Nicola Binda (Gazzetta): “Ascoli-Pisa ha un fascino da Serie A”
di Redazione Picenotime
giovedì 09 ottobre 2014
La sfida tra Ascoli Picchio e Pisa in programma domani sera allo stadio "Del Duca" attira le attenzioni di tutti gli addetti ai lavori, che la considerano il primo confronto diretto tra le squadre più accreditate per la vittoria finale nel girone B di Lega Pro. Abbiamo sentito in esclusiva il noto giornalista sportivo Nicola Binda, caporedattore della Gazzetta dello Sport e grande conoscitore del calcio italiano dalla Serie A alla Lega Pro, per analizzare nel dettaglio pregi e difetti delle due compagini.
Nicola, ci troviamo di fronte al primo big-match del girone B?
Certamente, è una partita che non vedo l'ora di seguire perchè ha grande fascino. Una gara che si è giocata anche in Serie A, un match dai tratti nobili tra due club che negli anni '80 e '90 hanno rappresentato con orgoglio il cosiddetto "calcio di provincia", grazie anche alla forte personalità di due presidenti appassionati e istrionici come Costantino Rozzi e Romeo Anconetani. E' un confronto stimolante aperto a qualsiasi risultato, mi aspetto una bellissima cornice di pubblico, mi dispiace che non saranno presenti in massa i tifosi del Pisa, sarebbe stato uno spettacolo ancor più emozionate sugli spalti del "Del Duca". Si affrontano di certo le squadre più forti del girone B.
Come arrivano le due squadre a questo importante appuntamento?
Per l'Ascoli sarà una partita delicata, la squadra di Petrone è stata un po' balbettante finora ed ha alternato prestazioni molto positive ad altre meno buone. Sarà importante confrontarsi con quella che viene unanimemente considerata la compagine più attrezzata e quotata del girone B, sarà un bel banco di prova per i bianconeri ed una vittoria potrebbe dare grande slancio per il prosieguo del torneo. Sarà una sfida ancor più delicata per il Pisa, che sta vivendo forti tensioni interne dopo il ko di Piacenza ed il pari nel derby con il Pontedera. La piazza ha iniziato a rumoreggiare e tutti si aspettano un campionato dominato in lungo ed in largo, al momento non esiste la parola "pazienza" sotto la Torre e questa pressione sta un po' innervosendo staff e giocatori. Un risultato positivo al "Del Duca" potrebbe permettere al Pisa di sbloccarsi definitivamente, in caso contrario i nerazzurri potrebbero entrare in un tunnel di negatività dal quale poi sarebbe complicato uscire.
Hai apprezzato l'uscita di Braglia dopo il pareggio col Pontedera?
Un allenatore come Braglia è una vera manna dal cielo per noi giornalisti, non è mai banale e dice sempre quello che pensa, senza paura e con cognizione di causa. E' un tecnico che sa il fatto suo, è sulla breccia da diversi anni ed in queste categorie sa bene come muoversi. A Pisa ha già vinto e vuole ripetersi, si è fatto fare una squadra di primissimo livello e non intende fallire. La sua forte personalità fa il pari con quella del ds Vitale e del presidente Battini, se trovano un'unita di intenti possono spostare anche le montagne insieme e prendere il largo in classifica già dopo Natale, se invece dovessero permanere frizioni interne allora per il Pisa sarà molto più complicato del previsto ottenere quel primo posto che, organici alla mano, non dovrebbe sfuggirgli.
Che idea ti sei fatto invece dell'Ascoli di Bellini e Petrone?
Mi è piaciuto molto come si è mossa la nuova società quest'estate, con il direttore generale Lovato che ha costruito una squadra equilibrata e qualitativamente interessante senza spendere cifre folli. In molti, tra giocatori e addetti ai lavori, immaginavano che l'entrata in scena in Lega Pro di un imprenditore facoltoso come Bellini rappresentasse una sorta di "gallina dalle uove d'oro" che non bisognava lasciarsi scappare. Lovato è stato bravo a gestire le miriadi di telefonate che gli sono arrivate e ad allestire una rosa all'altezza rispettando programmazione societaria e budget. Fondamentale è stato il sostegno di un professionista capace come Chicco Crovari, persona dinamica che gira per tutta la penisola a caccia di talenti con competenza ed estrema professionalità. Ho apprezzato anche la scelta di Petrone in panchina, un tecnico che ha faticato molto per imporsi girovagando per tutta Italia ma che nella scorsa stagione a Bassano del Grappa ha compiuto un vero e proprio capolavoro mettendo in mostra grosse qualità tecniche. A mio parere tutto è stato fatto al meglio e sono certo che l'Ascoli sia destinato ad un campionato di vertice, la piazza bianconera si aspetta tanto ma non bisogna mai dimenticare che la società è nuova ed ha bisogno di costruire la giusta esperienza per gestire al meglio una stagione da protagonista.
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