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Ascoli, Petagna: “Salvezza quasi raggiunta. Atalanta? Da Luglio dimostrerò mio valore”

di Redazione Picenotime

mercoledì 27 aprile 2016

Andrea Petagna è tornato a commentare l'andamento della sua stagione nelle file dell'Ascoli Picchio in un'intervista esclusiva rilasciata al sito web del Corriere dello Sport. Il 20enne attaccante bianconero, autore di 7 reti in 30 presenze, ha parlato anche del suo futuro e del momento difficile vissuto dal Milan, squadra in cui è cresciuto.


Petagna, come si trova all’Ascoli? 

“Mi trovo molto bene all’Ascoli. Abbiamo quasi raggiunto il nostro obiettivo che è la salvezza, ma ci siamo quasi”.


La salvezza si può dire che è quasi raggiunta? 

“Sì, possiamo dire che la salvezza è stata quasi raggiunta”.


Qual è il suo obiettivo in queste ultime 4 giornate? 

“L’obiettivo di squadra è quello si salvarmi e combacia con il mio personale. Non mi interessa di fare gol, l’importante è che l’Ascoli si salvi, se poi io gioco tanto di guadagnato”.


Il Milan per lei è un rimpianto? 

“No, ho letto che qualcuno ha scritto così. Io ringrazierò sempre il Milan, mi ha permesso di crescere e di maturare e sono contento. Non è un problema, è andata a finire così, le strade si sono divise ma non ho alcun rimpianto ripeto, sarò sempre grato al club rossonero”.


Cosa sta succedendo al Milan, che idea si è fatto? 

“A me dispiace molto vedere il Milan in queste condizioni. Io ho avuto la fortuna di essermi allenato con i grandi campioni del calibro di Gattuso, Ambrosini, Ibrahimovic e tanti altri. Il problema è stato proprio questo: ad un certo punto non ci sono più stati giocatori importanti. Mi duole non vedere il Milan lottare per lo Scudetto o partecipare alla Champions League, mi auguro si riprendano presto”.


L’Atalanta, però, ha creduto in lei. L’obiettivo della prossima stagione è tornare in Serie A con la maglia nerazzurra? 

“Sicuramente è un mio obiettivo dichiarato. La famiglia Percassi mi ha dato fiducia ed io voglio ripagarla assolutamente. A luglio andrò in ritiro con l’Atalanta per dimostrare il mio valore e per giocarmi le mie carte”.


Ci indica tre giovani calciatori del campionato cadetto che l’hanno maggiormente impressionata? 

“Sicuramente Capezzi del Crotone e Morosini del Brescia. Poi non posso non nominare i miei compagni di squadra come Cinaglia e Dimarco: sono giovani e faranno carriera”.


Sente ancora qualcuno al Milan? 

“No, a dire il vero non sento nessuno. Sono molto amico di Zaccardo, ora al Carpi, e sento solo lui”.


Lei conosce molto bene Cristante, cos’è successo a questo calciatore? 

“Sì, sono cresciuto insieme a lui e lo conosco bene. Secondo la mia opinione, il suo primo anno in Portogallo non è andato male. Poi con il nuovo allenatore non è andata bene perchè non credeva in lui ed è approdato a Palermo. Cristante è forte, bisogna avere pazienza visto che ha un fisico pesante, un po’ come il mio. Noi siamo giocatori che abbiamo bisogno di giocare con continuità per rendere. L’anno scorso, ad esempio, giocavo pochi minuti o disputavo una partita ogni cinque: era normale che facessi fatica ad ingranare. Quest’anno invece è stato diverso e credo che i risultati si siano visti”.


Si ispira a qualcuno in particolare? 

“Non mi ispiro a nessuno, penso di avere le mie caratteristiche. Osservo tanti attaccanti e cerco di rubare loro il più possibile ma non ho un idolo calcistico o qualcuno a cui mi ispiro”.


Andrea Petagna

Andrea Petagna

Commenti

Pietro
mercoledì 27 aprile 2016

Caro petagna... Il tuo valore avresti dovuto dimostrarlo anche qui... cosa che hai fatto per una decina di partire. Poi, guarda caso,proprio nel momento di difficoltà dell'Atalanta sei andato in difficoltà anche tu. Avevi paura di ritrovarti ancora in B???Io penso di sì!E questo mi fa capire come sei... Professionalmente parlando vali poco


sarò sempre del settembre
giovedì 28 aprile 2016

Petagna ha retto l'attacco da solo nel girone di andata, dopo un calo ci può stare. Secondo me è serio, non ha la stessa testa di Zaza.


GIOVANNI
giovedì 28 aprile 2016

Pensiamo alla partita di sabato; non e' il momento di rilassamenti e chiacchiere da bar, in altri periodi piacevoli, ma e' il momento di combattere; è la partita che non dobbiamo prima di tutto perdere e comunque giocare per vincerla (un pò lapalissiano...). Forzascoli fino alla morte ed oltre.