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'La Camera delle Meraviglie' al Castello Della Monica di Teramo a cura di Papetti e D'Amico

di Elisa Mori

domenica 15 gennaio 2023

Il prossimo sabato 21 gennaio ore 17.00 presso il Castello Della Monica di Teramo, prestigiosa residenza neogotica, da poco riconsegnata alla collettività dopo importanti interventi di restauro, apre la mostra La camera delle meraviglie, ideata dal professor Stefano Papetti e curata insieme ad Antonio D’Amico, conservatore del Museo Bagatti Valsecchi.

L’esposizione, la prima allestita all’interno del Castello Della Monica, che darà inizio ad un programma di iniziative culturali rilevanti in partnership con importanti istituzioni, nasce dalla collaborazione tra la Città di Teramo e il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, una delle più affascinanti case museo italiane.

Unicum architettonico nell’Italia Centro meridionale per la sua specificità progettuale, il Castello Della Monica di Teramo si deve all’eclettica personalità di Gennaro Della Monica, architetto, scultore e pittore, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, che lo volle come sua dimora personale e sede del proprio studio. Collocata sul colle di San Venanzio, che sovrasta l’abitato cittadino, questa dimora d'artista, la cui costruzione iniziò nel 1889, segue la moda di fine secolo che si ricollega al gusto neogotico, caratterizzandosi per un ritorno allo stile medievale. Un progetto raro non tanto per i dettagli costruttivi architettonici e ornamentali, quanto per la realizzazione della piccola espansione urbanistica della città esistente, che l’artista cercò di rendere decadente, come corrosa dal passare degli anni.

Questa scelta stilistica di rievocare l'arte medievale si inserisce nel clima europeo del Gothic Revival, un intento, seppur indirizzato verso un differente periodo storico, che lega il pittore Della Monica ai due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. A partire dagli anni Ottanta del XIX secolo, infatti, i due baroni milanesi si dedicarono alla ristrutturazione della dimora di famiglia situata nel cuore di Milano, un palazzo collocato tra via Gesù e via Santo Spirito, oggi al centro del quadrilatero della moda, con l’intento di emulare una residenza ecclettica rinascimentale. Parallelamente i due fratelli iniziarono a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi con l’intento di allestirli nella loro casa così da creare una dimora ispirata alle abitazioni del Cinquecento lombardo.

Gennaro Della Monica, con il suo mecenate, il conte ungherese Teleky, soggiornò in Lombardia dove ebbe modo di conoscere gli esponenti di punta del gruppo artistico della Scapigliatura, come Tranquillo Cremona e Federico Faruffini, pertanto non è da escludere che abbia incontrato o comunque saputo degli interessi collezionistici dei fratelli Bagatti Valsecchi.

Con la mostra La camera delle meraviglie, dunque, per la prima volta, una selezione di preziosi e insoliti oggetti di arredo tardorinascimentali collezionati a metà Ottocento da Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, lascia la sede museale milanese per arricchire un’altra importante residenza d’epoca: il Castello Della Monica.

Il percorso espositivo si snoda al primo piano della suggestiva dimora teramana attraverso suppellettili, armature, cassoni finemente decorati e intagliati, cofanetti in avorio e tanto altro, dando vita ad una vera e propria Wunderkammer, piccole camere delle meraviglie tutte da scoprire che entrano in dialogo con le affascinanti sale dell’edificio, tra pareti affrescate e splendide vetrate policrome.

Tra gli oggetti che si possono ammirare vi sono alcuni pregevoli manufatti legati alla storia e all'arte dell'Abruzzo e del Regno, come il Cassone di legno di pioppo realizzato negli ultimi anni del Quattrocento che presenta un coperchio convesso, frutto di una ricostruzione ottocentesca. L’arredo ligneo è riccamente decorato in pastiglia dorata e dipinta con lo stemma senese della famiglia Piccolomini, importante famiglia che godeva di ampi feudi anche in Abruzzo. Raffinato è poi il piccolo contenitore in rame dorato incastonato di coralli che formano graziose decorazioni vegetali sulla struttura, e a raggera sul coperchio. Il cofanetto, di manifattura siciliana, verosimilmente trapanese, è databile nel Seicento per via della decorazione che in quel secolo è particolarmente diffusa sull’Isola.

Preziosi e insoliti cofanetti accompagnano il visitatore nel viaggio attraverso la Camera delle Meraviglie, come quello in legno e avorio con elementi decorativi vegetali e spiraliformi, probabilmente adoperato in ambito liturgico e databile alla metà del XVII secolo, rivestito all’interno con carta rossa decorata con motivi vegetali e animali impressi in oro. S’incontrano poi la piccola cassettina in ebano e osso caratterizzata da una singolare decorazione a marqueterie, tipica di una produzione artigiana sviluppatasi nella seconda metà del XIV secolo nell’area centroitaliana, in particolare toscana; il forzierino in rame rivestito di smalti blu e bianchi con raffinati ornamenti oro, che rientra nel novero di oggetti riferiti alla produzione veneziana quattro-cinquecentesca; l’affascinante coppa composta da una conchiglia innestata su un sostegno in rame dorato, con base circolare e profilo inciso ad acquaforte, ricondotta dalla critica alla cultura orafa del Cinquecento e dei primi anni del secolo successivo; la rarissima maschera da giustizia in acciaio brunito, modellata con i lineamenti di un uomo calvo di mezza età, composta da due parti congiunte prodotte nel nord Europa – verosimilmente in Germania o in Inghilterra – in epoche differenti, e poi assemblate in un unico manufatto nel XIX secolo; e il cappello maschile in pelle scamosciata di manifattura italiana, databile alla metà del Cinquecento.

Infine, l’armatura cinquecentesca rievoca l’uso bizzarro dei nobili che amavano fare i loro viaggi in terre sconosciute o presso i loro amici altolocati con i quali indossavano armature durante ricche feste celebrative.

L’esposizione, aperta fino al prossimo 7 maggio, è corredata da un catalogo edito da Rrose Sélavy Editore con saggi di Stefano Papetti e Antonio D’Amico, cui si aggiungono la puntuale disamina sulla storia architettonica del castello redatta da Francesca Tottone e le dettagliate schede storico-critiche degli oggetti in mostra redatte da Aurora Ghezzi.

 

La camera delle meraviglie

A cura di Stefano Papetti e Antonio D’Amico

Castello Della Monica, Teramo

21 gennaio – 7 maggio 2023

Info

www.comune.teramo.it

Tel 0861 250873 - 338 3901759

Orari apertura

Lunedì - martedì chiuso

Mercoledì 10 - 13

Da giovedì a domenica 10 - 13 / 16 - 19

Ingresso libero

  


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