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Ascoli Calcio, Di Maso: “Sono certo che Pulcinelli saprà mettere su una grande organizzazione”

di Redazione Picenotime

mercoledì 26 maggio 2021

Il vicepresidente vicario Andrea Di Maso, nel settimo numero del magazine "Passione Ascoli", ha tracciato un bilancio del campionato di Serie B 2020/2021 culminato con la salvezza aritmetica conquistata alla penultima giornata.

Al triplice fischio di Ascoli-Cittadella cosa ha pensato?

“Ho tirato un gran sospiro di sollievo perché ad un certo punto del campionato la salvezza sembrava un miraggio. Abbiamo festeggiato moderatamente, nonostante la felicità, perché, se consideriamo quanto ha speso Massimo quest’anno, la salvezza era proprio l’obiettivo minimo. A fine partita, a caldo, ovviamente eravamo carichi di entusiasmo. Un minuto dopo Ascoli-Cittadella stavamo già pensando al futuro”.

Qual è stato il momento della svolta? Trova analogie con la stagione precedente?

“Lo scorso campionato la squadra ha iniziato a ingranare dopo la sconfitta di Venezia, quest’anno il momento chiave è stato dopo la sconfitta di Cosenza. A quel punto è scattato qualcosa nella squadra e in tutta l’area sportiva ed è uscita fuori la vera verve di questo gruppo. In quel periodo, a causa della posizione di classifica, l’obiettivo, anzi, “il sogno”, era disputare i play out; man mano quel sogno si è trasformato in consapevolezza nei nostri mezzi e, più i risultati e le prestazioni ci confortavano, più capivamo di poterci salvare direttamente”.

Qual è stato il calciatore dell’Ascoli più determinante?

“Sabiri. Diciamo che me lo aspettavo, lo abbiamo sottratto alla Lazio, che sicuramente lo avrebbe dirottato su Salerno piuttosto che a Roma. Conoscendo la capacità e la furbizia di Tare e Lotito, devo dire che è stato bravo Pulcinelli”.

Il calciatore che si è confermato?

“Brosco”.

La sorpresa?

“Leali. Ha dimostrato di essere il portiere più forte della serie B”.

Lei ha parlato di “obiettivo minimo” a fronte delle spese fatte. Cosa non ha funzionato secondo lei?

“Ho rivisto lo stesso film della stagione precedente, non parlerei propriamente di errori, ma di poca fortuna. E’ stata un’annata storta, è vero, ma ho rivisto una grande forza da parte della Società e del Patron, che è stato determinante. L’ho visto sempre concentrato, riflessivo, consapevole di potercela fare e molto ottimista, anche nei momenti in cui pochi avevano fiducia. Credo che ad influire sull’annata sia stato il poco tempo a disposizione per organizzarci e strutturarci come avremmo voluto dopo la salvezza del campionato 2019/20. E’ stato questo forse l’handicap”.

Quali sono stati gli aspetti positivi, al di là della salvezza?

“Su tutti l’unione e la compattezza della governance della Società e la grande vicinanza di tutto il CdA al Patron e, di conseguenza, all’area tecnica. Per Società intendo l’area tecnica, la Dirigenza e tutti coloro che lavorano dietro le quinte, dai magazzinieri al team manager, all’area comunicazione, all’area marketing, insomma tutti. Non dimentichiamo che quest’anno la squadra ha potuto contare su un campo importante rispetto all’anno precedente, grazie all’impegno della ditta di Cordaro, e ha avuto a disposizione un pullman nuovo che non tutti possono vantare. A questo va aggiunta la grande ospitalità, che rivolgiamo alle squadre ospiti al loro arrivo allo stadio, un servizio che poche società fanno. Insomma il raggiungimento della salvezza è un traguardo da condividere con tutta la squadra societaria”.

Da più di un anno riveste l’incarico di vicepresidente vicario e ha vissuto una stagione e mezza in cui il calcio ha dovuto fare i conti con l’emergenza Covid. Qual è il suo bilancio?

“E’ stato un anno difficile, ma non esageratamente perché quando hai una organizzazione che funziona è tutto più semplice. A livello organizzativo siamo migliorati anche grazie a una divisione di compiti: il Generale Caffaro ha seguito maggiormente la logistica legata al Picchio Village e allo stadio, l’operatività delle trasferte; io mi sono occupato dei rapporti con la Federcalcio e di alcuni dei top sponsor, curando con attenzione ogni dettaglio insieme al CdA; Neri ha seguito la sfera istituzionale con la Lega. Il Patron ha svolto un grande lavoro di coordinamento e in questo ha fatto un ottimo lavoro”.

Ha parlato di Federcalcio: lei è molto vicino al presidente Gravina; si può dire con certezza che dal prossimo campionato le porte degli stadi saranno aperte?

“C’è molta attenzione al tema da parte del presidente Gravina, che sta lavorando con gradualità per arrivare pronti al 22 agosto. L’auspicio è che si possa programmare un campionato col ritorno dei tifosi allo stadio. La direzione di Gravina è di dare seguito agli Europei, quindi c’è una buona speranza che gli stadi possano ospitare i tifosi per il 25% della capienza. Gravina ha a cuore tutte le società di calcio e sta lavorando col Governo sia sul tema delle riforme che sulla riapertura degli stadi”.

Patron Pulcinelli al termine della stagione ha chiesto un maggiore coinvolgimento delle forze economiche del territorio a supporto dell’Ascoli.

“Va detto che è inusuale la circostanza di un Patron-proprietario non locale. La tradizione del calcio vuole che la proprietà sia del posto, quindi ritengo fondamentale che le forze locali supportino e sostengano con sponsorizzazioni la squadra della città. Lo ha fatto Faraotti, persona eccezionale, che, incarnando i valori che trasmettiamo anche attraverso lo sport, può essere un esempio e fare da traino per altri imprenditori. A livello locale ci sono tante aziende importanti, mi viene in mente la famiglia Gabrielli, a capo di un gruppo di spessore, già sponsor dell’Ascoli e dal quale auspichiamo un supporto ancora maggiore. Insomma tanti potrebbero dare il proprio sostegno a quello che è a tutti gli effetti un fenomeno sociale”.

Torniamo al calcio giocato. L’esultanza più bella dopo quella che ha decretato la salvezza dell’Ascoli.

“Sicuramente la vittoria sull’Empoli, è stata la partita della svolta, vincere contro la prima della classe, mostrando supremazia dal primo all’ultimo minuto, è stato bellissimo, ha fatto uscire fuori il vero valore della società. Da quella partita i ragazzi hanno acquisito quella consapevolezza che ci ha fatto fare filotto. Quest’anno dobbiamo fare santo Pulcinelli, la salvezza è tutta sua”.

Il primo obiettivo futuro che le viene in mente.

“Sono certo che il Patron sarà in grado di mettere su una grande organizzazione, perché ha capito che anche nel calcio l’organizzazione vince su tutto, una Società ben strutturata è determinante per il raggiungimento del successo sportivo”.

Andrea Di Maso

Andrea Di Maso

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Commenti

filippo
mercoledì 26 maggio 2021

A rieccolo. " fare Santo Pulcinelli" va bene che ti paga lo stipendio ma mi sembra troppo. comunque siamo salvi per fortuna . W l'ascoli calcio


ermanno
mercoledì 26 maggio 2021

troppa euforia in questa intervista, capisco che fa marketing, ma la fontana dei trevi ai cinesi non la vendi... ci siamo salvati ok, ma la nostra storia è abituata a ben altro Di Maso


Peppe
giovedì 27 maggio 2021

Va dato atto al patron di aver fatto di tutto per rimediare agli errori commessi seppur in buona fede ad inizio campionato. Riconoscere i propri errori, ripeto fatti in buona fede, non e' da tutti.


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