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Autotrasporto, nel Piceno a rischio 4mila posti di lavoro

di Redazione Picenotime

martedì 16 dicembre 2014


Cna di Ascoli Piceno: autotrasporto, sempre più “profondo rosso”. A rischio in provincia quasi 4.000 posti di lavoro, considerando l’indotto. 

"Le buone speranze di inizio anno si sono come al solito infrante  in corso d’opera e ora che è tempo di fare i bilanci dell’anno che va a finire - commenta Roberto Grazioli, presidente provinciale della Cna Fita - ovvero quando sono scattati gli aumenti dei pedaggi su molte autostrade italiane. Gli aumenti sono dell'ordine del 4 per cento nei tratti gestiti da Autostrade per l'Italia, mentre altre concessionario hanno raddoppiato, e in alcuni casi anche di più, i pedaggi".

"Eppure queste imprese - aggiunge Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli - danno occupazione diretta a circa 1.500 addetti in tutta la provincia, senza contare gli occupati nei settori d’attività complementari, come le agenzie, le officine meccaniche, le carrozzerie, i gommisti, le attività di ristoro e così via: nel complesso si può stimare che l’occupazione complessiva giunga vicino a 3.700 addetti".

Gasolio, pedaggi, concorrenza sleale di vettori stranieri che spesso devono fare i conti con molta meno burocrazia e, purtroppo, anche con meno regole che vanno sovente a discapito della sicurezza stradale. Ecco i temi sul tappeto che rendono il nostro autotrasporto poco competitivo. Per la Cna l’Autotrasporto necessita di interventi decisi e non più prorogabili. Eccoli in sintesi. 

ACCISE: Mantenimento delle risorse per garantire il rimborso come previsto dalla normativa europea. 

FONDI PER LA CATEGORIA: Rendere strutturali le spese per deduzione forfettarie (diarie giornaliere). Riduzione dei premi INAIL. 

CONTRASTO DUMPING SOCIALE VETTORI STRANIERI: impegno del Governo a richiedere con forza in Europa l’effettiva armonizzazione sui costi del lavoro. Introduzione della clausola di salvaguardia o soluzioni disincentivanti per vettori stranieri sull’esempio di Francia e Germania. 

RIFORMA art.83 bis (COSTI MINIMI): Azione diretta con clausola di mediazione preventiva obbligatoria delle associazioni di categoria. Contratti scritti per tutti con piena tracciabilità. 

COSTI MASSIMI: Pedaggi, traghetti e carburante scorporati dal costo nolo con indice ministeriale in fattura a pagamento immediato. 

SBUROCRATIZZAZIONE: Eliminare scheda di trasporto e modulo di assenza del conducente. 

PEDAGGI: Blocco delle tariffe autostradali per tre anni. Sconto del 2.5% diretto dei concessionari alle imprese senza limite di soglie di fatturato, la percentuale aumenterà all’8% se si utilizza un consorzio che aggrega e semplifica contabilità e garanzie.

autotrasporto in crisi

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