ha avuto il tempo di esprimere le sue qualità anche a causa di tanti giocatori importanti
infortunati. Ma credo che in Lega Pro, alla guida di un gruppo di baldi giovani, possa recitare la sua parte, anche perchè ormai è un ascolano
d'adozione a tutti gli effetti. Sono sicuro che faccia al caso del Picchio.
E la carriera di Zaini come procede?
Bene, quest'anno ho
lavorato al fianco di mio fratello Luigi a Tolentino come vice-allenatore. Abbiamo ottenuto una salvezza tranquilla nel campionato di Eccellenza, lanciando tanti
giovani interessanti del 1995 e del 1996, speriamo si possa continuare il progetto anche l'anno prossimo. La società cremisi ha tanti problemi economici ed
è praticamente fallita, ma pare esserci una cordata di imprenditori seri pronta a rilevare il club. Incrociamo le dita...
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